Un piano malvagio

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Il giorno seguente fu una delusione per Velcan poiché scoprì che la pergamena che cercava era stata già venduta. Quindi smise di lavorare sodo e riprese gli allenamenti.

Arrivò il compleanno di Velcan, 30 giugno, ed avrebbe compiuto il suo 14° compleanno.
A risvegliarlo al mattino ci pensarono i genitori che alle 7:30 erano già di fronte alla porta d'ingresso.
Chiesero un permesso al preside affinché Velcan potesse trascorre la giornata assieme alla famiglia.
Andarono ad ovest per 30km trovando il villaggio chiamato Culla della gola. Famoso per una gigantesca grotta situato ai piedi di una gola nei pressi del villaggio.

-Come mai mi avete portato qui?- chiese il ragazzo.
-Qui cucinano il miglior pollo al curry che io abbia mai mangiato.- rispose il padre con tono gioioso.
La madre di Velcan schioccò le dita generando un fulmine che pizzicò con una scossa elettrica la nuca del marito.
-Dopo il tuo chiaramente, era ovvio Camilla.- disse il padre ridendo sfregandosi la nuca.
Velcan e la madre risero, gli mancava la compagnia dei genitori.
Arrivarono ad una locanda chiamata "The Sanctuary" e vennero accolti e messi a sedere ad un tavolo.
L'ambiente era ben curato e molto ampio, il ragazzo osservava che molti clienti mangiavano proprio il pollo al curry quindi era ansioso di provarlo. Osservò gioioso il locale dopo aver ordinato il "piatto forte". Vide che nel locale gironzolavano gatti e ne rimase molto contento. Alla richiesta di informazioni il cameriere disse che servivano ad alleviare lo stress delle persone poiché accarezzare i gatti aiuta chiunque a trovare pace nell''animo. Velcan condivideva la tesi perché ricordava come Milù lo aiutava a dormire bene.
Mangiarono e furono molto soddisfatti del pasto e dell'ospitalità quindi andarono a vedere la gola di rocce e l'ingresso della caverna.
-Wow ma è enorme!- disse Velcan osservando impressionato l'ingresso della caverna.
-Figurati, dentro è ancor più vasta, è un labirinto di cunicoli e tunnel.- rispose il padre contemplando anch'egli la grotta.
-Molte gilde di maghi memorizzavano in percorso e creavano un covo tutto loro, spesso purtroppo le loro intenzioni non erano le migliori.- aggiunse la madre creando stupore nell'animo del figlio.

Si fermarono a chiacchierare del più e del meno su una panchina nel parco di fronte alla caverna finché, non iniziarono a parlare della collana di Velcan.
-Secondo te che tipo di collana è?- domandò Velcan al padre abituato a maneggiare gioielli per la sua attività di commerciante.
-Beh la gemma è sicuramente un rubino ma è incolore quindi privo di qualunque potere.- rispose il padre osservando da vicino la gemma.
-Se solo quel mercante non l'avesse venduta...- disse sospirando a testa bassa.
Notò una bambina venirgli in contro.
Si fermò di fronte alla panchina e si irrigidì della timidezza.
-Ciao tesoro, come ti chiami?- domandò la madre sorridendo.
-M... Matilde- rispose dolcemente la bimba con le mani dieteo la schiena.
-Ma è un nome bellissimo, sei qui con mamma e papà a giocare?- aggiunse la madre.
-No, sono qui per dare questo regalo a Velcan.- disse portando avanti le mani da dietro la schiena.
Consegnò al ragazzo la pergamena che cercava a Foglia verde.
Lo stupore del giovane lo lasciò senza parole riuscendo solo a ringraziare.
-È questa! È la pergamena papà!- esclamò il ragazzo stupito.
La bambina non disse più nulla, si voltò e la famiglia vide un simbolo: un cerchio ed intorno ad esso vi erano intrecciati dei simboli.
-Quella bambina ha un sigillo magico sulla schiena. Tesoro butta quella pergamena.- disse la madre preoccupata.
-Perché?- domandò Velcan mentre osservava la pergamena.
-Non credo quella bambina fosse vera. Potrebbe essere un illusione o una creatura sigillata. E qualcuno vuole che tu utilizzi quella pergamena.- spiegò la madre osservandosi attorno.
-Almeno cerchiamo di capire perché. Aprila.- disse il padre.
Velcan ruppe il sigillo rosso di cera che teneva arrotolata la pergamena.
-Ma che? Che lingua è!- esclamò Velcan quando osservò la pergamena.
Aveva su scritto una sola frase.
-Safareus... goideric... en carotogmov... os saipiridim... Credo sia antico Seviriano.- disse il padre cercando di leggerla.
-E cosa vuol dire?- domandò Velcan.
Il padre sollevò le spalle facendo una faccia buffa lasciando intendere che non sapeva la traduzione.
-Va in biblioteca e mi raccomando, fammi sapere di cosa si tratta. A me tutta questa faccenda non piace.- aggiunse la madre.
Velcan salutò i genitori e mise la pergamena in tasca.

Illiloyd, l'ascesa del fuoco.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora