Poi un ragazzo con gli occhiali da sole ed i capelli lunghi e neri si avvicinò a loro.
"Ehm, potreste aiutarmi, per favore?" Chiese, imbarazzato.
"Certo, dicci pure" disse Luca
"Ecco, mi sa che ho lasciato le luci accese, fatto sta che la macchina non parte. Sapreste aiutarmi?"
"Bhe, possiamo provarci. Almeno ti facciamo compagnia!" Disse Luca
"Grazie mille! Piacere, io sono Andrea, ma potete chiamarmi Jaser!"
Anche Luca e Brian si presentarono.Arrivati alla macchina, fecero di tutto per farla partire, ma niente da fare.
"Chiama il meccanico" suggerì Brian.
"Credo non ci sia altro da fare"Tornò dopo un pò, con la faccia sconsolata.
"Non può venire oggi. Mi ha detto che passa domani. Ora come ci torno a casa?" Disse, rassegnato.
"Ti do un passaggio io, dove stai?" Chiese Luca.
"Ehm, sto un pò lontano. Ero venuto qui per sbrigare delle cose."
"Vieni a cena con noi da una nostra amica. Poi magari ti diamo una mano per organizzarti" disse Luca. Sapeva che Rosa non avrebbe esitato ad aiutarlo, come aveva fatto con Brian.
"Grazie davvero ragazzi! Non so cosa dire!" Disse Jaser, grato.
"Tranquillo bro!" Rispose Brian, sorridendogli.Presero la macchina e andarono verso casa di Rosa.
Una volta lì i ragazzi le spiegarono la situazione. "Ma certo, dormi pure qui!" Disse Rosa. Era bello avere gente in casa.
Ordinarono la cena, e dopo averla consumata, chiaccherarono un pò. Poi Luca e Brian andarono via."Vieni, andiamo in camera" disse Rosa.
Aveva aperto il suo letto, al solito, così che ci fosse un pò di distanza fra loro due.
"Luca ha dimenticato qui la chitarra, che rimbambito che è!" Disse Rosa, ridendo.
"Pensi gli dispiaccia se la suono un pò?" Chiese Jaser, speranzoso.
"Nha, non credo, prendila pure"
Iniziò a suonare una canzone che conosceva bene.
Sweet Child o' Mine.
"La conosci?" Chiese lui.
Rosa fece cenno di si con la testa.
"Ti va di cantare con me?"
"No, non questa" rispose lei.
Era la canzone sua e di Luca. Gli sembrava di tradire qualcosa, cantandola con un altro.
"Perché?" Chiese Jaser, perplesso e divertito.
"Lunga storia" rispose lei.
"Okay, cosa ti piacerebbe cantare?"
"Goo goo Dolls, la conosci?"
Jaser iniziò a suonare.
And I don't want the world to see me
Cause I don't think that they 'd understand
When everything is made to be broken
I just want you tu know who I am.
C'era qualcosa nello sgaurdo di jaser che lo rendeva vuoto.
"Tutto okay?" Chiese Rosa, mettendogli una mano sulla spalla.
"Si" disse Jaser, forzando un sorriso.
"Mh mh, raccontala a qualcun'altro. Che succede?" Insistette Rosa. Era fatta così, doveva aiutare gli altri, poiché non poteva aiutare se stessa.
"Quella canzone. Mi ha ricordato la mia ex, tutto qui." Disse, e sembrò sollevato di dirlo ad alta voce.
"Vi siete lasciati da poco?" Chiese Rosa.
"Nha, un anno fa. Non mi manca. Certo ci sono affezionato, ma non mi manca. È solo che ho ripensato a dei momenti insieme e bho...lei mi conosceva" fece una breve pausa "ma non voglio annoiarti con queste cose. Su, dormiamo" sorrise.
Rosa lo abbracciò. Percepiva in lui il bisogno di essere abbracciato. E lei lo faceva volentieri."Ne avevo bisogno. Grazie. Buonanotte" la strinse più forte, per poi mollarla e coricarsi.
"Notte" sussurrò Rosa, spegnendo la luce."Buongiorno principessa!" sentì esclamare Rosa, mentre era ancora in dormiveglia.
Mugugnò qualcosa di incomprensibile e lamentoso.
Che ore erano?
"Dai alzati, ti ho preso la colazione!""Come fai ad essere così attivo e positivo di prima mattina?" Chiese a Jaser, che era già pimpante alle 6 del mattino. Le 6?!
"La positività è la chiave. Se sei positivo, sei già a metà strada!" Esclamò ancora.
"Io alle SEI DI MATTINA - sottolineò l'orario- voglio essere a letto, a dormire, non a metà strada." Si lamentò.
Jaser la prese di peso, portandola in cucina.
La tavola era apparecchiata per due, con fette biscottate burro e marmellata, cornetti al cioccolato, cappuccino e succo di pompelmo.
"Quanta roba c'è?!" Disse Rosa, sorpresa e divertita.
"La colazione è il pasto principale della giornata! Deve essere ricco!" Spiegò, con la stessa voce pimpante.
"Io voglio solo morire" disse Rosa, sbuffando una risata.
"Dai su, non essere così negativa, mi trasmetti l'energia sbagliata!" Si lamentò Jaser.
"Siamo proprio l'opposto noi due, eh?"
"Si, direi proprio di si. Non vorrei mai essere come te" scherzò, e i due risero.
"Se è per questo, neanche io vorrei essere il tipo di persona che sveglia gli altri alle SEI DEL MATTINO- sottolineò ancora l'orario- ed è così pimpante. Non sembrerei più neanche una persona. Ecco, secondo me sei un robot!"
Jaser iniziò a muoversi in modo meccanico, usando una voce meccanica per dire cose a caso. "Io uccidere Rosa. Io doverla trasformare i robot." Iniziarono a rincorrersi per casa, per poi finire a fare una violenta battaglia di cuscini"."Ho l'impressione che noi due diventeremo grandi amici" ammise Jaser, una volta che entrambi, esausti si buttarono sul divano, uno di fianco all'altro.
"Si, ho sempre desiderato un robot per amico" scherzò ancora Rosa, per poi ricevere un'ultima cuscinata in faccia.Spazio autrice_
HELLO UNICORNS! ♡
Sono riuscita ad aggiornare anche questa storia! (Per chi non lo sapesse, ne scrivo un'altra, sul caro Jaser che appare in questo capitolo. Ma quella è malattia pura. ANDATE A LEGGERLA).Ho formato gli Here we are, yeeeh.
Jaser avrà un ruolo importante in futuro, anche se non apparirà sempre.COSA IMPORTANTE.
Vorreste vedere qualche youtuber in particolare entrare nella storia? Scrivetemi pure nei commenti.
Lasciate una stellina ☆ ed io vi mando un virtual hug!
Bye ♡
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White Lips, Pale Face.
FanfictionQuelle dita, quelle santissime dita, avrebbe voluto toccassero il suo corpo come toccavano le corde della chitarra. La storia di Rosa, una ragazza fuori dagli schemi, e Luca, che rimise in ordine un tassello della vita di questa ragazza.