"Oh mio Dio" urlò Lea preoccupata e spaventata, accasciandosi a terra, vicino al corpo che stava steso inerme.
"Chiama l'ambulanza, io chiamo i ragazzi" disse Lea.
Fecero le rispettive chiamate, poi entrambe si accasciarono di nuovo vicino a lui.
"È tutto okay Brian, va tutto bene" sussurrava Lea, per incoraggiare più se stessa che lui, che probabilmente non la sentiva.
Dopo poco arrivarono i ragazzi.
"Che succede?" Chiese Michele, allarmato.
Le ragazze gli raccontarono quello che era successo, dall'incontro con i due ragazzi, alla corsa, a Brian che aveva mangiato con loro, per poi andare via, e al suo ritrovamento per caso da parle loro.
Luca gli prese il polso "I battiti sembrano regolari, ma non lo spostiamo assolutamente"Arrivò l'ambulanza, le ragazze salirono con lui, mentre i ragazzi presero la macchina.
Una volta in ospedale, stettero quelli che sembrarono secoli in sala d'attesa.
Poi un medico gli si avvicinò "Ragazzi, potete andare da lui. Si sta riprendendo, ma non fate confusione"Entrarono nella stanza completamente bianca in cui c'era solo Brian.
"Ehi, ragazze" sussurrò.
"Brian, come ti senti?" Chiese Lea.
"Mi gira la testa, e mi fa male l'occhio. È nero, vero?"
"Tranquillo, ci mettiamo un pò di fondotinta e sarai impeccabile" scherzò Lea.
Brian si accorse solo in quel momento delle presenza di altre due persone.
"Ehm, sono vostri amici?" Chiese lui.
Eravamo solo amici?
"Loro sono Luca e Michele" dissi io, per non rispondere direttamente alla domanda.
"Piacere ragazzi, immagino voi sappiate già chi sono e come ci siamo conosciuti" sorrise lui, tristemente.
"Si. E grazie - Luca scambiò una sguardo con Michele- da parte di entrambi, per averle aiutate."
"Figuratevi. Era la cosa giusta"
"Si bhe, ma appena esci, organizziamo una festicciola, così troviamo anche un piano per fargliela pagare a quel tuo amico" disse Lea.
"Proprio così! Solo un deficente farebbe una cosa del genere ad una persona" sentenziò Luca, convinto.
"Grazie davvero, Ragazzi. Sta sera mi dimettono." Disse Brian.
"Perfetto, allora andiamo da me!" Li invitò Rosa.
Erano tutti d'accordo.Aspettarono ancora due o tre ore lì con lui, quando i medici gli dissero che stava bene e che potrva andare.
Andarono tutti in macchina verso casa di Rosa.
Lei ordinò le pizze, mentre gli altri preparavano il tavolino davanti ai divani, prendendo le birre dal frigo.
Brian era sdraiato sul divano, costretto dagli altri a non fare nulla. Si sentiva in colpa.Arrivò Monica. "Oh ciao cari - poi si accorse di Brian, il quale si era sollevato dal divano per non sembrare scortese- e questa new entry chi è?" Chise, avvicinandosi a lui e sollevandogli il mento, come per scrutarlo.
"Sono Brian, signora, piacere" disse lui, rosso in viso.
"Oh, non mi chiamare signora! Sono Monica, piacere mio" si presentò, con il solito tono esaltato.
"Io vado a cena con un collega, non mi apsettare" disse a Rosa.
"Okay, ciao" salutò lei. Come se avessi mai avuto qualcuno da aspettare, pensò.Mangiarono e bevettero, parlando del più e del meno.
Poi Luca prese la sua chitarra ed iniziarono a cantare tutti insieme.
"Dormite qui?" Chiese Rosa.
Tutti acconsentirono, entusiasti ed anche un pò brilli.
Rosa andò a sistemare il letto, aprendolo in modo tale da starci tutti comodamente.
Si sdraiarono, senza smettere di chiaccherare. In ordine erano Luca, Rosa, Brian, Michele e Lea. Dopo un pò spensero le luci.
Rosa spensava al ragazzo che aveva accanto, conosciuto in strane circostanze, che sin dall'inizio l'aveva guardata profondamente negli occhi, chiedendole aiuto senza parlare. Lo stesso scambio di sguardi si era presentato per tutta la serata. Rosa pensava che stesse nascendo un'amicizia speciale, fatta di poche parole ma di forte intesa, ignara del fatto che Brian si era interessato a lei sin dall'inizio, a sua volta ignaro della relazione, se così si può definire, tra Rosa e Luca.
Approfittò del buio, grazie al coraggio liquido che aveva in corpo, per gingerle il fianco con un braccio. Rosa sussultò per quel contatto inaspettato. Pensò che l'avesse fatto inconsciamente nel sonno, quindi non ritenne nevessario svegliaro cacciandogli il braccio dal suo fianco.
Tuttavia dopo poco Brian la strinse più forte, facendo sfiorare i loro corpi, dandole in bacio sul collo.
Rosa si girò piano verso di lui, il quale pensò stupidamente che l'avesse fatto per baciarlo, e le mise una mano sul sedere facendo aderire i loro corpi.
"Che cavolo fai?" Sussurrò Rosa piano, per non svegliare gli altri.
"Io pensavo..." iniziò Brian.
"Pensavi malissimo! Io sto - di nuovo quel dubbio, stavano insieme?- con Luca"
Brian ci rimase palesemente male. Rosa riusciva a scorgere la sua espressione anche al buio, grazie alla fioca luce che entrava dalla finestra.
Lo abbracciò. "Ne parliamo domani" gli sussurrò all'orecchio e si rigirò verso Luca, dandogli un lieve bacio sulle labbra, come per dire,anche se lui era ignaro di tutto, A me piaci solo tu.SPAZIO AUTRICE_
HELLO UNICORNS! ♡
Lo so che è più corto del solito, ma probabilmente ne pubblicherò uno sta sera.
Siamo arrivati a 225 letture, per me è già un traguardo.Come sempre
1- vi invito a commentare, anche per suggerirmi delle vostre storie da leggere, lo farò con piacere.
2- lasciatemi una stellina e fatemi felice ☆☆☆☆
3- vi invito a leggere l'altra storia, Psycho.Vi mando un grande bacio.
Ci vediamo più tardi con il sedicesimo capitolo. ❤🌼PS: la foto di Luca l'ho presa da snapchat, se non lo seguite vi state perdendo una ragione per sorridere.
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White Lips, Pale Face.
FanfictionQuelle dita, quelle santissime dita, avrebbe voluto toccassero il suo corpo come toccavano le corde della chitarra. La storia di Rosa, una ragazza fuori dagli schemi, e Luca, che rimise in ordine un tassello della vita di questa ragazza.