-Una scappatoia? Quindi il futuro è una possibile scappatoia?-
-Tecnicamente è il passato, sai Evans..-
-Chiudi quella dannata bocca o mi assicurerò che tu non possa mai più parlare!-
-Ma Evans..-
Lily sbattè il pugno sulla scrivania, facendo volare via Fanny. -Mi sono ritrovata nel futuro con uno stupido arrogante!-
-Guarda il lato positivo!-
-Non c'è! Non c'è! Chiaro?-
James fece per aprire bocca, ma Lily gli puntò contro un indice. -Non pensarci nemmeno!-
-Ma..-
-Potter!-
-Come vuoi- acconsentì James, alzando gli occhi al cielo. La ragazza prese a camminare nell'ufficio, senza puntare a qualcosa in particolare. L'avevano sempre affascinata le ricchezze racchiuse negli scaffali, tuttavia in quella giornata avevano perso il loro valore. Lily Evans, da brava Grifondoro, amava l'avventura. Ma c'era qualcosa che la stava lentamente consumando. Voleva tornare a casa. Voleva chiudere gli occhi e ritrovarsi nel suo letto, nel suo dormitorio e nella sua Hogwarts. Si avvicinò ad una vetrinetta, perdendosi nell'accennato riflesso del suo volto, due occhi verdi le restituirono lo sguardo.
-Lily, cara, temo che non ci siano altre soluzioni. Se sono io la causa di questo lo scoprirò, stanne certa- annunciò Silente, con aria assorta.
Lily annuì appena, voltandosi. Aveva bisogno di stare da sola, di pensare a quello che stava vivendo. A Potter, a Severus. All'assurda sensazione di panico che si era impadronita di lei. Sentiva ancora chiaramente quanto sbagliata fosse quella situazione. -Vi direi di nascondervi fino a quando non potrò darvi una risposta, ma conoscendovi so che nessuno di voi mi darà ascolto. Per cui tentare di celare la storia sarà ancora più arduo. Tuttavia, è l'unica cosa da fare-.
-Di che sta parlando?- domandò James. Silente lo guardò, con occhi colmi di luce. -Dovete tornare nel dormitorio, James. Recatevi nella camera dei Capi Scuola. È arrivato il momento che conosciate qualcuno-.Harry Potter stava palesemente ignorando la sua migliore amica da qualche minuto ormai, tuttavia Hermione continuava imperterrita.
-Devi dirmi come hai fatto!- strillò per la terza volta, tentando di tenere il suo passo nel corridoio.
-Te l'ho già detto: ho seguito le istruzioni-.
-Il procedimento descritto era diverso da quello che hai praticato tu!-
Harry alzò le spalle. -Ho letto gli appunti-.
-Fammi vedere quel libro!-
-No!-
-Harry..Harry! Fermati, maledizione!- Hermione lo afferrò per un braccio, tentando di sfilargli il libro che stringeva al petto. Tuttavia lui si divincolò, allontanandosi di qualche passo.
-Devi consegnare quel libro a Silente! Potrebbe essere una trappola, potrebbe..-
-Cosa? Pensi che Voldemort abbia scritto degli appunti su un libro di pozioni e che si sia abilmente firmato Principe Mezzosangue?-
Hermione sussultò, chiaramente ferita. Harry, leggermente colpito dal senso di colpa, sbuffò. -Scusami. Vuoi solo proteggermi, lo so-.
-Per me è solo seccata perché adesso sei più bravo di lei!- ridacchiò Ron, che nel frattempo li aveva raggiunti.
-Tecnicamente ha barato, non è un voto onesto, Ron!-
-Ma praticamente ha vinto lui la Felix Felicis-.
Hermione alzò gli occhi al cielo. -Che vuoi che sia?-
-Miseriaccia, Hermione! Sei anche una bugiarda, allora-.
Harry si perse la risposta di Hermione, poiché fu attratto da una scia rosso fuoco, sotto il cielo invernale. Fanny, la fenice di Albus Silente, volava a qualche metro da terra, tenendo gli occhi di pece sul ragazzo. Aveva una pergamena artigliata nella zampa destra. Harry si allontanò da Ron e Hermione, avvicinandosi, invece, all'animale. Toccò con un dito il piumaggio lucente della fenice, mentre estraeva il messaggio dalla sua presa. Poche parole, scritte con la grafia obliqua del preside. Lo invitava nel suo ufficio. In fretta, aveva aggiunto. Da quando Silente aveva fretta? Non era lui, l'uomo dei misteri che non rivelava nulla chiaramente? Harry infilò la pergamena nella tasca del mantello. -Che diceva?- domandò Hermione, mettendogli una mano sulla spalla.
-Nulla di importante, vuole vedermi-.
-Allora vai, coraggio- aggiunse Ron.
Harry annuì. Tuttavia, qualcosa, gli disse che quell'incontro sarebbe stato estremamente importante.
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You swore
Fanfiction《Non si sarebbe arreso così facilmente. Non con tutto quello che c'era in gioco. Osservò l'ufficio, cercando di mantenere la calma. Era un salto nel vuoto, lo sapeva benissimo. Ma si sarebbe gettato mille volte ad occhi chiusi, senza rimorsi. Aveva...