Chapter 2.

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Sentii la voce della hostess che avvisava dell'atterraggio, finalmente eravamo arrivate.

Scesi dalla scaletta che collegava la terra ferma all'aereo e presi il piccolo autobus che portava al nastro trasportatore, in compagnia di mia madre.

Sarebbe dovuta venire a prenderci la migliore amica di mia mamma, che si era trasferita in Virginia da quindici anni ormai, si era costruita una vita lì ed ora, aveva due figli; un maschio che aveva la mia età, ed una femmina, più grande di qualche anno.

Ovviamente aveva anche un marito, chiamato Alex.

Tutto questo l'avevo ascoltato in macchina, mentre mi trovavo nei sedili posteriori ad ascoltare quelle due zabette, che non finivano un'attimo di parlare.
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Il viaggio durò circa mezz'ora, e io non ne potevo più di ascoltare quelle due, va bene che siete migliori amiche, ma del sano silenzio non ha mai fatto male a nessuno eh.

La macchina si fermò davanti alla nostra nuova casa, era enorme!

Bianca e molto moderna, aveva due piani ed un grande soggiorno con una sala da pranzo.

Salii le scale ed incominciai ad aprire le porte che mi trovavo davanti, un secondo bagno; l'altro stava giù, la camera di mia madre suppongo, una camera degli ospiti.

Ed infine la mia cameretta, pitturata di un color beige chiaro, il letto era ad una piazza e mezzo ed era sollevato da un piccolo "palco", c'era una cabina armadio ed una scarpiera, non poteva mancare la scrivania ed infine due grandi finestre, scostai le tende per far entrare la luce e vidi che la signora Sartorius, questo era il cognome della migliore amica di mia mamma, stava entrando nella casa di fronte alla nostra, perfetto eravamo pure vicini di casa.

You make me shine||Jacob Sartorius. (#Wattys2016) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora