Abbandonato

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CAPITOLO CORRETTO


La notizia di non avere nessun potere mi aveva reso l'essere più infelice della terra.

Insomma lì, a Powerful tutto era bello la città , le persone e i poteri,non volevo andare ad Hidden, lì niente è speciale.

Non sapevo come dirlo ai miei genitori, non la prenderanno bene, forse piangeranno .Ci dovevamo separare e non ci saremo visti mai più, non volevo abbandonare mia madre e nemmeno mio padre ma io ero un rifugiato una persona senza poteri o quasi.

Il test mi aveva svelato tutto: Non appartengo alle Potenze e nemmeno ai degradi, io sono un rifugiato.

Mia mamma appena arrivai a casa mi accolse con un abbraccio,l'esaminatore l'aveva chiamata di sicuro.

I suoi capelli un po' ingrigiti mi ricordavano la nonna, mi faceva sempre dei biscotti al cioccolato ma era morta molto tempo fa e la sua tomba era lì a Powerful

Mio padre non c'era, era in degrado: è il primo ufficiale dell'esercito alato.

Lui invece mi ricordava molto il nonno erano uguali: un po' di barba marroncina e dei capelli ingrigiti per la vecchiaia

Arrivò una pattuglia a casa mia portandomi via da casa mia, da mia madre,dalla mia famiglia...Mi portarono via la vita.

In quel momento mia madre cercò di ribellarsi ma non gli servì a niente mi portarono via lo stesso.

In quella casa avevo tutti i ricordi della mia infanzia, tutte le foto dei miei compagni di classe e tutte le foto dei miei parenti.

Mi fecero salire su un camion era piccolo , c'era solo un letto, sapevo che il viaggio sarebbe durato molto.

Il letto non era comodo come quello di casa mia. Mi mancavano le lenzuola cucite da mia zia e soprattutto i caldi abbracci di mia madre anche se ero grande in quel momento ne desideravo tanti.

le guardie alate avevano preparato anche i vestiti che mi dovevo mettere, erano verdi sembravano divise da carcerati...Mi correggo erano divise di carcerati.

Piansi per tutto il viaggio pensando alla mia famiglia e non l'avrei mai più rivista le loro facce, i loro sorrisi e i loro poteri .

Lì rendevano speciali per me.

L'ultima volta che avevo visto mio padre fu alla festa Alata , non lo vedo più da allora.

Mi ricordo ancora quando alla festa papà si ingozzò di patatine e stette male tutta la notte.

Avevo in mente solo la mia famiglia.

Ci volerono giorni per arrivare ma alla fine mi ritrovavo davanti a Hidden.

C'era un cancello davanti , qualcuno mi aveva raccontato che c'era una barriera che proteggeva Powerful la potevano aprire solo le Potenze.

Avevo sempre odiato le potenze, si credevano importanti ma...Facevano solo star male la gente.

Presero in mano un telecomando e aprirono il grande cancello, era argentato come il colore della fede nuziale di mamma.

Ad un tratto un raggio di luce colpì il cielo e aprì un varco verso Hidden.

Una volta entrato non potevo più ritornare indietro.

Una guardia mi prese per un braccio e mi spinse dentro il varco...Ormai era troppo tardi non potevo più ritornare indietro.

Ero un nuovo rifugiato, ero a Hidden e dovevo farmi una nuova vita.

Con nuove persone, dovevo vivere un'altra vita mi dovevo dimenticare di quella che avevo: dei miei genitori, dei miei compagni e di tutte le cose che abbiamo fatto insieme.

<Even non piangere> mi dissi tra me e me

<Ormai il passato è passato, Quello che ci ha colpito ci ha colpito, ormai la tua vecchia vita è morta. Ora sarai nuovo in questa città,dovrai iniziare una nuova vita, facendoti nuovi amici e una nuova famiglia e' questo quello che vorranno i tuoi genitori e i tuoi amici in questo momento>

Iniziai a piangere e non finii mai, ero accanto al cancello argentato luccicava parecchio.

Mi asciugai le lacrime e iniziai una nuova vita.

Hidden era molto bella all'apparenza, era piena di piccole case e in fondo c'era un grande castello, aveva delle torri molto alte e soprattutto belle.

C'era una lunga storia su quel castello si dice che sia stato costruito dalle fate e che in esso sia racchiuso ogni sorta di ingrediente magico come la piuma di un'ala di un angelo.

Ma nessuno lo sa.

Avevo sentito dire che il re non faceva feste e nessuno non lo aveva mai incontrato di persona.

Forse erano solo leggende o forse no, ma io mi dovevo informare perché quella era la mia nuova casa.


HIDDENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora