Capitolo 9

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Canzone per il capitolo:

Ligabue - L'universo tranne noi


Erano circa le undici e, presa dalla stanchezza e dalla spensieratezza, crollai dal sonno sul lato sinistro del letto, anche se avevo dei sospetti che fosse il lato in cui preferiva dormire Tyler: il lenzuolo odorava di menta, il suo stesso odore. Era così buono!

Dopo cinque minuti lo sentii uscire dalla porta del bagno e venire da me, con indosso quelli che mi parvero dei boxer blu. I miei dubbi riguardo al suo lato del letto preferito furono confermati perché, credendo che stessi dormendo, mi prese di peso e mi posò delicatamente sul lato opposto.

«Com'è bello vederti con i miei vestiti addosso» mi sussurrò all'orecchio, facendo riferimento alla t-shirt dei Blink 182 che mi aveva prestato. Vedendo che non rispondevo (preferii non farlo altrimenti l'avrei baciato sicuramente), mi cinse la vita con un braccio e mi strinse a sé, spegnendo la luce. «Buonanotte Avery» mi augurò, baciandomi sulla guancia.

Mi svegliò la voce di Tyler proveniente dal bagno. Cercai di fare il più silenziosamente possibile quando mi misi a sedere sul materasso per non farmi beccare a origliare. Sentii frasi del tipo: «Beh, ormai è troppo tardi», «Non ti accorgi che sono cresciuto senza un padre? Senza nessuno che mi volesse bene?» credevo stesse parlando con suo padre o sua madre, ma i miei pensieri furono interrotti dal cigolio della porta del bagno che si apriva.

«Buongiorno dormigliona!» disse sorridendomi e avvicinandosi a me.

Si sedette sul lato destro del letto, in cui avevo dormito io, e mi fissò per quella che a me parve un'ora e così decisi di prendere io la parola.

«Buongiorno a te! Con chi stavi parlando in bagno? Non mi vorrai mica dire che hai una ragazza nascosta lì dentro, vero?» gli domandai ridendo.

«Perché questa domanda? Per caso la nostra festeggiata qui presente è gelosa?» ribatté sogghignando.

«No, ma cosa vai a pensare? E poi, come fai a sapere che oggi è il mio compleanno?»

In quel momento la mia faccia passò dal colore del latte a quello del ketchup. Subito dopo, però, mi ricordai che Kacey mi aveva detto che era andato a controllare i miei dati in segreteria.

Rispose con un'alzata di spalle, fingendo indifferenza. «Adesso vestiti che andiamo a lezione e poi ti porto in un posto» riprese dandomi una pacca sul sedere per farmi alzare dal letto. Lo fulminai con lo sguardo quando fui in piedi e lui per tutta risposta si mise a ridere.

«Dove andiamo?» gli chiesi, alzandomi dal letto.

«È una sorpresa.» Mentre lo diceva si grattava la nuca, un atteggiamento che avevo notato faceva spesso quando era nervoso.

«Tyler, devo preoccuparmi per caso?» Il mio cervello non ragionava più quando sentiva la parola 'sorpresa', quindi ero un po' su di giri.

Rise per quella che lui aveva preso per una battuta, ma che in realtà non lo era. Proprio no!

Ero troppo presa dalla sorpresa di Tyler da accorgermi di non avere dei vestiti a portata di mano. E lui doveva essersene accorto dato che, senza perdere tempo, mi prese di peso come se pesassi meno di una piuma e, attirando gli sguardi di molti studenti, mi caricò sulla sua adorata Harley e, velocemente, attraversammo il campus. Lui vestito di tutto punto, mentre io avevo indosso soltanto la sua t-shirt che non mi copriva nemmeno mezza coscia, quindi fui costretta a stare sempre attenta a non farla alzare dell'altro, tirandomela quasi fino alle ginocchia. Ci guadagnammo altre occhiate, in parte divertite e altre confuse, dalle studentesse del mio dormitorio, mentre Tyler mi caricò sulle sue spalle come se niente fosse e mi portò nella mia stanza, che per fortuna era vuota. Non osai pensare a quello che avrebbe detto o fatto Kacey se ci avesse visti insieme. Appena cominciai a preparare la borsa per andare a lezione, vidi il mio cellulare illuminarsi e lessi il nome di mia madre sullo schermo.

«Buongiorno mamma!» cominciai la conversazione, sotto lo sguardo dolce di Tyler.

«Pensi di cavartela con un 'Buongiorno mamma', signorina?» mi rimproverò, ma dal tono di voce non sembrava arrabbiata, ma... felice?

«Devi dirmi qualcosa, per caso?» le chiesi inarcando il sopracciglio; mi accorsi un attimo dopo che non poté vedermi, e Tyler scoppiò a ridere seguito da me.

«Lo sento dalla tua voce che sei felice, mamma» proseguii. Diedi le spalle a Tyler perché mi distraevo troppo avvertendo il suo sguardo fisso su di me.

«Innanzitutto: tanti auguri amore mio!» esclamò. «E poi, hai presente il nostro vicino di casa, Shawn?» mi chiese entusiasta, tanto che non mi diede neanche il tempo di rispondere. «Beh, è venuto a bussare alla porta di casa dopo poco che ero tornata a casa da Washington e mi ha chiesto, visto che adesso sarò sola per un bel po', se mi andasse prendere un caffè assieme a lui!»

La felicità per mia madre fu sostituita da un po' di eccitazione sentendo il fiato caldo di Tyler sul collo, la sua testa sulla mia spalla e le sue braccia intorno alla mia vita.

«Se non ti sbrighi, faremo tardi» mi sussurrò dolcemente all'orecchio.

«Sono contenta per te mamma» le feci con un filo di voce.

«Sei con qualcuno, vero? La voce da questo capo della linea sembra appartenere a un ragazzo. Non starai mica...» mi ammonì, ma la fermai in tempo.

«Ti voglio bene mamma!» e attaccai.

Vidi che Tyler mi guardava con un sopracciglio inarcato. «Ha capito che c'era un ragazzo con me. Ha dei super poteri mia madre!» risi con le mani nei capelli con fare disperato. Tyler, per tutta risposta, rise.

Dopo essermi vestita, presi la mia roba e ci avviammo in moto verso la lezione di spagnolo.


Fool for you [#Wattys2016]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora