12. Il cielo trapunto di stelle

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La seconda settimana ad Hogwarts era iniziata. Una dolce brezza autunnale portava il profumo della pioggia e delle nuvole, accompagnate da un tappeto soffice di foglie rosso sangue e giallastre. Appena sveglio, Jack, si affacciò alla finestra sperando di vedere Dug all'orizzonte, ma non si avvicinò niente, solo le minacciose nubi cupe. Lui sperò che quella notte non sarebbe stato troppo nuvoloso, in tal caso non avrebbe potuto fare la lezione di Astronomia.
"Hey". Disse Jack ad Al, che fu il secondo a svegliarsi.
Quello gli rispose con un cenno della testa.
"Perché già in piedi?"Chiese Al.
"La voce ha già cominciato a rompere e sono io che mi sono riaddormentato o sei tu che sei già sveglio?"
"No, no. Pensavo a Dug. Credevo che si sarebbe sbrigato..."
"Dug è il tuo pennuto?" Domandò Al.
"Gufo."
"Si, si, come vuoi..." Poi Al si riaddormentò in pochissimi secondi. Sfortunatamente per lui, però, il suo sonno fu interrotto nemmeno cinque minuti dopo dalla "sveglia". Per tutta risposta, Al, si rigirò tappandosi le orecchie con il cuscino, convinto che funzionasse.
Dennis si alzò e, dopo aver visto il Grifondoro intento a tapparsi le orecchie con il cuscino disse ridendo e mezzo addormentato:
"Povero illuso", provocando la risata di Jack e Percy.
La lezione di Lumacorno fu molto coinvolgente: prepararono la pozione ricordante.
"La pozione Memini è semplice: dopo aver preso il veleno di Orclumpi e averlo unito con acqua fredda dovete mettere tutto nel mortaio con le alghe e... Prego signor Potter". Aggiunse il professore alla vista della mano alzata di Al.
"Ehm... potrebbe venire qui un secondo? La bava ha corroso il vetro della fiala..."
Lumacorno si avvicinò:
"Oh! Per la barba di Merlino, Albus! Hai unito il veleno con acqua calda non con acqua fredda!"
Il professore era schockkato alla vista della fiala fusa e del tavolo bruciato.
Con un colpo di bacchetta fece tornare la bava nella fiala e l'acqua nella brocca che era sul fuoco, e successivamente la tolse. Mise dei cubetti di ghiaccio nel liquido per raffreddarlo poi disse ad Al:
"Signor Potter, serve molta più attenzione... sarebbe potuto succedere un putiferio se quel miscuglio di bava e acqua calda fosse caduto sopra degli aghi di porcospino..." Disse Lumacorno abbandonando l'ansia.
"Bene... Tornando a noi". Proseguì il professore dirigendosi verso la cattedra.
"Proseguite unendo il mix di veleno, acqua e alghe con il muschio norvegese e mettete a cuocere..."
"Professore ma così non si fonderà il calderone come è accaduto a Potter?" Chiese una Corvonero.
"Signorina Star, dovrebbe leggere il paragrafo sul muschio norvegese". Diede Lumacorno come risposta.
"Se leggerà, non potrà non ricordare due cose su questa pianticella: la prima è che costa novanta galeoni a pacco, vista la sua rarità, e la seconda è che il muschio norvegese, anche se assomiglia di più a una rosa che a quello che il suo nome fa credere, ha una proprietà: annulla tutte le reazioni che ha il fuoco sui liquidi".
Una cosa che aveva notato Jack, era che il muschio norvegese sembrava una rosa molto piccola con le foglie verdi, e non un semplice muschio.
"Adesso", continuò Lumacorno dopo che tutti ebbero fatto bollire per un minuto il composto, "Proseguiamo unendo l'alga cotta e il brodo all'aceto. Scuotete la fiala e filtrate..."
Tutti fecero come detto, ma solo Jack, Rose e la ragazzina che di cognome faceva Star riuscirono a creare la perfetta pozione.
"Dieci punti a Grifondoro e cinque a Corvonero!" Disse il professore quando la campana rintoccò.
Si diressero poi tutti a Incantesimi. Il professor Flitwick li fece allenare ancora con l'incantesimo di levitazione e con quello del fuoco. Seguentemente andarono a Cura delle Creature Magiche.
La De Luca aveva portato uno Snaso, una specie di cane nero e magro. Lei disse che non dovevano mai avere cose luccicose per le prossime lezioni: gli Snasi attaccano chiunque abbia un gioiello.
La sera arrivò velocemente e Al, Rose e Jack si diressero verso la torre di Astronomia.
"Io sono Aurora Sinistra". Disse la professoressa: era magra e aveva la pelle scura; indossava un lungo mantello giallo scuro e un cappello del medesimo colore. A prima vista sembrava simpatica.
"Ragazzi, qui con me imparerete a leggere la Volta Celeste". Disse mentre con le mani disegnò una sfera.
"Oggi ci conosceremo meglio e imparerete a distinguere una stella da un pianeta. Non preoccupatevi se non ci riuscirete subito, io ho capito che questa era la mia materia preferista solo in quinta. Pensate che il mio primo e secondo anno qui ad Hogwarts ho preso agli esami sempre Accettabile. Fidatevi quando vi dico che l'Astronomia è un gioco, perché lo è."
"Ora". Iniziò lei sempre con il sorriso. "Che ne dite di provare a capire qual'è la Stella Polare?"
Percy alzò la mano, subito seguito da Jack.
La Sinistra, però, decise di chiamare il primo.
"Forse quella?" Ipotizzò Percy indicando il puntino più luminoso che sembrava un diamante lontano, o meglio ancora una scheggia di vetro sul fondo di un oceano.
"Proprio così! Complimenti..." disse la professoressa lasciando intendere che non sapeva il nome dell'alunno; dopotutto quella era la prima lezione.
"Percy Watt" rispose il ragazzo tarchiato.
"Ti faccio ancora i complimenti Percy. Tornando a noi... dovete sapere che le stelle, per così dire... palpitano... osservandole bene, infatti le verete luccicare o lampeggiare: da un semplice puntini si espanderanno per poi tornare puntini. Logicamente tutto questo è quasi impercettibile e dovete osservare bene, come se ci foste solo voi e il cosmo, come se il cielo vi stesse abbracciando..."
Cadde il silenzo per qualche minuto. Al fu il primo a vedere una stella e un pianeta quasi attaccati: la stella, come aveva detto Sinistra, palpitava. Si vedeva notevolmente quando uno studente, che pareva una semplice statua di cera intenta a guardare il cosmo per l'eternità, notava il luccicare delle stelle: i suoi occhi si spalancavano per lo stupore, la bocca prima rigida e immobile si trasformava in un sorriso appena accennato e la bocca si apriva tanto quanto bastava per capire che qualcosa lo stava impressionando. Quando tutti riconobbero la differenza netta tra pianeti e stelle, Sinistra se ne accorse e disse ai giovani studenti:
"Affascinate lo spazio..." la sua voce spaccò il silenzio che si era creato e tutti tornarono sulla torre di astronomia.
"Oh! Per mille satelliti! Siamo in ritardo dovevate già essere nei vostri letti da un quarto d'ora..." la Sinistra però non sembrava troppo agitata.
Una volta tornati nel dormitorio si scambiarono commenti sulla professoressa:
"Per me ci sa fare e in oltre è simpatica!" Disse pimpante Rose.
"Boh... sì, è simpatica" Ribattè Al.
"Simpatica!? Simpatica?! Il minimo sarebbe farla preside o Prima Ministra!" Continuò a sua volta Jack.
"Per me è la numero uno con Hack".
"Ok, ok. È molto simpatica" si ricrese Al.
"In tutti i casi non è abbastanza" Concluse Rose lasciando Al a bocca aperta come se fosse stato interrotto, ma in realtà non sapeva nemmeno lui cosa dire. L'intensa serata stava volgendo al termine, quindi tutti si salutarono e si divisero nei due dormitori: quello maschili e quello femminile; poi  andarono a dormire.
Dopo essersi scambiati qualche parola ed essersi dati la buonanotte, Dennis, Percy e Al caddero in un sonno profondo in una manciata si minuti; al contrario, Jack restò alzato a contemplare le tende rosse di velluto che cadevano dagli angoli del letto a baldacchino. Non sapeva nemmeno lui a cosa pensava: faceva dei sogni strani, apparentemente insensati, senza collegamento... la verità è che il collegamento era più che evidente, solo che Jack non aveva ancora l'ultimo tassello per completare il puzzle del suo passato, presente e futuro.
Quando finalmente anche lui si addormentò cadde in un sonno privo di sogni, definibile addirittura noiso, ma era la prima notte che poteva dormire tranquillamente, senza pensieri che l'avrebbero turbato.

Figlio di Un MangiamorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora