Capitolo 23

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Entro a casa confusa. Per tutto il tragitto da casa di Jake non ho fatto altro che pensare alla mia situazione al momento.
Mi sono innamorata di Jake dal primo momento che l'ho visto, ma trattare Jacob così, dopo tutto ciò che ha passato è orribile.
-sono a casa- urlo lanciando lo zaino per terra
-dove sei stata? Mi hanno chiamata da scuola per avvisarmi della tua assenza- spunta nonna Rose dalla cucina
-è una storia lunga- faccio spallucce
-ah si? Sono curiosa d'ascoltarla, e magari sapere di chi sono quei vestiti?- mi squadra da capo a piedi. Cavolo! Mi sono dimenticata di indossare i vestiti di Jake.
-ok ok...il tempo era brutto e Jake si è offerto di darmi un passaggio, ma la macchina è rimasta senza benzina ed è andato a prenderla. Quando è tornato eravamo bagnati fradici, così siamo andati a casa sua. Ecco perché non sono andata a scuola e indosso i suoi vestiti- racconto tutto non entrando nei dettagli.
-questo ragazzo è proprio un cretino- resto a bocca aperta per questa affermazione
-nonna!- la rimprovero
-dai! Quale ragazzo non si accorge che la macchina è a secco e deve mettere la benzina?- bhe non ha tutti i torti
-bhe non lo so, ora voglio solo andare a sdraiarmi sul letto, ho un forte mal di testa-
-ci sei per pranzo?- mi domanda
-non contarci- rispondo ridendo e corro in camera.
Non faccio nemmeno in tempo a sdraiarmi sul letto che subito gli occhi si iniziano a chiudere....

Sento il telefono vibrare e apro con fatica gli occhi.
-Jacob?- leggo meravigliata il nome sul display..
-ehi- rispondo dopo parecchi squilli
-è vero? È vero ciò che ha detto quel bastardo?- ha la voce tremante
-mi dispiace- mi si spezza il cuore sentirlo così
-possiamo vederci?-
-non mi sembra il caso..- non so come potrei reagire se lo vedessi star male
-ti prego, d'altronde me lo devi per questo- ha ragione
-d'accordo, ci vediamo per le 6 e mezzo va bene?- come lo spiego a Jake
-si, a dopo- chiudo la chiamata e mi giro dall'altra parte del letto.
Vorrei tornare a dormire, ma continuo a pensare a cosa dovrò dire a Jacob, come spiegare a Jake che dovrò vederlo. Forse è meglio non dirlo...
Faccio una doccia veloce, mi preparo e gioco un po' con il telefono.
Sono concentrata a giocare quando sento suonare il campanello.
Non penso sia Jacob, è ancora presto, così scendo ad aprire la porta.
-ehi- dico vedendo la figura di Jake
-Mattias è in casa?- è venuto qui per mio fratello?
-si, te lo chiamo subito, entra- ma lui resta vicino alla porta
-Mattias scendi per favore- urlo dal piano di sotto e vedo arrivare mio fratello.
-che vuoi!- sbotta antipatico
-puoi uscire un attimo?- chiede Jake
Usciamo tutti e Jake si avvicina alla sua macchina prendendo qualcosa.
Mattias urla felice e io resto qualche minuto ferma per realizzare.
È un cane! Ha preso un cane a mio fratello?
-sei pazzo?- dico andandogli incontro mentre Mattias gioca con il cane
-una mia vicina aveva intenzione di abbandonarli, così ho pensato che...-
-grazie- rispondo pronta io, lasciandogli un bacio sulla guancia e in risposta lui sorride.
-Mattias vieni qui- lo chiama Jake.
-questa cagnolina ha 2 mesi, è una meticcia, ha bisogno di tante attenzioni, sei disposto a dargliele?- domanda Jake e Mattias annuisce
-mi aiuterai ad addestrarla vero?- domanda Mattias
-certo-
-grazie- dice Mattias abbracciandolo
-Mattias pensa ad un nome- lo incito
-Jake?-
-si?-
-mi spieghi perché questo cane somiglia ad un pitbull? È solo impressione mia vero?- mi fa quasi paura questo cane
-bhe...diciamo che è un incrocio tra un pitbull e un cane randagio, ma non è cattiva, vedi che musetto- dice facendomi guardare il cane
-te lo ripeto! Tu sei pazzo- inizio a ridere e lui si unisce a me.
Mi squilla il telefono e quando leggo il nome sbianco.
Cazzo! Mi ero completamente dimenticata di lui.
Jake mi guarda malissimo e io mi guardo intorno cercando una via di fuga.
-Jake io...- cerco di spiegarmi
-perché ti sta chiamando?- inizia a cambiare sguardo, si sta innervosendo
-dovevamo vederci-
-oh davvero? Mi sembrava di essere stato chiaro con lui, forse non ha capito!- vuole prendermi il telefono ma lo blocco.
-Jake dobbiamo solo parlare...glielo devo, dopo ciò che gli ho fatto- mi sento veramente stupida per il mio comportamento
-tu non devi proprio niente!- fa per andarsene e lo blocco
-Jake ti prego, calmati. Non succederà nulla, te lo prometto- cerco di abbracciarlo
-non promettere, l'ultima volta che l'hai fatto non è andata bene e questa volta io non ci sarò a salvarti- prende le chiavi nella macchina e io gliele rubo di mano.
-guardami negli occhi- non lo fa e prendo il suo viso tra le mani
-quindi?- cerca di guardare altrove
-fidati di me- sento che si rilassa sotto il mio tocco e per questo lo lascio andare.
-quando torni chiamami, capito?- annuisco e gli lascio le chiavi della macchina.
-ho deciso il nomeee! - dice Mattias avvicinandosi
-e quale sarebbe?- domanda Jake
-Kira!- mi sembra familiare questo nome
-Kira? Dove hai trovato questo nome?-
-il nonno chiamava così la mamma- risponde ingenuo mio fratello.
-Jake tu ne capisci qualcosa?- lui fa spallucce
-chiederò ad Alex- diciamo all'unisono e ci guardiamo negli occhi
-smettetela di guardarvi così! Che schifo- ci rimprovera Mattias
-va a giocare con Kira, ragazzino- lo manda via Jake
-allora ci vediamo per addestrare il cane! Grazie Jake!- Mattias va via con il cane
-ora vado anch'io!- dice Jake avvicinandosi e lasciandomi un bacio dolce sulle labbra.
-a dopo- sorrido io.

Prendo il telefono in mano e richiamo Jacob.
-ehi dove sei?- domando
-al solito posto, ci vediamo li- sbotta antipatico
Arrivo al parco e mi sento a disagio.
-ciao- lo saluto timida
-ehi- risponde lui
Ci sediamo nella casetta e restiamo per qualche minuto in silenzio.
-quindi ora stai con lui?- domanda triste
-mi dispiace tanto- non so cos'altro dire.
-avresti potuto dirmelo diversamente-
-è successo in fretta, non volevo ferirti credimi!- non voglio giustificarmi, so di aver sbagliato infondo
-capisco- cerca di avvicinarsi e io mi allontano
-non farlo- dico e sento un rumore tra gli alberi
-ora devo andare- mi alzo prendendo le mie cose
-Veronica aspetta- mi segue
-dimmi-
-il giorno di halloween ci sarà una festa, potresti venire con i tuoi amici, ti piacerà credimi- l'ho trattato malissimo ed ora mi invita ad una festa?
-non penso sia il caso-
-vorrei che rimanessimo amici, non pensare male per favore-
-noi siamo amici Jacob, dai ti farò sapere- lo salutò e vado via.

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