Capitolo 23

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Canzoni per il capitolo:

Zayn Malik - It's you

One Direction - Strong


«Ragazze, sto morendo di sonno!» esclamò Tyler, sbadigliano e coprendosi la bocca con una mano, mentre con l'altra stava cingendo la mia spalla.

Eravamo in macchina per tornare a casa di Rachel. Ci saremmo fermati lì per altri due giorni, mentre per quanto riguardava il proseguimento delle vacanze avevamo in programma di acquistare altri due biglietti aerei per tornare a Washington, dove avrei incontrato la famiglia di Tyler che, da quanto avevo capito, si sarebbe riunita tutta, prozii compresi, per festeggiare la festa di compleanno del fratello di Tyler.

Tornando a Rachel: il matrimonio era andato benissimo, così mi aveva raccontato, ma mi dispiaceva lo stesso aver rovinato il momento dello scambio delle fedi e del bacio in chiesa e non avrei mai smesso di scusarmi con lei e Phil. Verso l'una del mattino ci eravamo divisi in due auto per tornare a casa. Nella Ford rosso fuoco c'erano i neo sposi, mentre nella Audi nuova di zecca di Rach ci trovavamo io e Tyler posizionati sui sedili posteriori, mentre Monica stava guidando. Nel caso ve lo steste chiedendo: No, non abbiamo chiarito un bel niente!

«Fra due minuti ci siamo, credo» sussurrai nell'orecchio a Tyler, dopo avergli baciato la guancia con qualche accenno di barba.

«In realtà siamo arrivati proprio adesso» esclamò Monica, girandosi verso di noi e facendo l'occhiolino a Tyler il quale, per fortuna, ricambiò con uno sguardo irritato e un po' arrabbiato.

«Avery, possiamo parlare?»

«No, Monica. Sapevi già dall'inizio che non volevo parlarne e sai benissimo che non dovresti metterti contro di me, perché agli occhi di tutti sarò anche quella ragazzina timida che ha paura di tutto, ma in realtà dovresti sapere che so essere una testa di cazzo quando voglio e che ce l'ho col mondo intero quando mi arrabbio.»

E detto questo scesi dall'auto sbattendo violentemente la portiera, per poi correre il più lontano possibile da lì, ma sapevo meglio di chiunque altro che avrei potuto mettermi nei pasticci, di nuovo. Dovevo smetterla di scappare dai problemi, ma era più forte di me. Non ero per niente forte come volevo far credere. Sentii un'altra portiera chiudersi, e sperai con tutto il cuore che si trattasse di Tyler e che fosse sceso solo per impedirmi di andarmene un'altra volta. Stavo per girarmi a controllare, quando due braccia mi cinsero in vita e mi bisbigliarono di stare calma e di rientrare in casa. Quella voce era di Tyler. Annuii silenziosamente, sapendo che aveva ragione. Dovevo darmi una calmata, chiarire con Monica e farmi una bella dormita; non chiudevo occhio dall'ingresso sull'aereo. Presi la mano di Tyler e lo trascinai correndo verso casa di Rachel, seguita da lui e dalla sua risata che mi fece sentire subito meglio. Mentre ci stavamo incamminando per percorrere quei pochi metri che ci separavano dall'ingresso, ero tentata di fare tutte le cose che avevo elencato prima... tranne chiarire con Monica. Sembrerà strano a molti di voi il mio modo di reagire ma il passato e, soprattutto, Colton, m'impedivano di parlare e di affrontare conversazioni come quella che avevo intrapreso prima con Monica.

«Non uccidere nessuno quando rientriamo, okay?» mi chiese ridendo Tyler.

Mi voltai verso di lui, lo guardai negli occhi e mi feci il segno di una croce sul cuore, per fargli capire che glielo stavo promettendo. «Vedrò cosa posso fare.»

«Brava la mia ragazza!» esclamò. Mi baciò sulla fronte e mi strinse fra quelle braccia che ormai erano diventate la mia casa.

«Così questo sarebbe Tyler!» Una voce impastata provenne dalle spalle di Tyler.

Fool for you [#Wattys2016]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora