HALSEY.
È tutto sfocato, confuso. Sono insieme agli altri ragazzi, che ridono, urlano, bevono. E poi ci sono io, che come al solito non ci sto capendo nulla. Mi hanno fatto fuori 4 bicchieri di wisky.
Esco fuori dalla casa dal retro, per prendere una boccata d'aria.
Mi siedo, non riesco a smettere di barcollare. Si muove tutto intorno a me. Prendo una sigaretta, ed inizio a fumare cercando di capire e di riprendermi.
Improvvisamente mi addormento, anzi, svengo.
Mi risveglio sull'erba del giardino.
Mi metto a sedere, mi gira la testa. Provo ad alzarmi, ma non riesco.
-Penso che tu abbia bisogno di un passaggio.- mi dice una voce femminile.
-Jessica?- mi giro di scatto. -Che ci fai qui?-
-La festa l'ho organizzata io- ridacchia. Ha una voce molto assonnata. Mi accorgo di avere addosso una coperta.
-Oh beh, scusa.- mi gratto la testa.
C'è il sole, stranamente. -Beh, io vado. Grazie mille e bella festa.- sorrido falsamente e mi alzo.
Si alza dietro di me. -Va bene, andiamo.-
-So tornare a casa.- dico freddamente. Non voglio far sapere a nessuno dove mi trovo a vivere.
-Tu dici?- ride leggermente. -non ti mantieni neanche in piedi.-
Sono infuriata con George. Mi ha lasciata da sola qui, senza neanche preoccuparsi di dove fossi.
-Sono sicura di potercela fare.- dico e me ne vado.
Faccio qualche passo e poi mi giro, rendendomi conto del casino che c'è. Bottiglie ovunque, cicche sparse sui pavimenti e persone sdraiate a terra.
-Hai bisogno di una mano?- chiedo, insicura.
-Beh, ti direi di no. Ma ho bisogno di una mano.- sospira guardandosi attorno. -Dai, che poi ti offro pranzo e una doccia, che puzzi di alcool e fumo.- propone, sorridendo malevolmente.
Rido di conseguenza.
Iniziamo a pulire e a cacciare le persone.
Arriviamo a riempire buste e buste di sporcizia.
È arrivata ora di pranzo.
-Mentre ti vai a lavare, io cucino. Ok?- mi porge dei vestiti.
-Sei seria?-
-Pensavi scherzassi prima?- sorride. Quando sorride, le si creano delle fossette vicino agli angoli della bocca. Ora che li noto ha degli occhi chiari, sul verde grigiastro.
Dovrei smetterla di fare certi pensieri su una ragazza, proprio perché è una ragazza.
Prendo i vestiti, ha vinto lei. Mi indica il bagno e mi da anche degli asciugamani.
Entro nella doccia e vengo avvolta dall vapore, mi rilassa.
Quando esco dalla doccia, mi avvolgo l'asciugamano intorno all corpo, e arrotolo i capelli in un altro asciugamano.
Mi cambio. Mi ha dato una felpa e un pantaloncino corto.
Esco dal bagno, e c'è un odorino incredibile che invade il corridoio.
-Per fortuna la taglia è giusta.- È seduta sul bancone. Mi guarda.
-Già. Bella la felpa. Hai azzeccato i miei gusti.-
Scende dal bancone e mette i piatti sul tavolo. Li riempie con della basta al ragù. Era da tanto tempo che non mangiavo decentemente.
-È buona.- sentenzio, appena mando giù il boccone.
- Me l'ha insegnata mia nonna, ho origini italiane.-
-Amo l'Italia.- accenno un piccolo sorriso, poi torno a mangiare. -Grazie comunque.-
-Di cosa?- mi guarda attentamente, come se fossi un'opera esposta al museo.
-Del pranzo, della doccia.-
-È un piacere.- ridacchia. Torna a mangiare.
Finiamo di mangiare. -Resti ancora o te ne vai?- chiede. Sta lavando i piatti, io sono seduta sul bancone.
-Una mia amica mi sta aspettando. -
- Beh avvisala che sei qui, no?-
-Si preoccupa molto.- scendo dal bancone.
-Allora rivediamoci.- È una domanda o un'affermazione?
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||THE ONLY ONE||LESBIAN STORY
RandomQuesta è la storia di Halsey. Tengo a precisare che sono presenti scene di sesso (lesbo) che sono descritte nei particolari. Se dovete insultare, offendere, o cose simili, vi prego di smammare. Spero vi piaccia, -A.