4. Il treno per Hogwarts

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L'estate di Jack passò velocemente: appena aveva un attimo di tempo andava a leggere qualche pagina de Storia della Magia o de Animali Fantastici Dove Trovarli. A luglio Mafalda e Jack partirono per la scozia e ci rimasero qualche settimana; nella regione scozzese Dag faceva lunghe volate e tornava dopo molti giorni perché, anche se adorava partire, non poteva stare troppo lontano dal padrone.
L'uno settembre arrivò in un batter d'occhio.
La famiglia Fry si svegliò alle otto, Mafalda chiuse Dag nella sua gabbia, Jack mise i libri nel baule, la mamma piegò accuratamente l'uniforme e la appoggiò vicino ai libri. Stettero ancora un po' in casa.
Dopo circa mezz'ora, Jack e Mafalda, arrivarono a King's Cross, la madre appoggiò il baule su un carrello, e lo stesso fece per la gabbia di Dag. Attraversarono tutta la stazione, che era affollatissima e arrivarono davanti al binario nove, poco più avanti si intravedeva il binario dieci; ma del nove e tre quarti nemmeno l'ombra. Jack si impossessò del carrello e si avviò verso la barriera che si trovava tra il binario nove e dieci. Mafalda gli appoggiò la mano sulla spalla. "Pronto, Jack?"
"Pronto" le rispose il ragazzo con un tono fermo. Con un passo veloce si avviò verso la barriera, si affrettò... la barriera si avvicinava e lui ci sarebbe andato a sbattere... per la paura chiuse gli occhi ma non si fermò... quando li riaprì la barriera era sparita. Una locomotiva a vapore scarlatta era era ferma lungo un binario gremito di gente. Un cartello in testa al treno diceva Hogwarts Express. Ce l'aveva fatta. Era al binario nove e tre quarti.
Qualcuno lo toccò, era Mafalda che gli aveva preso la mano. "Eccoci qui" gli diceva. "Comportati bene a scuola e non litigare con i tuoi nuovi compagni." Disse affettuosamente. I due si abbracciarono ed andarono verso l'entrata del treno. Erano le 10:55, il treno sarebbe partito a minuti. Un ultimo abbraccio e Jack era sul treno.
I primi scompartimenti erano pieni zeppi di studenti, Jack proseguì finche non ne trovò uno libero e si sedette. Dei ragazzi entrarono nello scompartimento dove era seduto Jack.
"Emh... scusa possiamo sederci?" Gli chiese una ragazzina con i capelli rossi sciolti.
"Si si, fate pure" Rispose lui. "Io sono Rose, e lui è Al, è il nostro primo anno ad Hogwarts." Disse la ragazzina accennando al ragazzo vicino a lei. Poi proseguì: "E tu? Come ti chiami?"
"Jack. Jack Fry." Rispose lui.
"Beh, piacere Jack" gli rispose Rose.
Al e Rose si sedettero vicino a Jack proprio quando il treno stava partendo con una fumata bianca. Subito i tre si affacciarono al vetro e salutarono i propri parenti. La mano di Mafalda era ancora alzata in segno di saluto quando il treno svoltò e sparì nell'aria autunnale.
Jack, Rose e Al si risedettero.
"Nelle vostre famiglie sono tutti maghi?" Domandò curioso Jack.
"Sì. Mio padre lavora al ministero come auror e mia madre è una giornalista sportiva. Sai, lavora per la Gazzetta del Profeta". Disse Al: un ragazzo magro e poco più alto di Jack, con capelli corti come i suoi ma leggermente più scuri.
"I miei zii, quindi i suoi genitori," proseguì lui accennando a Rose; "Lavorano uno come auror e una nel Dipartimento della Regolazione della Legge Magica."
Jack rimase sorpreso del fatto che Rose e Al fossero cugini: non si assomigliavano minimamente.
"I tuoi?" Chiese a sua volta Al.
"Mia madre ha un negozio di abbigliamento sportivo". Diede come risposta Jack.
"E tuo padre invece?" Si interessò Rose.
"Mamma dice sempre che è scappato di casa quando avevo quasi due anni. Però qualche mese fa Kingsley Shacklebolt mi ha dett-" Mentre Jack stava parlando venne interrotto da Al: "Aspetta, aspetta, tu conosci il Primo Ministro?!". Domandò incredulo.
"Non è che lo conosco; ci ho parlato una volta sola".
"Jack, ci sarebbero centinaia di persone che farebbero la fila solo per stringergli la mano! Hai avuto una fortuna!" Gli disse Rose.
"Non credevo che per i maghi contasse così tanto". Ribattè sbalordito Jack.
I due cugini si lanciarono un'occhiata.
"Tu... tu sei un babbano vero?" Domandò Al.
"Beh... in realtà no. Kingsley mi ha detto che mio padre era un mago, a differenza di mia mamma."
"Ah, ecco perché sei qui". Disse Rose. "Sai Jack sono davvero pochi quelli che sono babbani e che riescono a frequentare Hogwarts. Mia mamma è stata una di quelli."
Il trio continuò a discorrere per altro tempo, il sole fuori dal finestrino si abbassava sempre di più finché non sparì.
"Qualcosa dal carrello?" Chiese una donna molto vecchia che spingeva un carrello pieno di dolciumi di tutti i tipi.
"Tre cioccorane e qualche pacchetto di Tuttigusti + 1, grazie". Disse Rose allungando alla vecchietta una manciata di monete d'argento. Poi la donna proseguì il suo viaggio per le carrozze del treno.
Rose distribuì ad ognuno una cioccorana e un pacchetto di Tuttigusti + 1.
"Che roba è?" Le domandò Jack confuso.
"Le cioccorane sono rane di cioccolato. Sono incantate e si muovono. E queste" disse indicando la scatola su cui era scritto Tuttigusti + 1 "Sono delle caramelle che hanno gusti strani. Ieri me n'è capitata una al gusto di sapone!" Tutti e tre scoppiarono a ridere e assaggiarono una caramella ciascuno.
"Questa sa di pane" proclamò Al.
"La mia di menta. Dai, non mi è andata troppo male..." disse a sua volta Rose.
"Bleah! Che schifo! Cipolla" Disse Jack e gli altri due ci risero sù.
"In che casa vi metteranno?" Chiese poi Rose.
"Casa?" Disse perplesso Jack.
"Sì. Quando arrivi ad Hogwarts ti smistano in case: Grifondoro per i coraggiosi, Corvonero per gli intelligenti, Tassorosso per gli onesti e Serpeverde per gli ambiziosi. Io probabilmente Grifondoro: tutta la mia famiglia è stata lì." Disse Rose.
"Lo stesso vale per me". Rispose prontamente Al.
Jack provò a pensare che virtù avesse: andava abbastanza bene a scuola, ma dello studio non gli importava molto; era altruista e coraggioso: quell'estate si era avventurato da solo nel bosco e spesso si offriva per aiutare sua mamma nei lavori domestici. L'ambizione però era molto distante da lui.
"Io forse Grifondoro o Tassorosso". Disse Jack dopo una lunga riflessione.
Arrivarono al capolinea, un paesino vicino ad Hogwarts di nome Hogsmade. Era già buio quando scesero dal treno e un mago piccolissimo cominciò ad urlare: "Quelli del primo anno di quá! Non prendete i bagagli. Su su venite!"
I tre si diressero verso il minuscolo uomo compressi tra la folla di studenti. Una fredda brezza soffiava sulle teste degli studenti. Una volta giunti al mago che strillava agli studenti, quello disse: "Bene. Adesso che ci siamo tutti venite, andremo al lago e prenderemo le barchette."
Si diressero silenziosamente verso il lago e una volta arrivatici vi trovarono una schiera di scialuppe di legno sulla riva.
"Salite tre per barca". Diede come indicazione il minuscolo mago che arrivava malapena alla bocca di Jack.
Rose, Al e Jack presero posto su una scialuppa, che si iniziò a muovere verso la riva opposta, dove c'era il castello.
"Questo è il Lago Nero. Papà dice che ci sono delle sirene". Disse Al.
"Anch'io ho letto sull'argomento". Ribattè Jack.
Passarono i restanti minuti a fissare le luci di Hogwarts.
Una volta sbarcati il mago riprese a strillare: "Mettetevi in fila per uno. Andremo alla cerimonia per lo smistamento."

Figlio di Un MangiamorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora