Capitolo 26

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Sono due giorni ormai che non esco dalla mia camera. Cerco di uscire per mangiare o andare in bagno quando sembra non esserci nessuno. Il telefono è spento a causa della batteria scarica e non ho nessuna voglia di rimetterlo a caricare e subirmi i messaggi e le chiamate dei miei carissimi "amici" che non hanno fatto altro che mentirmi.
Ed ora eccomi qui, in pigiama dopo l ennesima doccia per cercare di mandar via la tensione e una coppa di gelato al cioccolato in grembo.
Sento graffiare la porta e abbaiare, non capisco cosa voglia di così interessante Kira da continuare a rompere le scatole per entrare in camera.
Mi alzo sbuffando e vado ad aprire la porta chiusa a chiave, facendo entrare Kira e richiudendola.
-bene, cosa vuoi ora?- domando al cane che mi guarda in modo strano.
Mi si avvicina e inizia ad abbaiare, evito il fastidio e mi ributto sul letto.
Si avvicina e cerca di salire vicino a me. La prendo in braccio e inizio a coccolarla. Sento qualcosa di strano vicino al collare e trovo un bigliettino.
(Mi manchi, Mattias) non so se ridere o piangere per questo bigliettino, fatto sta che mi alzo e vado a cercare il mio fratellino.
È seduto in camera sua con la schiena curva seduto alla scrivania intento a fare i compiti.
-bella idea quella del cane messaggero- dico per far sì che si accorga della mia presenza
-è un cane molto intelligente! Io e Jake l'abbiamo addestrato per bene- mi si stringe il cuore a sentire quel nome
-già hai proprio ragione-
-perché eviti tutti? La mamma e la nonna sono tanto preoccupate per te, le ho sentite parlare però fa finta di niente, non voglio che pensino che sia uno spione- mi metto a ridere
-tranquillo non ne farò parola- gli do il mignolino e me lo stringe
-comunque prima o poi dovrai uscire dalla tua stanza e affrontare tutto, lo sai vero?- resto colpita dalle sue parole
-ma quanti anni hai ragazzino, 30???-
-sei tu ad essere troppo stupida, non io troppo vecchio!- lo prendo di peso e lo butto sul letto iniziando a fargli il solletico
-prova a ripetere cosa hai detto!- cerca di difendersi in tutti i modi
-finalmente sei riuscita ad uscire da quella stanza!- mi blocco al suono della voce di mia madre
-vieni di là, devo parlarti- annuisco e la seguo.
Sono sbalordita quando vedo mamma prendere una chiave e aprire l'ufficio del nonno. Entro in silenzio e mi siedo sulla poltrona davanti la scrivania, mentre la mamma va a sedersi sulla poltrona del nonno.
-bene, sentiamo quante cose nuove hai da dirmi- dico sarcastica
-non iniziare, ciò che non ti ho detto, l'ho fatto solo per il tuo bene!- inizia ad innervosirsi e anche per me è lo stesso.
-quindi pensi sia meglio nascondermi tutto?-
-se hai intenzione di comportarti in questo modo, non ti dirò nulla- si alza
-aspetta, scusa- dico fermandola
-d'accordo-
-allora, tu sai benissimo della fissazione di tuo nonno per i lupi, ma sai il perché?-
-no, come potrei- sono confusa-
-bene, lui era un lupo mannaro- inizio a ridere
-stai scherzando vero?-
-no e lasciami continuare-annuisco e lei continua
-tuo nonno era un lupo mannaro, un lupo mannaro puro-
-puro? Cosa cambia?- inizio a collegare piano i pezzi
-i nonni di tuo nonno erano entrambi lupi, così tuo nonno è nato puro, cioè aveva delle capacità  in più, comuni tra i puri-
-e di che capacità parli?-
-ognuno ha la sua-
-si, ma io voglio sapere quella del nonno- sono nervosa
-il nonno, poteva leggere la mente- resto a bocca aperta
-cosa?- la mamma inizia a ridere
-è proprio così, non sapevo come faceva a scoprire ogni cosa che combinavo o le bugie che dicevo-
-non è il momento dei ricordi, tutto questo cosa c entra con me?-
-bhe, un lupo puro nasce solo da una coppia di puri. Però la nonna non lo è-
-e quindi?-
-la notte che tu sei nata, c'era qualcosa che non andava nella luna, ovviamente io non ne capisco nulla, mi ha detto tutto il nonno- 
-io non ci sto capendo nulla! Va dritta al punto!- sbatto i pugni sulla scrivania
-il nonno ha percepito un legale come quello che lui ha sentito con suo padre, non è un caso se tu eri così legata a lui-
-mi stai dicendo che io sono un lupo mannaro puro?- sono completamente normale a quanto ne sappia
-non ancora, non finché non sarai pronta-
-e quando sarò pronta che succederà?- il cuore mi batte a mille
-quando sarai pronta ti trasformerai e saprai qual è la tua capacità, in quel momento cambierà tutto-
-non è possibile, io non posso, non può succedere!- non mi ero accorta di star piangendo
-un giorno lo sarai- mi dice mamma avvicinandosi e abbracciandomi
-mamma, tu sei- lascio la frase in sospeso
-no, io no-
-e allora perché tocca a me?-
-nessuno è riuscito a capirlo, sappiamo solo che tocca a te-
-ho bisogno di aria-
-per favore, sta attenta e non fare cazzate- annuisco e vado via

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