Uomini disumani - Gli attentati di Parigi

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13 novembre 2015

Una data che non ci scorderemo facilmente. 

Centotrenta persone hanno perso la vita in quella notte maledetta. In quella notte senza pietà, senza umanità. 

"I saw humans, but not humanity" 

Gli uomini si differenziano dalle bestie per la consapevolezza: l'animale reagisce per istinto, l'uomo ha la possibilità di riflettere prima di agire. 

Ma in quella notte, gli uomini erano bestie, tra le bestie più feroci e spietate che esistano. 

Non hanno avuto compassione, dei ragazzi che si godevano la vita mentre assistevano ad un concerto. 

Non hanno avuto compassione, dei tifosi che incoraggiavano la propria squadra allo stadio. 

Non hanno avuto compassione, delle coppie di giovani e adulti che mangiavano tranquillamente seduti ai tavoli di un ristorante. 

Non hanno avuto compassione, nemmeno di loro stessi, privandosi della loro stessa vita per toglierla a qualcun altro. 

Desiderare la morte dell'altro ancor più della propria vita. E' possibile provare un sentimento del genere? 

Oggi, verso le sei del pomeriggio, è stato arrestato Salah Abdeslam, uno dei principali responsabili dell'attentato di Parigi. 

Quelle centotrenta vittime, vittime della disumanità dell'uomo -paradossale, ma vero-, si sono prese una piccolissima vendetta. 

Una ferita ad una gamba per la vita di un centinaio di persone. Per ogni bambino che crescerà senza l'affetto di un genitore, per ogni fidanzato rimasto senza il proprio amore, per ogni madre privata del proprio figlio. 

Privata della propria vita. 


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