Capitolo 10

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RON:

Miseriaccia, ma ci credi cervello? Io PADRE?!

La mia materia grigia non riesce a elaborare questo concetto,fa' ridere anche solo pensandoci. I miei neuroni continuano a tormentarmi. Sono divisi da più voci,che tutte insieme mi rimbombano nel cervello. Le mie parole non sembrano più essere coordinate con la mente. Un grosso 80% è in lutto, ripenso a cosa diamine ho combinato.

Cavoli Ron,hai da poco compiuto la maggiore età e ti sei già bruciato carriera,vita e divertimento. Più che altro dovrei pensare a quanto ho rovinato la vita a Hermione, è una stella e a causa mia non può brillare. Mi sento uno straccio, l'ho delusa. Lei si fidava di me,io invece sono stato così stupido e distratto, quell'unica volta ... Non avrei mai voluto rovinarle la vita, ma voglio davvero starle accanto. Per quanto il mio mondo non sia come il suo, per quanto a volte distanti possiamo essere, il suo amore è l'unica cosa che desidero per essere realmente felice.

Non posso fare a meno di pensare a tutto questo,non mi capacito nemmeno del fatto che Hermione mi ami ancora. Insomma bhe..dovrebbe odiarmi, dato che ho mandato a puttane la sua vita.

Di solito i miei pensieri erano sul quidditch ,su Hermione, sul cibo,su come fare qualche scherzo nuovo a Neville con Seamus,  il cibo l'ho già detto? Adesso capisco Harry, le responsabilità sono tante e ti sembrano essere calate all'improvviso addosso dal nulla.

Insomma, il bambino non è ancora nato e io già mi sento con il panico stritolarmi lo stomaco. A volte vedo Harry lì che si tormenta le mani,che mi scambia qualche parola in preda all'ansia.

Prima riuscivo facilmente a tranquillizzarlo,adesso invece lo capisco e per fargli tornare il sorriso non sono nemmeno più sicuro io di quello che gli dico.

Mi risulta difficile fingere con lui, ma se non dovessi farlo finirei con la faccia spaccata in due.

Harry è la mia ultima preoccupazione, non riesco a togliermi il senso di colpa che mi sento addosso. Quando abbraccio Hermione ho sempre più timore del solito,non solo perché è così magra, ma perché ho paura che anche solo toccandola le potrei dar fastidio.

Ogni tanto ci penso, non credo che Hermione voglia abortire. È troppo generosa, affettuosa e materna per uccidere il proprio bambino. Devo abituarmi all'idea di crescere io insieme ad una nuova famiglia, anche se la paura è troppa; la voglia di scappare a volte sembra insinuarsi nei miei pensieri.

Sono troppo innamorato per andarmene,nonostante tutto il nostro futuro,ci penso e ci ripenso. Una nuova famiglia,qualcuno di completamente voluto da me.

Hermione al mio fianco, con noi il frutto del nostro amore . Chissà i capelli che avrà,chissà se assomiglierà a sua madre ,io lo spero. Forse capirei come ci si sente a poter stringere tra le braccia ciò che è nato da qualcosa che hai fatto con amore . L'amore, non è facile, non è di certo quello che ho fatto ad Hermione, l'ho costretta a scegliere una cosa così importante così presto. Forse però, potrei dimostrarle che la amo davvero,per non farle dimenticare che io le sarò accanto e che cresceremo questo bambino insieme.

Magari sarà forse una bimba o un maschietto, so per certo che avrà lo sguardo e il sorriso di sua madre. Nonostante tutto, non posso mentire a me stesso, anche se mi accanisco a mentire esternamente.

Lo faccio perché Hermione non ne è felice, io ne sono cosciente però, nonostante il terrore, io sono felice che ci sia. Nessuno è nato per colpa di uno sbaglio,si poteva aspettare, ma magari forse non sarebbe stato lo stesso. Hermione non lo sa, ma io amo già quell'agglomerato di cellule; lì dentro c'è anche il mio DNA e dopo tutto io ne sono entusiasta. Forse è un bene che la mia carriera non abbia nemmeno preso il volo. Potrei anche cavarmela con un bambino, dopo tutto Ginny si divertiva con me da piccola.

Credo di Amarti - RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora