3. Shopping a Diagon Alley

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Jack cominciò a leggere la lista che non pareva avere una fine:
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA
DI HOGWARTS
Uniforme
Gli studenti del primo anno dovranno avere:
Tre divise da lavoro in tinta unita (nero)
Un cappello a punta " " " " da giorno
Un paio di guanti di protezione (in pelle di drago o simili)
Un mantello invernale (nero con alamari d'argento)
N.B. Tutti gli indumenti degli allievi devono essere contrassegnati da una targhetta con il nome.
Libri di testo
Tutti gli allievi dovranno avere una copia dei segue testi:
Manuale di Incantesimi, Volume primo, di Miranda Goshawk
Teoria della Magia, di Adabert Waffling
Storia della Magia, di Bathilda Bagshot
Guida pratica alla trasfigurazione per principianti, di Emeric Switch
Mille erbe e funghi magici, di Phyllida Spore
Infusi e pozioni magiche, di Arsenius Jigger
Gli Animali Fantastici: dove trovarli, di Newt Scamander
Le Forze Oscure: guida all'autodifesa, di Quentin Trimble
Altri accessori
1 bacchetta
1 calderone (in peltro, misura standard 2)
1 set di provette di cristallo o vetro
1 telescopio
1 bilancia d'ottone

Gli allievi possono portare anche un gufo, OPPURE un gatto, OPPURE un rospo.

SI RICORDA AI GENITORI CHE AGLI ALLIEVI DEL PRIMO ANNO NON È CONSENTITO L'USO DI SCOPE PRSONALI.

Anche se avevano moltissimi galeoni, Jack non sapeva da dove avrebbero potuto iniziare a fare compere: avrebbero cominciato dalle uniformi, dal calderone, dalla bacchetta o dai libri?
"Andiamo a prendere l'uniforme!" Propose Jack dopo aver riflettuto un poco. "Sì, di sicuro in questa via ci sarà un negozio di vestiti". Ribattè Mafalda.
Dopo una mezz'oretta i due uscivano da 'Madame Malkin: abiti per tutte le occasioni' con dei sacchetti pieni dei vestiti richiesti. Poi andarono a prendere i libri, poi alcuni altri strumenti.
Verso il calar della sera si trovavano davanti al negozio di bacchette: "Ollivander: fabbrica di bacchette di qualità superiore dal 382 a.C.".
"Entriamo?" Chiese Jack. "Sì, andiamo."
Era un luogo minuscolo, vuoto, tranne che per una sedia malferma.
"Salve!" Disse una signora dall'altra parte del bancone. "Io sono Rita Jones".
"Piacere, io sono Mafalda e lui è Jack. Siamo qua per la bacchetta per mio figlio."
"Bene, bene..." Disse dopo aver squadrato il ragazzino. Poi la donna se ne andò verso un corridoio che portava sul retro e sparì nell'ombra. L'attesa fece nascere in Jack nuove domande a cui probabilmente non avrebbe mai dato una risposta. Tornò poco tempo dopo la ragazza con una bacchetta. Rita appoggiò la stecca sul bancone. "Beh prendila!" Esclamò al ragazzo. Jack la prese. "Vedi, Jack, ogni bacchetta è fatta di legno e ogni bacchetta ha un nucleo, che può essere una piuma di fenice, un crine di unicorno, corde di cuore di drago, crine di thestral, capelli di veela, baffi di troll e altri, ma noi ci limitiamo a questi. La bacchetta che hai in mano è olmo con nucleo di fenice, nove pollici, sufficientemente elastica..." Jack esaminò la bacchetta: era liscia eccetto che per un anello che segnava la fine del l'impugnatura. "Avanti, avanti, agitala" Gli disse Rita. Jack fece come chiesto, la agitò e da quella uscirono delle scintille rosse, che spaventarono entrambi i clienti. Rapidamente Jack appoggiò la bacchetta sulla sua scatola.
"Mmh... beh cercherò di trovarti la bacchetta giusta. Ricorda: è la bacchetta che sceglie il mago, non il contrario." Rita andò a prendere un'altra bacchetta, ma quando Jack la provò e questa fece cadere la sedia del negozio. Le bacchette si stavano ammucchuando sul bancone, le scintille aumentavano e il tempo lentamente passava.
"Sai, forse l'ho trovata" Urlò dal retro Rita; tornò con l'ennesima scatolina verde salvia, ne estrasse una stecca e la descrisse come aveva fatto per tutte le altre: "Biancospino, crine di Thestral, dieci pollici e mezzo, rigida" E, come avrva già fatto molte volte, l'agitò. Niente. Provò di nuovo. Niente. Allora guardò Rita per sapere una sua opinione credendo di averla rotta, ma la commessa era imbambolata e guardava fuori dalla finestra; Jack si girò per vedere cosa stesse attirando l'attenzione di Rita e si rese conto che in realtà non stava guardando fuori dalla finestra, ma stava ammirando la finestra: era diventata da trasparente a colorata: pareva che un arcobaleno fosse stato impresso sul vetro. Era stata forse la bacchetta?
"Eccola" Disse Jones. "Come ho già detto, Jack, è la bacchetta a scegliere il mago, non il contrario. Era una frase che diceva spesso il mio maestro... in tutti i casi, non esistono due bacchette completamente uguali, ma la gemella di questa, ossia quella che condivide un crine dello stesso thestral, è di proprietà di Kingsley Shacklebolt. Ultimamente è indaffarato, sapete com'è essere primi ministri..." A quel nome madre e figlio si scambiarono uno sguardo intenso, ma che Rita non sembrò notare.
Jack pagò otto galeoni per la sua bacchetta e, mentre uscivano, Rita li salutò con la mano.
Jack controllò di aver preso tutto, ma si accorse che poteva prendere un gufo, un gatto o un rospo.
"Mamma..."
"Sì, tesoro?"
"Come regalo di compleanno... beh... potresti comprarmi un gufo? Così quando sarò ad Hogwarts potremmo restare in contatto." Chiese con leggero imbarazzo il ragazzino.
"Va bene. Andiamo, se ci sbrighiamo forse troveremo quello che vende gli animali ancora aperto."
Cercarono per un po' il negozio e arrivarono poco prima della chiusura all'Emporio del Gufo, ci entrarono e dopo una lunga scelta presero un bel gufo rossiccio e bianco che rese felicissimo il ragazzo. Jack ringraziò la madre milioni di volte per quel bellissimo regalo. Finalmente aveva un amico vero che non gli dicesse "Tu sei strano" solo perché a volte porte e finestre si aprivano da sole e a volte si trovava in cima alle scale senza averle percorse.
Prima di uscire da Diagon Alley incontrarono una famiglia di maghi che parlava del viaggio a Hogwarts: "... hai capito perché dovremmo prendere il biglietto per il castello sin da subito?" diceva la mamma, una donna bassa e grassoccia.
"Andiamo in biglietteria allora!" Ribatteva il padre un uomo con gli occhiali e bombetta.
"Jack, andiamo anche noi? Giusto per non prendere il biglietto all'ultimo minuto, come mi ha sconsigliato Kingsley."
Andarono quindi a compreare il biglietto per il treno che, come gli aveva spegato Mafalda, sarebbe partito l'uno settembre.
"Binario nove e tre quarti? Come sarebbe a dire? Non esiste questo binario." Disse Mafalda al bigliettaio.
"Voi, essendo babbani, non conscete la barriera, è situata a metà, tra il binario nove e quello dieci alla staziine di King's Cross. Per arrivare al nove e tre quarti dovete attraversarla". Il bigliettaio discorreva con un tono annoiato. "Il prossimo!" Urlò per mandare via i due visitatori che non avevano nemmeno avuto il tempo di mettere via il biglietto.
I mesi seguenti Jack li passò in camera a sfogliare i libri che avevano comprato e a giocare con Dag (questo era il nome che aveva scelto per il gufo).

Figlio di Un MangiamorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora