Era la sera del 14 marzo, Velcan Martiny aveva appena finito di cenare assieme alla sua famiglia.
Il giovane ragazzo era figlio di un commerciante di bigiotteria ed una casalinga. Nato e cresciuto nel paese chiamato "Valle dei tigli" Velcan passò la propria infanzia con le dovute esperienze di crescita: alla scuola del paese imparò a leggere e scrivere, alle medie imparò a socializzare con i coetanei e nel tempo libero amava andare a pescare, raccogliere frutti di bosco e cacciare.
La madre era impegnata a curare casa e giardino, adorava i fiori e li curava con amore; mentre il padre soddisfaceva i bisogni della famiglia con la propria attività di commerciante.
La casa era una villetta indipendente su due piani con un bel giardino spazioso ed un cortile accogliente.
Tutto procedeva come ogni altra famiglia con i propri alti e bassi ma Velcan non poteva immaginare ciò che la notte del 14 marzo stava per accadere.La famiglia aveva appena terminato di cenare.
-Buona notte tesoro.- disse la madre quando vide che il figlio stava andando in camera propria.
-Notte mamma- rispose Velcan andando al piano di sopra.
-Ci siamo, è il 15 marzo,e quest'anno compierà 14 anni.- disse sorridente il padre mentre finiva la cena.
Avevano cenato con una zuppa di pollo e verdure; semplice ma nutriente.
-Secondo te che tipo di magia svilupperà?-chiese la madre mentre iniziava a pulire i piatti sporchi della cena.
-Solo il sogno lo deciderà. Salvo imprevisti, da domani mattina sarà finalmente pronto per andare all'accademia Aeris. Spero che i nostri insegnamenti lo portino a compiere molte decisioni giuste.- rispose il padre prima di sorseggiare del vino concludendo così la cena.
-Che bei ricordi,l'accademia albero Aeris.- disse la madre sognando ad occhi aperti.
-Vero, non abbiamo mai raccontato dettagli a Vel proprio per non rovinargli la sorpresa.-aggiunse il padre.
-Spero solo che starà bene come lo siamo stati noi.- concluse la madre mentre finiva di sistemare la tavola.Intanto al piano superiore Velcan si era cambiato in pigiama per andare a dormire.
"Adoro l'odore di vaniglia"- pensò tra sé e sé mentre sistemò i vestiti nell'armadio in stanza.
Spense l'incenso che fin ora profumò la camera e pulì la cenere.
-Vieni Milù, facciamoci due coccole.- disse invitando il gatto domestico color bianco panna, a salire sul letto.
Il gatto comprese la richiesta del padrone e salì sul petto dando inizio ad una dolce sessione di coccole e fusa che lentamente rilassavano corpo e mente del ragazzo fino ad accompagnarlo al sonno.La notte era serena e tranquilla, la luna era crescente e brillante nel cielo stellato. Solo una leggera brezza disturbava la quiete della notte.
Ma, scoccata la mezzanotte, il tranquillo sonno di Velcan diede origine ad un sogno, un sogno che avrebbe condizionato la sua vita per sempre.
"Che sete, ho dimenticato di portarmi su un bicchiere d'acqua."-pensò tra sé e sé il giovane appena risvegliato poco dopo la mezzanotte.
Uscendo dalla stanza camminò piano accertandosi di non fare rumore per evitare di svegliare i genitori che dormivano nella stanza accanto.
Scese le scale lentamente ed arrivato in cucina si riempì un bicchiere d'acqua iniziando a sorseggiarlo lentamente.
-Krreeeechh!-
Il suono ruvido e spettrale fece sobbalzare Velcan dalla paura che lasciò cadere il bicchiere.
Non ebbe il tempo di voltarsi che uno spettro simile ad una nuvola di fumo antropomorfa scura come pece lo afferrò dal braccio destro scaraventandolo a terra dall'altro lato della stanza.
Velcan alzò lo sguardo e rimase pietrificato dall'aspetto dell'aggressore: alto poco meno di 2 metri, il capo senza volto con una bocca dentata costantemente aperta da cui colava una sostanza scura.
-Aiuto!Aiutatemi!- urlò il ragazzo spaventato mentre indietreggiava alla vista della bestia.
-Nessssuno ti aiuterà patetico mago. Tra poco ti ucciderò, a meno che non troverai il modo... di uccidere me.- rispose l'ombra che avanzava al passo del ragazzo.
Dopo aver pronunciato la minaccia non diete tempo di molta reazione al ragazzo che l'ombra ripartì all'attacco. Si scagliò contro il giovane bloccandolo per i polsi a terra.
-Krreeeechh!-
Ruggì la creatura in faccia al ragazzo terrorizzato.
Chiuse gli occhi il giovane, spaventato ed ancora sotto shock per la velocità con cui la creatura lo assalì.
L'ansia non gli permetteva di reagire, si sentiva paralizzato ed iniziò a tremare.
-Indietro bestia!- si sentì questa voce dal nulla.
Velcan la udì come se fosse alle sue spalle ma non riusciva a guardare poiché ancora immobilizzato.
-No! Nooo!!!- iniziò a urlare la creatura che iniziò improvvisamente a bruciare.
Velcan si sollevò e notò che sul proprio petto vi era un simbolo che ricordava un uccello ad ali spiegate. Iniziò ad osservare meglio la creatura a terra che si dimenava cercando di spegnere le fiamme da cui era avvolta e Velcan ne gioì.
Il ragazzo notò che più gioiva nel vedere il nemico bruciare più le fiamme aumentavano di intensità e la cosa lo tranquillizzava.
"Quindi questo è un sogno, sto ancora sognando". Pensò il giovane osservandola creatura rotolarsi e dimenarsi.
-Brucia!Brucia!- urlava la bestia.
-Ma se dovrò morire arso, tu brucerai con me!- urlò la creatura iniziando a caricare verso Velcan.
-Questo è il mio sogno, e decido io come andrà a finire.- rispose riprendendo la calma il mago mentre sollevò la mano sinistra puntandola contro la bestia.
"Sfera di fuoco" pensò mentre si generava una sfera di fiamme in mano.
Essa venne scagliata contro la creatura facendola esplodere in tante piccole fiamme che si spensero man mano che giungevano a contatto con una qualunque superficie.
"Che strano sogn..."Non ebbe il tempo di realizzare che il sogno si concluse poiché a risvegliarlo ci pensarono i genitori preoccupati.
-Tesoro tutto bene?- chiese la madre preoccupata.
-Si mamma, era solo un brutto sogno.- rispose il giovane tranquillizzato dalla realizzazione che era tornato alla realtà.
-Che tipo di sogno?- domandò il padre.
-Niente di che, uno strana creatura mi ha attaccato e l'ho distrutta.- spiegò rapidamente il mago cercando di chiudere immediatamente la conversazione a tarda notte.
-Era più di un sogno, c'è molto di cui dobbiamo parlare.- aggiunse il padre sedendosi sul letto affianco al ragazzo.
-Noi siamo maghi, ed ora lo se anche tu.- aggiunse sorridente mentre iniziò a far fluttuare l'orologio sul comodino vicino al letto del ragazzo.
Velcan spalancò gli occhi alla vista dell'orologio che levitava ed osservò i genitori con aria curiosa e stupefatta.
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Illiloyd, l'ascesa del fuoco.
FantasyIn un mondo chiamato "Illiloyd" i maghi scoprono la propria magia la notte del 15 marzo quando compiono i 14 anni. Proprio come sta per accadere al giovane Velcan, il quale imparerà a confrontarsi con il proprio potere in questo sorprendente ed affa...