Capitolo 15.

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Jess.

Ci stacchiamo, entrambe abbiamo il fiatone. Finalmente l'ho baciata. Non la conosco da molto, ma di lei ho capito tanto.
Mi sento accaldata per l'imbarazzo, ma a farci tornare con i piedi a terra è il cellulare di Hal. -Pronto?- risponde.
Il suo sguardo si fa cupo, non capisco cosa succede. -Ok, arrivo.- attacca e infila il telefono nella tasca posteriore del pantalone. Si passa una mano tra i capelli e mi guarda. -Devo andare.- annuncia, anche se l'ho capito.
-Vuoi che ti accompagni?-
-Facciamo che io vado e torno subito. Ok?- sorride, e se ne va senza aspettare una mia risposta.
Cosa è successo? Dalla prima volta che l'ho vista, ho pensato che fosse strana, lunatica, il che mi ha colpito... Non sono innamorata di lei. Continuo a ripetermi. La conosco da poco, ma nessuno è riuscito a farmi questo effetto. Ma è pur sempre poco tempo, per essermi innamorata.
Vado in cucina, e inizio a preparare la cena, ricordo di averle promesso una mia cena. So che le piace la pasta, quindi preparo la pasta.
Suona il campanello, ma è troppo presto per poter essere Halsey. Mi ricordo dei miei genitori, stasera sarebber dovuti venire.
Apro la porta, e loro sono come al solito formali, anche con me. Forzo un sorriso e li faccio accomodare sul divano. -Qualcuno vive con te?- osserva, non appena vede la "valigia di Halsey".
-Sto ospitando una mia amica.- rispondo freddamente. -Vi prego di non fare commenti poco carini nei suoi confronti.- Li supplico, mentre metto apposto il suo sacco nero con la sua roba in un piccolo sgabuzzino.
-Tesoro, hai già rimpiazzato Lilly?- chiede mia madre. Odio la sua voce, così acuta.
-Non ho rimpiazzato nessuno, io e Lilly non siamo mai state insieme.- dico senza pensare.
-Invece siete state insieme per 4 anni. Ora arriva questa...- fa una smorfia di disgusto -E pensi che possa prendere il suo posto?- accavalla le gambe, e giocherella quel filo di barba che ha.
-Non pensi che sia io a doverlo decidere? Non ho mai amato Lilly, mi dispiace.- abbasso lo sguardo.
Una cosa buona di mia madre è che capisce quando parlare d'altro, quindi iniziano a parlare di lavoro, dei nonni e altre cose, che faccio fatica a seguire.
A salvarmi e' Halsey, che suona il campanello.
-Vi prego, fate i bravi.- sibilo ai miei.
Vado verso la porta e la apro.
Sorrido, sorride anche lei e mi oltrepassa. Va verso i miei genitori, presentandosi. Fino ad ora tutto ok, nessun insulto. Sono passati solo 20 secondi.
-Beh, andiamo a mangiare.- propongo indicando la cucina.
Si siedono tutti, tranne Halsey. -Possiamo parlare?- sussurra al mio orecchio, prima che inizi a fare i piatti. Annuisco, e mi porta nella stanza affianco prendendomi per mano.
-Mi ero dimenticata dei tuoi.-
Mi scappa quasi da ridere, è rossa e chiaramente in imbarazzo. -Sto malissimo.- dice, guardandosi allo specchio.
-Stai tranquilla, stai bene. Sii solo te stessa, Hal.- sorrido. -Non sono male.- Faccio fatica anche io a dirlo e se ne accorge anche lei dal mio tono.

Siamo tutti intorno al tavolo, Halsey sta facendo fatica a stare al nostro passo. A mangiare lentamente ecc... Non abbiamo mangiato tante volte insieme, ma quello che ho capito è che in confronto a lei, un leone affamato non è niente. Il che mi fa ridere, la sua faccia buffa mi fa ridere.
-Allora Halsey, che fai nella vita?- chiede mio padre, mentre asciuga la sua bocca, tamponando il tovagliolo su di essa.
-Oh beh, studio. E lavoro in un bar, ma appena arriva mio padre a New York, inizierò a lavorare in una libreria.- sorride.
-Interessante, davvero.- annuisce mio padre. Inizia di nuovo a mangiare, così anche Halsey, che ogni tanto mi lancia qualche sguardo.

Finalmente è tardi, e i miei se ne stanno per andare. È andata meglio del previsto.
-Buonanotte.- dico, chiudendo la porta. Non appena mi giro, Halsey è sul divano a ridere. -Non ridere. Non è divertente.- Dico, ma in realtà la sto assecondando. Mi siedo vicino a lei sul divano, buttandomici di peso.
Cii guardiamo, entrambe sorridiamo ed entrambe diventiamo rosse. Fantastico.

||THE ONLY ONE||LESBIAN STORYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora