Capitolo 18

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RON:

-Sono incinta-.

Sento la sua frase ripetersi come un eco nella mia testa. Un bambino, un altro bambino? È così strano, sento i brividi lungo la schiena e i peli sulle braccia rizzarsi. -Davvero?- chiedo poco convinto.

Vedo il suo viso spegnersi, lei alza lo sguardo non molto convinta.

-Non lo vuoi?- la sua voce è piena di tristezza, ma anche di un velato senso di rabbia e rudezza.

Non ho idea di cosa stia pensando, ma un altro piccoletto in giro per casa è qualcosa di veramente inaspettato. Un fratellino o sorellina per Rose; penso a lei e credo che ne sarà entusiasta.Tempo fa, prima di partire, mi aveva confidato di sentirsi un po' sola e che, oltre a noi, preferirebbe avere un compagno di giochi. Nulla di tutto ciò però è stato calcolato. Faccio in modo rapido mente locale.

La stanzetta di Rose è adatta per ospitare un altro lettino, economicamente siamo messi in modo perfetto perché anche Hermione lavora e oltre il mio stipendio c'è quello della missione che è molto alto, con esso sarei perfino in grado di poter pagare interamente questa casa e di poterne comprare una seconda, ma con questa notizia so benissimo in che fondo risparmi finirà.

La osservo e le faccio un sorriso, le rughe corrucciate sulla fronte si distendono e i suoi occhi lucidi brillano.

Ci credi Ron? Un altro marmocchio che scorrazza per casa, un altro che assomiglia a te e alla tua amata.

-Hermione, che domande fai? Certo che lo voglio!- sospiro e la faccio salire sopra di me, prendendola. Lei emette un gemito e mi guarda sgranando gli occhi.

-Ci credi? Un altro piccoletto come me e te.- lei ride in risposta, appoggiandosi al mio petto. -Tu lo vuoi?-

-Voglio tutti i tuoi figli, Ronald.- risponde lasciandomi un bacio intenso seguito dal fiato corto.

Le accarezzo i capelli e la stringo a me. La guardo sprofondando nei suoi occhi, sono pieni di amore, scuri, pozze nelle quali vorrei tuffarmici dentro, le poso l'altra mano sulla sua guancia per poter toccare e sfiorare la sua pelle tanto perfetta, tanto delicata che mi ricorda la porcellana.

Ritorno sui suoi occhi, sempre concentrati su di me, che mi guardano con una strana luce. In quest'istante è come se mi si aprisse la mente e il cuore. È così sinceramente e profondamente legata a me, potrebbe guardare mille occhi in questo modo, ma lei lo fa solo con me. Non potrei mai amare nessun altra donna, non potrei non continuare a scegliere lei, i suoi occhi sono lì a ricordarmi quanto io sia fortunato.

-Questa volta però...- mormoro -Spero che abbia i tuoi occhi.- sussurro sulle sue labbra, prima di baciarla e farci l'amore.

**

La notte è passata in modo irruento, Hermione si svegliava continuamente per andare a vomitare e io l'ho seguita ogni volta per starle accanto. Ricordo quando aspettavamo Rose, ma non era così esagerato. Sono molto preoccupato, ma sono certo che il nostro bambino starà bene. Ho ancora gli occhi chiusi e sono steso sul letto, non avverto la presenza di lei accanto a me, tasto con una mano la parte vuota e mi alzo di colpo.

Sarà sicuramente in bagno, così mi metto in piedi e mi affaccio alla porta, ma lì non c' è, così sentendo dei rumori in salotto e mi reco da quella parte.

Sorrido, Rose e Hermione stanno giocando e detesto di sturbarle.

-Lo sai come si baciano gli eschimesi?- chiede Hermione alla piccola.

-Gno.-

-Così.- lei si avvicina e si strofinano il naso, ridacchiando.

Mi appoggio allo stipite della porta e continuo a pensare che una famiglia migliore non avrei mai potuto trovare.

Credo di Amarti - RomioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora