Prologo

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-James, quello che mi stai chiedendo di fare va contro tutte le regole di questa scuola e del Ministero della Magia. Vorrei che ne fossi consapevole-.
Silente lo scrutava dagli occhiali a mezzaluna. Lo sguardo chiaro, tuttavia, non tradiva lo scetticismo della voce: sembrava solamente stanco. Continuava a passarsi una mano sulla barba bianca, probabilmente senza farci caso.
-Ne abbiamo già discusso. È la nostra unica possibilità!- Affermò James, con forza. Non si sarebbe arreso così facilmente. Non con tutto quello che c'era in gioco. Osservò l'ufficio, cercando di mantenere la calma. Era un salto nel vuoto, lo sapeva benissimo. Ma si sarebbe gettato mille volte ad occhi chiusi, senza rimorsi. Aveva analizzato l'argomento tutta la notte, aveva disperatamente cercato un'altra soluzione. Ma non l'aveva trovata perché, semplicemente, non c'era.
-Oh James, mio caro ragazzo, il tuo animo é talmente coraggioso da indurti a compiere atti irrazionali e stupidi. C'è una sostanziale differenza tra coraggio e imprudenza, ne avevamo già discusso all'inizio dell'anno-.
James chiuse gli occhi. -Con tutto il rispetto, preside, non saranno le sue parole a dissuadermi. Io devo farlo. Le persone sono morte per una causa che ancora non possono realmente comprendere! Raven è morta. Remus mi ha quasi ucciso. Lily...- la voce gli tremò, ma lo mascherò con un colpo di tosse, proseguendo -...Lily! Lo faccio per lei!-
Aprì la bocca, ma James continuò imperterrito. -La gente muore e io non sto facendo nulla!-
Gli occhi del preside brillarono. -Bene, James, bene. Ma ci sono rischi che non potrai affrontare da solo!-
-Non sarò da solo, lei sarà ancora qui, professore. Avrà semplicemente venti anni di più. Potrà aiutarmi e poi riportarmi indietro-.
Silente abbassò lo sguardo. -Potrei anche essere già deceduto, ragazzo. E, se così non fosse, non ricorderei nulla di questa conversazione. Quando sarai partito prenderò un siero della memoria, per cancellare tutto ciò. Lo spazio fra i tempi è un elemento molto delicato, alterandolo potrei compromettere irreversibilmente la storia-.
James non ci aveva pensato. Tuttavia, cercò di mantenere la sua risolutezza. -Non importa, troverò una soluzione anche a questo!-
-Inoltre non ti assicuro che la tua memoria verrà preservata, durante il salto. I viaggi nel tempo sono un argomento controverso!-
Il ragazzo si mise le mani sul volto. Perché diamine doveva essere tutto talmente complicato? Perché non poteva semplicemente vivere la sua vita come ogni altro ragazzo o mago? Forse poteva abbandonare tutto. Magari poteva lasciare ad altri l'ingrato compito di trasportare quel maledetto messaggio per un quarto di secolo. Forse... scacciò il pensiero. Se il destino voleva questo da lui, era pronto ancora una volta. Lo doveva a tutti. In particolare alla ragazza che amava. Avevano avuto solo una settimana di pace. Avevano vissuto il loro amore in maniera così breve e fugace da poterlo scambiare per un breve sogno, ed erano stati di nuovo buttati nell'arida realtà.
-Facciamolo!- annunciò.
Silente annuì. -Va bene, James. Tuttavia, temo che tu non sia l'unico ad aver avuto quest'idea!-
James non ebbe il tempo di comprendere la frase, poiché un pugno cominciò a sbattere insistentemente contro la porta di quercia dell'ufficio.
-Avanti!-
Con un cigolio, la porta si aprì e una ragazza apparve sulla soglia. I capelli rossi le arrivavano alle spalle. James non si era ancora abituato a non vedere la cascata vermiglia che per anni aveva adornato quel viso pallido. Quando gli smeraldi si posarono su James, Lily boccheggiò.
-Potter, che fai qui?-
James era ancora concentrato a contemplare l'esile figura, per cui non rispose immediatamente. -Potter! Stai sbavando- commentò Lily, sorridendo appena.
Il ragazzo ricambió il sorriso, alzando una mano e facendole segno di avvicinarsi. Lei fece qualche passo, poi si rivolse al preside. -Sono qui per la sua risposta!-
James si fece serio. -Quale risposta?-
Lily evitò di incrociare il suo sguardo. -Alla domanda che gli ho fatto!-
-Quale domanda?!- chiese James, alzando il tono della voce.
-Potter, mantieni la calma!- lo apostrofò la ragazza, mantenendo gli occhi fissi sulla parete.
-James, la signorina Evans mi ha fatto una proposta alquanto simile alla tua-intervenne Silente.
Ci fu un momento di silenzio, poi entrambi i ragazzi esordirono con -COSA?-
Silente alzò le spalle. -Lily mi ha chiesto di poter viaggiare nel tempo per...-
James lo ignorò. -Evans, non ci pensare nemmeno. Te lo proibisco..-
-Me lo proibisci? E sentiamo, mi legherai ad un pilastro della Sala Grande?- la voce di Lily era salita di un ottava.
James serrò la mascella, prendendola per le spalle. Gli smeraldi erano torbidi: non avrebbe mollato facilmente. Si stupì delle sfumature verdi dei suoi occhi, di quanto le conoscesse bene e ancora di più si stupì del sentimento che li legava. Era un legame troppo profondo, troppo forte e troppo pericoloso. Nei pochi centimetri che li separavano scorreva la potenza di una supernova. Erano due stelle di un sistema binario, connesse da una forza indipendente da loro. Ma quando un sistema binario muore, i due corpi collidono verso il centro e si frantumano. James voleva semplicemente evitare l'esplosione. Era già abbastanza difficile lasciarla senza la certezza di riuscire a tornare da lei. Ma mettere in pericolo anche la sua vita non era tra le alternative. Abbandonarla era la scelta più difficile che potesse fare. Era come chiedere ad un cieco che ha appena riavuto la vista, di vivere il resto dell'esistenza ad occhi chiusi: possibile, ma inconcepibile.
-Basta uno di noi due, non è necessario che venga anche tu- mormorò.
Lily socchiuse gli occhi. -Non trattarmi come un fiore delicato, sono in grado di difendermi, lo sai bene!-
-Possibile che quella tua testa rossa non riesca a comprendere che se tu muori io smetto di vivere?-
Lei trattenne il fiato, prendendogli il viso tra le mani.
-La soluzione non è lasciarmi qua! Permettimi di aiutarti!-
-Evans..- disse, come una supplica dentro la quale si celavano anni di risposte e di domande.
Evans, non farlo.
Evans, perdonami.
Evans, ti amo.
-Non mi importa di morire, James. Questa è la nostra unica possibilità di essere dei buoni genitori. E riguarda anche me, giusto? Non avremo l'occasione di esserlo in futuro, ma possiamo provarci adesso. Possiamo..-
le tremò la voce e James provò un odio indescrivibile verso quel maledetto futuro le che era stato affibbiato. C'erano troppe ingiustizie nella sua vita. -Andrà tutto bene- disse. Ma sapevano entrambi che non sarebbe stata una loro opzione. Sentì la bugia corrodergli le ossa, perforargli lo stomaco. Era l'unica promessa che non poteva mantenere. Sarebbero morti entrambi. Lily sarebbe morta. Lui non l'avrebbe protetta.
-Ti giuro che farò il possibile per salvarti..-
-Stai zitto, James! Tu mi hai già salvata-.
La distanza tra loro si azzerò, lui affondò il viso sulla sua spalla e respirò la sua stessa aria. Lily lo travolse, con il suo fuoco. Gli riempì la mente, il cuore, l'anima. Provò l'insensato desiderio di baciarla, di toccare ogni centimetro della sua pelle, di conoscere il battito del suo cuore e il calore delle sue mani. Lei era forte, tra le sue braccia. Era stabile, un'ancora. E lui ne aveva bisogno.
-Ce la faremo, supereremo anche questa, okay?- gli domandò, con un filo di voce.
-Okay, okay-.
Le strinse le mani, allontanandosi e guardando Silente.
-Professore, è arrivato il momento- mormorò.
Silente annuì, prendendo una fiala. -Questa pozione permette di invertire la materializzazione, dallo spazio al tempo. Non posso darvi certezze..-
-Lo faccia e basta!- disse Lily.
Silente chiuse gli occhi e lanciò la pozione tra loro due. Immediatamente James sentì uno strappo. Era una sensazione familiare, tuttavia fu invaso dal panico. E se avesse dimenticato Lily? Lei era immobile, concentrata, si mordeva il labbro inferiore.
-Cercate di non alterare la storia, chiaro?-
-Tutto qui? Non ci da i suoi soliti consigli enigmatici e incomprensibili?- esordì James, per smorzare la tensione.
Silente fece un sorriso sghembo. Lo strappo aumentò. Era come avere un fastidioso uncino nell'ombelico.
-Non fare disastri nel XXI secolo, Potter. Non distruggere nulla. Non dimenticarmi. Mi hai giurato che saresti sempre tornato da me- disse Lily, stringendogli le mani. Lui distese le labbra in un ghigno.
-Torna da me!-
-Farò tutto il possibile!-
-Giuralo, Potter!-
-Te lo giuro solennemente, Evans!-
No, non l'avrebbe dimenticata. Non si può dimenticare l'amore della tua vita.
Giusto?
Tutto attorno a lui stava cominciando a girare, diventando offuscato.
-Ci vediamo dall'altra parte, Lily-.
Poi il vuoto.

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