Capitolo 21.

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Halsey.

Mio padre mi accompagna al parco e di lì a casa, me la faccio a piedi. Ci siamo dati appuntamento per la prossima settimana. Sto male pensando al fatto che lui non sappia realmente tutto. Ma se per lui fosse una delusione sapere che sono lesbica?
Cerco di scacciare via il pensiero. Intanto ha iniziato a piovere. Nella mia testa rimbombano le parole di Jess. Non voglio andarmene perché ora ci sei tu qui. Che significa?
Nessuno mi ha mai detto una cosa del genere, ma probabilmente nella ssituazione direi io la sua stessa cosa.
Arrivo davanti casa, ormai zuppa. Corro verso il portico e quando sto per aprire, sento in casa altre voci oltre quella di Jess. Entro comunque, e tutti mi guardano quasi terrorizzata.
-Hal!- esclama Jess. -Che fine avevi fatto? Scusa se non sono passata a prenderti a scuola, ma ho avuto visite inaspettate.- Si volta verso le altre persone e poi torna su di me. Hanno più o meno la sua età, sembrano simpatici. Tutti iniziano a presentarsi. -Tranquilla, è venuto mio padre.-La oltrepasso per andare in camera a cambiarmi e faccio un piccolo sorriso agli altri, come per chiedere il permesso. Prendo dei vestiti dal comò. Mi viene quasi da piangere. Devo rivedere mio padre. Appoggio le mani sul mobile davanti a me. Sussulto non appena sento che Jess mi sta parlando. -Qualcosa non va?- mormora.
-Niente, tranquilla. Torna di là, i tuoi amici ti stanno aspettando.- tiro su con il naso, mi asciugo velocemente le lacrime e mi giro, facendo un sorriso falsissimo.
-Possono aspettare.- fa un passo verso me. -Che succede, Hal?-
-Possiamo parlarne dopo?- sorrido.
-Mi prometti che ne parleremo?-
-Si. Voglio solo farmi una doccia prima, sto morendo di freddo.-
-Okay, ti serve qualcosa?-
-No, ho tutto. Nel caso ti chiamo.- sorrido e mi reco in bagno. Mi spoglio, e butto i panni bagnati nella cesta dei panni sporchi. Apro l'acqua calda e intanto accendo lo scalda bagno. Entro nella doccia e mi perdo nei miei pensieri. Sto male. Ho bisogno di parlare. Ho sempre finto, lo sto facendo tutt'ora. Da quando ho incontrato Jess, tutto è cambiato. Jess mi piace tanto, moltissimo... Cosa mai successa prima. Si, potevo avere una cotta per qualcuno, ma si parla di quando stavo alle elementari, ma non so neanche se considerarle tali.
Mi riprendo dai miei pensieri, qualcuno sta bussando alla porta del bagno. Esco dalla doccia e avvolgo l'asciugamano intorno al mio corpo.
Apro la porta.
-Scusa se ti disturbo.- mormora Jess. -I miei amici se ne sono andati.-
-Oh, ok.- sorrido.
-Lo so che non ha senso che io abbia disturbato, scusa.- abbassa lo sguardo.
-Piantala di chiedere scusa, Jess.- ridacchio. -Entra.- La faccio passare. Si siede sul water, si guarda le mani.
-Che hai Jess?- le chiedo, osservandola dallo specchio.
-Niente, voglio sapere che hai tu.- mi guarda e sorride.
-Prima ho visto mio padre.- sospiro e appoggio le mani sul lavandino.
-Vorrei dirgli di me...- esito. -È stupido, lo so.-
-Non è stupido, ci sono passata.- Si alza e si avvicina a me. Mi giro e do le spalle allo specchio. -So che non è facile.-
-Come l'hanno presa i tuoi?-
-Non bene.- sorride. -Ma i miei genitori sono molto credenti. Ogni domenica sono in chiesa.-
-Non sembra così, però.-
-Lo so, non mi accettano, però. Ma non mi interessa. A loro non piaceva Lilly, hanno sempre finto a fini lavorativi.-
-Mi dispiace... Jess.-
-Non so se tuo padre è così, ma non è bello fingere e in qualsiasi caso, diglielo.- Poggia la sua mano sulla mia guancia. -Per qualsiasi cosa, io ci sono.-
Divento rossa, e sembra che lei se ne sia accorta, perché le scappa una piccola risata. Mi viene spontaneo appoggiare la mia fronte alla sua.
Avvolge le sue braccia intorno al mio collo, poi mi da un piccolo bacio sul naso. Appoggio la testa sulla sua spalla e la chiudo nelle mie braccia. -Grazie.-

Sospira. -Dai, vestiti. Vado a preparare la cena.- Annuisco e aspetto che lei esca. Poi mi vesto, ed esco dal bagno. È vicino ai fornelli che mi da le spalle.

||THE ONLY ONE||LESBIAN STORYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora