Capitolo 3

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Fisso la sveglia finché non suona, sono sveglia dalle 5, agitata per il primo giorno di scuola. Appena inizia a suonare alle 7 in punto, la spengo e scendo dal letto in malavoglia. Prendo la mia roba e vado in bagno a lavarmi. Entro nella doccia e lascio che il getto caldo mi tolga via un pò di agitazione. Massaggio con cura i capelli e il resto del corpo e quando esco mi guardo allo specchio. Ho un aspetto terribile il che era inevitabile il primo giorno di scuola dove non conosco nessuno. Asciugo i capelli lasciandoli mossi e mi trucco abbondando con correttore e fondotinta per poi passare ad eyeliner e mascara. Metto L' intimo e vado in camera a vestiti senza preoccuparmi che qualcuno possa vedermi in giro mezza nuda.
Decido di indossare un pantalone nero strappato, una semplice     t-shirt bianca, una felpa con zip nera e le vans Bordeaux tanto per dare un pò di colore. Prendo la borsa a tracolla con dentro il minimo indispensabile per il primo giorno e raggiungo gli altri in cucina.
-buongiorno a tutti- dico vedendo il resto della famiglia di fretta. Guardo L' ora e sono già le 8 meno un quarto, non pensavo che ci mettessi così tanto a prepararmi. -veronica sbrigati entra in macchina che è già tardi- grida mia madre, così prendo una mela da mangiare durante il tragitto e mi ficco in macchina.
Arriviamo dopo 10 minuti davanti la Beacon Hills High School ed è piena di ragazzi che si abbracciano e scherzano tra di loro sicuramente raccontandosi come abbiano passato le vacanze estive. Scendo dalla macchina e mamma abbassa il finestrino.         -buona giornata- mi dice salutandomi e faccio un mezzo sorriso giusto per farla sentire meglio. Entro nella scuola e cerco la segreteria guardandomi intorno.
-scusami?- mi sento chiamare e mi giro
-ciao sono Karma Martinez, tu devi essere nuova- mi si avvicina una ragazza dai capelli rossi e grandi occhi verdi che ha un viso conosciuto.
-si, piacere Veronica Martin. Senti sto cercando la segreteria potresti aiutarmi?- chiedo gentilmente e nel frattempo si avvicina un gruppo di ragazzi e li riconosco, sono quelli del centro commerciale.
-certamente, ah loro sono i miei amici- dice appena un ragazzo le bacia un guancia
-lui è Derek il mio ragazzo, lei è veronica- mi presenta un ragazzo al quanto muscoloso
-loro sono Britney e Thomas- dice indicando un' altra coppia che mi stringe la mano
-e questi due scappati di casa sono Jake e Alex.- sono due ragazzi molto simili. Mi soffermo ad osservare Jake. È molto alto, con un bel fisico che traspare dalla maglietta nera e i jeans stretti, capelli neri rasati ai lati con un ciuffo disordinato, occhi marroni che sembrano leggerti dentro, labbra carnose e uno sguardo che ti spiazza. Alza la testa verso di me e io L abbasso imbarazzata come il giorno precedente.
-piacere di conoscervi- dico con voce tremolante
-quindi il tuo nome è Veronica sai il suo significato?- mi chiede Alex
-si, significa portatrice di vittoria perché?- è una domanda strana
-devi sapere che Alex è un gran saputello e sa veramente tutto- interviene Karma ridendo, in effetti ha un pò L aria da nerd con il viso simpatico e  gli occhiali.
-come mai la scelta di questo nome?- chiede Derek
-L ha scelto mio nonno, si aspettava grandi cose da parte mia- rispondo
-perché indossi quel ciondolo?- mi guarda male Jake
-L ho trovato tra la roba di mio nonno- rispondo prendendolo tra le mani.
-e sai il suo significato?- insiste avvicinandosi
-si L ho cercato su internet, perché ti interessa tanto?- cerco di allontanarmi io
-niente!- risponde duro e si allontana mentre suona la campanella
-vieni ti accompagno in segreteria- mi si avvicina Karma
-ma è proprio così quel Jake?- dico pensando ancora alla situazione di prima
-direi di sì- risponde E mi lascia in segreteria.
-salve sono Veronica Martin, avrei bisogno dell' orario delle lezioni- chiedo ad un anziana signora che dopo essere scomparsa per 5 minuti mi porta un foglio.
-tenga- mi dice porgendomelo
-grazie mille arrivederci- rispondo andando alla ricerca dell' aula di letteratura.
Appena la trovo busso e mi reco dentro
-salve, scusate per il ritardo sono nuova - dico trovandomi davanti un giovane professore
-salve a lei signorina, sono il professor Jackson, insegno letteratura inglese, prego si accomodi al quel banco- dice indicandomi un banco vuoto e ritrovo nell' aula Britney, karma e sfortunatamente Jake. mi siedo e karma mi sorride almeno conosco qualcuno.
-quest anno studieremo dei classici diversi per ogni gruppo che sceglierò casualmente, sarà molto divertente.-
Per tutta L' ora sento gli occhi di Jake puntati su di me e la cosa mi infastidisce molto.
Quando suona la campanella aspetto che gli altri escano e mi incammino con calma.
-Ehi Veronica, che lezione hai ora?- chiede karma
-matematica- dico prendendo il foglio delle lezioni
-fammi un pò vedere- dice prendendo il foglio
-grandioso abbiamo lo stesso orario di lezioni, tranne che per arte lì ti trovi con Jake, io ho scelto teatro.- annuisco, mi sento rilassata all' idea di stare con karma sembra una brava ragazza, ma al momento vorrei non aver scelto arte.
Ci avviciniamo agli armadietti per parlare un po' e appena risuona la campanella karma mi tira.
-cavolo faremo tardi, quella di matematica è una tiranna- e iniziamo a correre. Ci sediamo in tempo prima che entri la professoressa.
È una signora vecchia ma che si tiene in forma. Ha capelli biondi perfettamente lisci e jeans strettissimi che sembra non respiri. Non degna di uno sguardo nessuno di noi, scrive alla lavagna il cognome Müller e ora ho capito perché è così fredda, è tedesca.
-siete al terzo anno, ora siete juniors e L anno prossimo sarete seniors, le cose iniziano a complicarsi, se non sarete attenti e andrete male, perderete L anno, non si fanno sconti a nessuno.- che stronza
Inizia a scrivere alla lavagna e cerco di stare il più attenta possibile, fino allo scorso anno amavo la matematica quindi spero di cavarmela.
....
Durante le lezioni alcune persone si sono avvicinate per presentarsi, ma karma mi ha sempre tirata via, dicendo che vogliono solo avermi dalla loro parte, specialmente una certa Ashley che sembra una bambola vivente, la solita ragazza stile "Mean girls" che si trova in ogni scuola e a cui tutte vogliono esserle amica, tutte ma non me.
Alla pausa pranzo mi siedo al tavolo con il gruppo di Karma e non mi sento per niente a disagio grazie anche ad Alex che mi fa morire dal ridere.
-quando usciamo da questo carcere ci ritroviamo al rifugio?- chiede Thomas
-si, Veronica vuoi venire con noi?- alzo lo sguardo e tutti mi fissano
-non vorrei disturbare- rispondo
-ma che disturbare ci piacerebbe conoscerti meglio- dice Alex facendomi l' occhiolino
-passo a prenderti alle 6 da casa tua, dammi L indirizzo e niente storie- interviene Karma e io rido segnandolo sul suo cellulare insieme al mio numero. Poi guardo Jake e continua fissarmi male ma faccio finta di nulla, continuando a far girare la forchetta negli spinaci nel vassoio.
....
È arrivata L' ultima ora quella di arte. Trovo L aula e ci entro posizionandomi all' ultima postazione dove c'è una tela è uno sgabello. Mi piace disegnare è un ottima alternativa al calcio anche se mi manca moltissimo. Vedo entrare Il professore. Un tipo basso con capelli grigi lunghi e vestiti colorati.
-buongiorno ragazzi sono il professor Monet, iniziamo con un lavoro a vostra scelta per conoscerci meglio, alla fine della prossima lezione che si terrà domani, lo mostrerete alla classe e ne spiegherete la motivazione, iniziate- ci fa segno con le mani e inizia a passare tra le postazioni.
-signor Moore anche quest anno ha deciso di deliziarci con la sua presenza a quanto vedo- dice il professore quando entra Jake che fa un mezzo sorriso e si siede di fianco a me.
Mi concentro sulla tela bianca, ho deciso di utilizzare le tempere per il primo lavoro, inizio prendendo il primo colore e mi concentro sul lavoro senza degnare di uno sguardo il ragazzo che mi sta affianco.
....
Quando esco di scuola mia madre mi aspetta all' uscita e quando salgo in macchina sono distrutta.
-com'è andata?- la tipica domanda di ogni genitore il primo giorno di scuola
-benissimo, ho fatto nuove amicizie, alle 6 passano a prendermi da casa, vogliono conoscermi meglio- rispondo senza far trasparire emozioni. -è bellissimo, però ricordati di avvisare la nonna se non torni per cena altrimenti si preoccuperà, io ora torno a lavoro, ho lasciato solo per venirti a prendere.- mia madre è una persona moderna e mi lascia molta libertà però non me ne approfitto e so controllarmi.

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