Una delle piccole cose che Alessio amava era guardare Genn che dormiva. Era uno dei pochi momenti in cui era veramente rilassato, la bocca socchiusa, il respiro pesante e le braccia attorno alla vita del moro che lo stringevano possessivamente come se fosse un orsacchiotto. Il suo orsacchiotto.
Erano passati due giorni dal live e loro si erano chiusi in camera a parlare per un po' della canzone da fare, ma erano finiti con le braccia di Genn che stringevano il moro, la sua testa sul petto di Alex e quest'ultimo che gli accarezzava i capelli fino a farlo addormentare. Era da quasi due ore che russava e lui era sempre stato lì, non che potesse muoversi, a guardarlo, finché Gennaro non sbatté più volte le palpebre aprendo i suoi occhioni oceano.
"Ehi" gli disse con voce roca.
"Ehi" gli sorrise Alessio.
Certo che svegliarsi e ritrovarsi davanti un viso del genere era troppo anche per lui: i capelli scuri scompigliati, un accenno di occhiaie perché anche lui era stanco dopotutto, i lineamenti morbidi e quel sorriso che lasciava intravedere lo spazio tra i due incisivi che lo rendeva adorabile. Lo avrebbe guardato per ore, anzi, si sarebbero guardati per ore.
Genn alzò la testa per poter raggiungere le labbra di Alex il quale si avvicinò per facilitarlo azzerando la distanza tra loro. Il più piccolo dischiuse le labbra lasciando che la lingua di Gennaro incontrasse la sua in un continuo cercarsi per avere la conferma che sì, stava realmente accadendo.
Un bussare alla porta li interruppe facendo sbuffare sonoramente il biondo che si allontanò velocemente sistemandosi la maglietta e i capelli, cosa che a sua volta fece Alessio. Succedeva praticamente ogni fottuto giorno da giovedì che qualcuno li interrompesse, ma Genn si limitava a sbuffare, alzare gli occhi e rispondere male a chiunque per i cinque minuti che seguivano. Doveva rispettare la decisione del compagno, anche se essendo una persona ansiosa,complessata e con il mare dentro aveva passato le notti precedenti a pensare che Alessio forse non teneva più di tanto a lui, che lo faceva per assecondare i suoi capricci. Poi però sentiva le sue braccia forti che lo stringevano, la schiena schiena poggiata contro il suo petto e la sua voce che in un sussurro diceva:"Dormi" e lui sorrideva e cercava di non pensarci più e godersi ciò che stava accadendo senza guardare il lato negativo, che, per altro, vedeva solo lui.
Alessio mimò con le labbra un "mi dispiace" , e Genn sapeva che era veramente dispiaciuto ma si alzò guardando in cagnesco la porta e una volta aperta anche le persone che stavano fuori, che poi erano ovviamente Giò e Davide.
"Ragà, ci fanno uscire stasera" disse il liscio con le mani che si muovevano in aria un po' alla cazzo per poi abbassarle una volta visto lo sguardo del biondo.
"Che ti avevo detto? Testa di cazzo" sbuffò Davide.
"Allora la prossima volta li lasciamo qui, va bene?" Davide sbuffò ancora mentre Genn pensava che lì l'unico che avesse il diritto di farlo fosse lui. "Comunque ci vogliono pronti per le 20;30 , gira voce che andremo al cinema o a teatro, robe simili" spiegò Giò.
"Bene" disse Gennaro sbattendogli la porta in faccia.
Sentì il barese che urlava "Questa è anche la nostra camera!" e Shorty che rispondeva "Ti piacerebbe se qualcuno entrasse mentre scopiamo?" "Allora ammetti che scopiamo!" e il rumore di uno schiaffo. Gennaro si avvicinò ad Alessio.
"Dicevamo?""Alè guarda quanta gente" disse Genn con la faccia spiaccicata al finestrino. C'erano fans ovunque che circondavano il cinema.
Sembrava una situazione quasi surreale quando scesero dal van e sentirono urla tutte per loro e appena si giravano c'era qualcuno che gli chiedeva una foto o un autografo, fino a qualche mese prima sarebbe stato il contrario. Era un'emozione indescrivibile, che stava sul piano della felicità ma era più simile all'eccitazione.
Dopo che ebbero passato quello che sembrava la versione dei poveri del tappeto rosso vennero portati all'interno della sala riservata solo a loro.
"Noi in fondo!" esclamò Gennaro trascinando Alessio in ultima fila sotto sguardi divertiti e confusi. Eccetto Davide e Giò, che erano praticamente di fronte a loro, quasi tutti si misero di tre o quattro file davanti.
Poi si sentì il canto della ghiandaia imitatrice e applausi vari. Genn aveva sempre amato i fantasy, e, prima di conoscere Alessio, il quale era stato obbligato a vedere tutte le sue serie preferite, passava spesso i pomeriggi chiuso in camera a guardarsi film in streaming e ,odiando quelli romantici,si era buttato su altro.
Ma era un po' difficile concentrarsi su Katniss con Alessio accanto che gli teneva la mano e aveva pure appoggiato la testa sulla sua spalla, tanto era tutto buio. Per la prima mezz'ora era riuscito a non saltargli addosso. Poi però aveva alzato la testa sfregando il naso contro il suo collo e aveva iniziato a squadrarlo nella penombra mentre la sua mano callosa percorreva tutto il braccio. E che cazzo non può fare così Gennaro si voltò trovandosi a pochi centimetri dal viso di Alessio.
"Com'è che mi fai persino perdere la voglia di seguire l'ultimo di una serie di film che adoro?" sussurrò facendo sorridere il moro che lo baciò senza pensarci troppo portando le mani sulle guance del biondo.
"Pronto per il secondo round?" gli chiese quest'ultimo spostandosi sopra Alex facendo scontrare intenzionalmente i loro bacini.
Gli slacciò i pantaloni e tolse i boxer velocemente per poi scendere a terra sotto lo sguardo attento di Alessio. Gennaro lasciò una scia di baci per tutta la sua lunghezza per poi inglobarla completamente facendo gemere fin troppo forte il moro che si sentiva in paradiso. Genn aggiunse anche una mano che massaggiava la base mentre le mani di Alex tiravano leggermente i capelli del più grande. "Genn... P-più veloce" tentò di sussurrare forse senza molto successo, anche perché Genn obbedì e lui non resistette più di tanto venendo quasi subito con le mani che tiravano i capelli biondi e la testa buttata indietro.
"Davanti a voi c'è gente che vorrebbe seguire e sarebbe interessata alla vicenda, grazie"
STAI LEGGENDO
I Want To Write You A Song||Gennex
Fanfiction"Quando si guardarono per la prima volta Genn si perse in quegli occhi scuri tanto diversi dai suoi, cosí come i capelli. Prese la penna nera lasciando che le parole fluissero sul foglio guidate da nemmeno lui sapeva cosa. Forse l'alcool, forse no...