Chapter 8.

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Entrammo nella casa, era tutto buio, sporco e pieno di ragnatele.

"Ma siete sicuri di voler dormire qui dentro? Si, ecco, insomma..."
Lasciai la frase in sospeso.

"Allora ragazzi, che ne dite, esploriamo?"

"No." Io, Abigayle e Maddie rispondemmo all'unisono.

"Oh sì, invece"

C'era una grande sala nell'entrata principale, così salimmo tutti a muzzo, ma sentii qualcuno toccarmi i fianchi, un grido e poi il nulla.

Non si vedeva niente, insomma era ormai notte ed io avevo una grande, grandissima paura, così incomincia a gridare, seriamente stavo diventando pazza, non c'era più nessuno, mi trovavo in uno dei tanti corridoi di quell'infernale casa.

"Per favore, aiuto." Singhiozzai.

Stavo davvero piangendo?

Non c'era più nessuno; mi accasciai sulle mie stesse gambe, strisciando contro il muro, sicuramente tutto sporco e chiusi gli occhi.

Continuai a singhiozzare, avevo un gran freddo e mi girava la testa.

Sentii qualcuno accarezzarmi la guancia.

No no no.

"Chi sei? Vattene ti prego."
Urlai con voce strozzata.

"Madison, sono io, stai tranquilla."

Quella voce, l'avrei riconosciuta fra tanti.

Mi alzai e di getto lo abbracciai.

"I-io l'ho visto, mi ha t-toccata e-"

"Shh, hey, guardami."

Anche con quel buio, i suoi occhi verde smeraldo intrappolarono i miei.

"È tutto finito okay? È stato quello scemo di Cameron, voleva soltanto spaventarci"

Intrappolai la mia testa nell'incavo del suo collo e aspirai il suo dolce profumo, unico da tutti gli altri.

Lui continuò ad accarezzarmi i capelli ed a bisbigliarmi parole dolci nell'orecchio.

"Andiamo fuori, non ce la faccio più."
Gli dissi.

"Certo, cerchiamo l'uscita di questo inferno." Mi sorrise.

Mi tenne la mano, era così tiepida e morbida, ogni tanto disegnava cerchi immaginari con il pollice sopra la mia, che mi causavano la pelle d'oca.

Così incominciammo a girare per la casa in cerca dell'uscita.

Dopo quasi un quarto d'ora, riuscimmo a trovare quel grande portone, uscimmo e dei grandi brividi si impossessarono del mio corpo, Jacob lo capì perché mi porse subito il suo felpone.

I ragazzi erano tutti fuori, io mi precipitai da Cameron e gli lanciai uno sguardo omicida che subito si trasformò in un sorriso scherzoso.

"Che ho fatto?" Disse sorridendo.

"Vaffanculo Dallas." 
Gli risposi.

"Cosa, Madison che dice le parolacce?"
Parlò questa volta Jacob stupefatto.

"Abituatevi." Risposi solo e tutti rimasero a bocca aperta.

Come se avessi detto qualcosa di male, non sono quella santarellina che tutti credono.

Decidemmo di dormire attorno al falò, beh, io non sarei di certo rimasta dentro a quella casa dell'orrore.

Così, ci mettemmo tutti sotto i sacchi a pelo e ci augurammo la buona notte.

Io chiusi gli occhi e assaporai per tutta la notte quel familiare profumo proveniente dalla felpa di Jacob, che mi fece tenere su, per paura che prendessi freddo.

Ma cos'era successo quella sera?

Jacob era stato così dolce che- sentii il suo braccio cingermi la vita.

Silenzio, solo quello sentii in quella notte che passai in dormiveglia, pensando a tutti gli episodi passati pochi instanti prima.

You make me shine||Jacob Sartorius. (#Wattys2016) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora