Ho ormai finito il mio turno di lavoro, mi siedo sul marciapiede davanti al negozio di Andy per aspettare la colpevole di tutte le cavolate che si dicono in giro per la città sul nostro conto. Sono stufato e stanco, è stata una giornata faticosa perché in negozio c'erano insolitamente un sacco di persone e non ho di certo voglia di parlare con una persona che vuole rovinarmi la vita, che lo fa tanto per divertimento. Una persona così squilibrata sarebbe capace di fare di tutto, che vantaggio potrei trarne io?
I pensieri mi vengono interroti da un'Audi grigia, non saprei specificare il modello, che si ferma a pochi centimetri dai miei piedi. Posso per certo dire che è una macchina piuttosto costosa, niente che io possa comprarmi ovviamente.
È lei, ne sono certo, anche se i finestrini sono oscurati, non potrebbe essere nessun altro a quest'ora e in questo posto.
Sono in ansia, devo ammetterlo a me stesso, e anche piuttosto arrabbiato con lei, si è permessa di inventarsi cazzate e ora mi constringe anche a venire qua?
Piuttosto patetico direi.
La porta si apre e la tanto attesa ragazza esce fuori.
È lei: Ariana Grande, devo dire che non è cresciuta per niente in altezza ed ha lo stesso dolce faccino di come me la ricordavo."Ah bene Michael, almeno hai avuto la decenza di venire qui a parlarmi, razza di idiota"
Ma come cazzo si permette questa? Ma chi ti conosce nanetta.
"Non rivolgermi la parola in questo modo, non ci vediamo da anni e arrivi qui distruggendo la mia vita? Che problemi hai ragazza?"
Okay, il suo viso era sempre più rosso, sembrava davvero in collera.
"Che problemi ho? Che problemi ho? Seriamente Micheal?"
Non so se ridere o avere paura.
"Sono sempre stata al tuo fianco quando nessun'altro c'era, ma tu non ti sei mai curato di me era come se non esistessi per te, ti ho consolato nei momenti tristi e ti ho appoggiato in tutto. Io ti amavo Michael era così difficile da capire? Lo sapevano tutti ormai, ma tu niente hai preferito quella checca bionda a me, cos'ho io meno di lui? Dimmelo!"
Ora la ragazza era totalmente in lacrime e stava urlando con tutto il fiato che aveva in corpo. Mi guardai più e più volte attorno per paura che qualcuno sentisse quelle grida. Sembrava pazza ma un po' mi dispiaceva vederla in quello stato, forse non aveva ancora capito che a me piace il cazzo.
"Ariana, Ariana"
Ma la ragazza non sembrava darmi retta.
"Mi dispiace seriamente, io...mi dispiace"
"Ah ti dispiace eh! Ora ti ricordi? Seriamente? Ma non finisce mica qui mio caro Michael, vedrai vedrai"
Aveva smesso di piangere, ora aveva solo un'espressione assatanata in viso. Giuro mi fa paura questa ragazza.
Chiuse la portiera davanti ai miei occhi e se ne ripartì con una sgommata.Non riesco proprio a capire, tra noi due non c'è stato mai un vero legame, passavamo qualche pomeriggio assieme ma nulla di che. Infatti non me lo ricordavo nemmeno il suo nome.
Non riesco proprio a capire, forse ero io che non mi accorgevo? Nah, impossibile.Mi incammino verso casa pensando alla frase "non è finita qui" ma a dirla tutta non mi fa più nessun effetto, l'ho vista di persona e mi sembra solo una bambina impazzita che ha voglia di giocare con un gioco più grande di lei.
Niente di cui preoccuparsi realmente, prima o poi si stancherà.
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Hey, let's make a band! || Muke
FanfictionUn temporale è neccessario perché spunti fuori l'arcobaleno. Sequel di "Loser || Muke"