Capitolo 33.

5.3K 197 0
                                    

Jess.

Sospiro pensando al litigio con Halsey di ieri sera. Ci ho pensato per tutto il tempo a lavoro e ci sto pensando ora che torno a casa. Ho paura che stiamo andando troppo in fretta. Già conosco la sua famiglia e ci vivo anche assieme... E non ne abbiamo neanche discusso. Non ho voglia di tornare a casa. Chiamo Stefano.
-Heeei Jess!- esclama dall'altro lato del telefono. Mi ha quasi rotto i timpani.
-Ciao Stefano.- Sospiro. -Che fai?-
-Mi godo l'America dal divano!- Ridacchia e io faccio la stessa cosa.
-Bene, ti va di uscire di casa e goderti l'America di fronte ad una birra?-
-Che proposta allettante...- Scherza maliziosamente. -Sono fidanzato, tesoro. Ma va bene lo stesso!-
-Stupido!-
-Vediamoci al bar nel parco. A dopo!- non mi da tempo di rispondere, attacca immediatamente. Sospiro e poso il telefono nella borsa. Raggiungo la macchina. Mi sembra vuota senza Halsey dentro... Rimuovo il pensiero e mi dirigo verso il parco.
Stefano è già lì, lo vedo che mi fa cenno con la mano. Non è stata una buona idea venire qui. Non smetto di pensare ad Halsey.
Squilla il telefono, è un messaggio di Georhe. Halsey è con te?
No... Non è venuta a scuola? Rispondo. -Qualcosa non va?- guarda le mie mani sul telefono.
-No, tranquillo. È tutto apposto.-
Annuisce e inizia a parlarmi di cose a cui non do particolarmente attenzione. Guardo la panchina su cui era seduta Halsey la prima volta che la vidi. Era insieme ad una sua amica, Jennifer, credo.
-Heeeei.- Stefano sventola la sua mano sulla mia faccia. -Ci sei o parlo da solo?-
-Ti sto ascoltando!- Esclamo.
-No, hai la testa tra le nuvole. Dimmi che succede, se no tanto vale che me ne vado.-
-Ho litigato con Halsey. Niente di che.-
-Che è successo?- Gli spiego tutto quanto e ovviamente non possono mancare le sue "perle di saggezza", che ogni volta mi fanno ridere. Per un po' smetto di pensare ad Halsey, almeno fin quando George non risponde. No. Oggi non l'ho vista per niente e non risoonde al ttelefono da stamattina! Sospiro. Halsey avrà fatto una pazzia delle sue, ma non sono poi convinta. Me lo avrebbe detto, anche se abbiamo litigato.
Scaccio comunque il pensiero, sono troppo paranoica.
Non smetto di pensarci per tutto il tragitto a casa, sperando di trovarla nella sua camera.
Ma non è così e a darmene conferma è L'Espressione di Max, con il cellulare che prova a chiamare Halsey da tutto il pomeriggio.
-Max preoccupatissimo. Halsey non torna a casa.-
-Lo so...- sospiro e abbasso lo sguardo. -Mi ha scritto George, mi ha detto che non è andata a scuola e non risponde al telefono. Scatta la segreteria.- Sto iniziando anche io a preoccuparmi. Dove sta? Magari è semplicemente arrabbiata, magari non vuole rispondere al telefono.
-Andiamo...- mormora Max provando a richiamare. Ma a quanto pare non funziona. -Merda!- Sbatte con violenza il telefono sul tavolo. Impreca sotto voce. Teresa gli mette una mano sulla spalla, ed io sono qui immobile che non riesco a dire nulla.
-Aspettiamo stasera... In caso chiameremo la polizia.- Suggerisce Teresa. È chiaramente spaventata dal compagno e lo sarei anche io.
Max annuisce e fa un profondo respiro e poi mi guarda. -Tutto a posto con il lavoro?-
-Si...- Rispondo.
-Bene.- Sorride e prende dell'acqua dal frigorifero.
Decido di andare in camera di Halsey. Inizio a rovistare tra le sue cose per cercare di capire dov è, magari mi viene qualche idea. Ma niente.
-Cazzo.- sibilo. -Dove sei Hal...-
Mi sdraio sul letto e cado in un sonno profondo, accarezzata dall'odore delle sue coperte, impregnate del suo profumo.

||THE ONLY ONE||LESBIAN STORYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora