Credo di Amarti - Romione

Capitolo 13

RON:

Il matrimonio, per noi maghi, non è una celebrazione semplice da preparare. Anche il nostro matrimonio sarà festeggiato nel giardino della tana. Con la magia abbiamo deciso i nostri inviti e sono già stati spediti via gufo, ma la lista di cose da fare è ancora lunga. Dovremmo scegliere i fiori, i musicisti, addobbi e altri dettagli vari. Siamo quasi a fine Luglio e il 31 Agosto, tra un mese, si celebrerà il nostro matrimonio.

Molto spesso dobbiamo rallentare per via delle visite mediche, perché Hermione si stanca e perché io devo studiare per un eventuale esame di ammissione. Mi hanno detto che mi avrebbero avvisato; è passata qualche settimana e non ho ancora ricevuto nessun Gufo.

Hermione non si dà per vinta, ipotizza uno smarrimento della lettera, le leggo sul viso la preoccupazione, anche io ci sono rimasto male, dopotutto non mi aspettavo una bocciatura così immediata.

Sono molto poco motivato, lei insiste che debba lo stesso studiare per trovarmi in tempo. Ha comprato dei libri specifici per ogni tipo di maleficio, insiste purché io li legga, mi fa molta tenerezza, però non é quello che avrei voluto, non desideravo che lei insistesse con me purché io studiassi come studia solitamente lei. Non mi lamento però, so quanto impegno ci stia mettendo e quanti soldi stia sprecando, matrimonio, libri e accademia, per di più con un bambino in dirittura di arrivo.

Per questo motivo ho deciso di fare più lavori, di mattina aiuto nel negozio di quidditch, il pomeriggio aiuto i miei fratelli e la sera ho deciso di provare un lavoro babbano: il gelataio. Londra è vicina e Hermione mi ha spiegato bene come funziona il mondo babbano, questo non significa certo che io non faccia le mie brutte figure!

Sono immerso nello studio, Leotordo è appollaiato sul davanzale della finestra fischiettando. Hermione si catapulta verso il mio gufo e gli sfila la lettera legata alla zampa. -Ron è la tua.- mormora lei, vedo la busta tremare assieme alle sue mani. Immagino solamente se la tenessi io.

-No, aprila tu.- mormoro, senza farselo ripetere la apre in due e legge il risultato nascondendo il viso dietro quel foglio di carta. -Bocciato?- domando io. Lei mi tira uno schiaffo dietro la nuca -Stupido, ti hanno promosso all'esame!- esclama lei buttandosi sulle mie gambe. Mi lascia un bacio dolce sulle labbra. -Hai visto? Cosa ti avevo detto?- domanda lei piena di sé. -Non incominciare a fare la solita sbruffona.- ridacchio, lasciandole un secondo bacio. Mi sento più sollevato adesso, posso tirare un sospiro di sollievo.

**

Seduto sul divano inizio a mangiucchiarmi le pellicine intorno alle unghia.

-Piantala, lo sai che potresti prenderti un'infezione?- mi rimprovera, dandomi uno schiaffo sulle mani.

-Lo so, scusami..- mormoro allontanando la mano dalla bocca. Lei si siede sulle mie gambe, mi afferra il mento e mi lascia un bacio appassionato. -Queste labbra usale per baciarmi.- dice lei.

Il suo commento mi fa sorridere -Hai ragione, è che sono agitato, tra poche ore c'è l'esame.- mi confido.

-Lo supererai, hai studiato così tanto!- esclama lei.

-E' grazie a te, lo sai. Tu avresti dovuto...- lei mi preme un dito sulle labbra per zittirmi.

-Ne abbiamo già parlato, ti sei impegnato- mi bacia di nuovo -adesso andiamo, altrimenti farai tardi!- esclama lei, trascinandomi fuori di casa.

Il suo vestito, mentre cammina, danza sulle sue piccole e magre gambe, mi verrebbe voglia di accarezzarle. Sigilliamo la porta con dei vari incantesimi per poi materializzarci fuori dall'aula degli esami. Ci sediamo, la sala d'attesa è colma di gente. Li vedo seduti stretti l'uno all'altra.