Capitolo 29

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Canzoni per il capitolo:

Mercy - Shawn Mendes

Unsteady - X Ambassadors


Mi risvegliai aprendo gli occhi leggermente appannati e sopra di me vidi due volti familiari che mi guardavano, come se stessero aspettando impazientemente il mio risveglio. Riuscii a distinguere un paio di occhi azzurri, che mi fecero ricordare subito la ragione del mio malessere. Vedevo talmente male che non ero nemmeno convinta di che colore fossero veramente. Chissà se anche starà esattamente come me? E come stai tu veramente, Avery? Di merda.

"Si è svegliata!" sentii esclamare da una voce familiare tanto quanto quei volti che vedevo sfocati.

"Come stai?". Non ero sicura che la domanda fosse rivolta a me, anche se gli occhi nocciola dell'altra persona erano rivolti verso di me. Riuscii a malapena a spicciare parola e l'unica cosa che uscii dalla mia bocca secca, dopo essermi umettata le labbra, fu: "Rachel? Zack?".

Vidi gli occhi di entrambi dilatarsi dalla sorpresa e questo mi fece intuire che avevo sbagliato persone. "Siamo Kacey e Trevor, tesoro". Adesso era tutto più chiaro! La pelle olivastra, gli occhi marroni e i capelli mori del ragazzo erano facilmente confondibili con quelli di Zack e i lunghi capelli biondi della mia compagna di stanza erano, invece, facili da scambiare per quelli di Rach.

"Che ci fate qui?" chiesi loro, tirandomi a sedere sul letto. "Che ore sono?" proseguii, non rendendomi conto se fosse giorno o notte a causa delle tende rosate tirate davanti alla finestra.

"Avery, questa è anche la mia, di stanza. E poi volevamo vedere come stavi. Abbiamo saputo di te e Tyler" mi informò la bionda.

"E sono le cinque e mezzo, per rispondere alla tua seconda domanda" aggiunse Trevor, strappandomi un piccolo sorriso.

"Volete sapere come sto? Bhe, di merda, come se mi mancasse la terra sotto i piedi. Avete presente quando vi manca l'aria, oppure, che ne so, quando lui è partito per l'Italia senza dirti niente?". Loro annuirono, scambiandosi uno sguardo d'intesa, e notai che Trevor sembrava veramente dispiaciuto.

"È così che mi sento: vuota. Non ho più nessuno a cui appoggiarmi e a cui fare riferimento e questo mi spezza il cuore. Mi sento esattamente come quando ho perso mio padre, la stessa sensazione. Adesso sono sola, di nuovo, e non lo posso sopportare". Mentre parlavo, elaborai attentamente tutto quello che era successo in quelle ultime ore della mia esistenza e mi sentii un enorme peso nel petto nell'affermare che quasi tutto quello che avevo passato si stava ripetendo.

"Ma non sei sola, ci siamo noi qui con te" - disse con voce intenerita la mia amica, abbracciandomi calorosamente - " e... ho una bella notizia da darti!" proseguì. Le feci cenno di proseguire, sperando che almeno quella notizia mi abbia tirato su il morale per il momento.

"Ho parlato con i miei genitori e hanno acconsentito a lasciarci restare qui con te fin quando non ti sentirai meglio". Era una notizia bellissima e così la pensava pure Kace, la quale aveva le scintille agli occhi, ma conoscevo il suo rapporto con i suoi e non ero sicura di voler rischiare di farli arrabbiare con questa innocua ragazza a causa mia.

"Ma... sei sicura che ai tuoi non dispiaccia? Insomma, dopo che..." cercai di dirle, esitante. Lei scrollò la testa e mi sorrise, potei intravedere il suo apparecchio per i denti dietro a quel sorriso.

"Li ho praticamente costretti. Chi si prenderà cura di te se non noi?" proseguì lei.

"Me ne occuperò io!" esclamò una voce da dietro la porta. Avevo un vago sospetto di sapere a chi appartenesse, ma pensai fosse solo la mia mente stanca ma, quando vidi due occhi verdi come un campo da calcio sorridermi, compresi che il mio cervello aveva capito benissimo, invece. Sussultai, non aspettandomela minimamente quell'entrata, ma dopotutto adesso non sapevo più cosa aspettarmi. L'unica verità era che la vita era una gran presa di giro.

Fool for you [#Wattys2016]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora