Chapter 11.

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Sentii subito un lancinante dolore alla testa, la gola mi bruciava e gli occhi erano ancora appannati.

Provai ad aprirli e mi ritrovai in una camera, di certo non la mia.

Il muro era blu notte e nella parete centrale c'era una scritta enorme di colore bianco che diceva:

'Sometimes you win, sometimes you learn.'

Adoravo già quella scritta.

Ma non sapevo ancora dove mi trovavo.

Feci per alzarmi ma mi accorsi solo in quel momento di un braccio che mi cingeva un fianco.

Allora mi girai lentamente per non aumentare il dolore alla testa e vidi quei grandi occhi verdi che mi scrutavano.

"Stai bene principessa?"

Quel nomignolo.

Feci solamente 'no' con la testa, non avendo più le forze per parlare e affondai la mia testa nell'incavo del suo collo.

Lui mi abbracciò forte, stavo così bene messa così, lui continuava a sussurrarmi parole dolci.

"Andrà tutto bene, stai tranquilla."

Non mi accorsi nemmeno di star piangendo, ero ormai abituata a sentire quelle salate gocce sulle mie guance.

"Ei, nono Madison, non piangere per favore"

Mi guardò negli occhi, rimasi quasi incantata.

Lui con la sua mano, cancellò le tracce di bagnato rimaste sul mio viso e mi diede un bacio sulla fronte.

"Madison scotti." Mi disse.

"Jerry Scotti."

"E stai delirando" confermò con un piccolo sorriso.

"Avanti sdraiati, io vado a prendere il termometro, le medicine, una boule dell'acqua calda, una boule con del ghiaccio, uno straccio bagnato con acqua fred-"

"Jacob calmati, non sto mica morendo eh!" Risposi con un fil di voce, accennando un sorriso.

"È solo che per me tu sei importante"
Sussurrò, quasi con paura che io potessi sentirlo.

Non dissi niente e feci finta di non averlo sentito, ma giuro dentro stavo tipo impazzendo.

"Be, a-allora i-io vado a...a prendere le c-cose eh."

Disse con una punta di imbarazzo.

Jacob che balbettava.

Aspetta, cosa?
-
POINT OF VIEW by Jacob.

Scendemmo dagli skate ed io timoroso pensavo: 'gli do un bacio sulla guancia o non glielo do?'

Alla fine optai per il non pensare e gliene diedi uno piccolino.

Che fece sorridere Madison.

"Allora ci vediamo domani a scuola"
Le dissi.

"Sì certo, a domani"

Fece un piccolo cenno con la mano che io ricambiai.

Mi trovavo su in camera mia, quando sentii delle urla provenire dalla strada, guardai fuori dalla finestra e vidi Madison per terra, le vedevo il terrore dipinto in faccia e lei indietreggiava.

You make me shine||Jacob Sartorius. (#Wattys2016) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora