5. Lo Smistamento

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Jack osservò il gruppo di quelli del primo anno: un paio di ragazze erano più che spaventate, un ragazzino con i capelli biondo platino aveva un ghigno strafottente sulle labbra, un altro era preoccupato di qualcosa, un'altra era evidentemente agitata; insomma tutti avevano il cuore a mille.
Il piccolo mago, poi, aprì la porta. La Sala d'Ingresso era così grande che ci sarebbe entrata comodamente tutta la casa di Jack. Le pareti di pietra erano illuminate da torce fiammeggianti come quelle della Gringott, il soffitto era talmente alto che si scorgeva a malapena e di fronte a loro una sontuosa scalinata in marmo conduceva ai piani superiori.
I ragazzi seguirono il minuscolo mago calpestando il pavinento a lastre di pietra. Jack udiva il brusio di centinaia di voci provenire da una porta a destra.
"Benvenuti ad Hogwarts" disse il mago che li aveva scortati. "Il banchetto per l'inizio dell'anno scolastico avrà luogo tra breve, ma prima di prendere posto nella Sala Grande, verrete smistate nelle vostre Case. Lo Smistamento è una cerimonia molto importante, perchè per tutto il tempo che passerete qui ad Hogwarts, la vostra Casa sarà un po' come la vostra famiglia. Frequenterete le lezioni con i vostri compagni di Casa, dormirete nei dormitori della vostra Casa e passerete il tempo libero nella sala comune della vostra Casa. Le quattro case sono Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde. Ciascuna ha una nobile storia e ciascuna da centinaia di anni ha sfornato maghi e streghe di prim'ordine. Per il tempo che resterete ad Hogwarts, i trionfi che otterrete faranno vincere punti alla vostra Casa, mentre ogni violazione delle regole gilene farà perdere. Alla fine dell'anno, la Casa con più punti verrà premiata con la Coppa delle Case, il che costituisce un grande onore. La cerimonia dello Smistamento inizierà a breve, davanti a tutti gli altri studenti."
Un fantasma che assomigliava ad un frate cominciò ad urlare: "Vi voglio vedere tutti a Tassorosso!" E detto ciò sprofondò nel pavimento. Al e Rose si guardarono divertiti.
"Mettetevi in fila e seguitemi" ordinò il piccolo mago con voce ferma e autoritaria. Arrivarono quindi davanti a un portone, il piccolo mago lo aprì ed entrarono nella Sala Grande. La sala era illuminata da migliaia e migliaia di candele sospese a mezz'aria sopra quattro lunghi tavoli, intorno ai quali erano seduti gli altri studenti. I tavoli erano apparecchiati con piatti e calici d'oro scintillanti. In fondo, rialzato, c'era un altro tavolo lungo, intorno al quale erano seduti degli insegnanti. Jack, sempre camminando verso il tavolo dei professori, alzò lo sguardo e vide un soffitto nero intenso trapunto di stelle. Sembrava che il soffitto non ci fosse affatto. Probabilmente anche quella era magia.
Quelli del primo anno si fermarono dove finivano i tavoli, erano quindi a faccia a faccia con i professori. Il piccolo mago entrò in una stanza, dopo qualche secondo ne uscì con uno sgabello e con un vecchio cappello rattoppato e a punta, con molte macchie.
Per qualche secondo in tutta la Sala Grande regnò il silenzio e Jack sentì che gli studenti seduti ai tavoli lo fissavano. Uno strappo vicino al bordo del cappello si contrasse e si spalancò come una bocca, e quello si mise a cantare:
"Io sono il Cappello Parlante
e da secoli mi consideran affascinante.
È mio il compito di smistarvi
e la Casa perfetta trovarvi.
Potrá essere Grifondoro la vostra strada?
Questa Casa il coraggio appaga;
o forse sará Corvonero
che accoglie di chi della sua sapienza va fiero;
oppure Tassorosso,
dove lavorerete a più non posso;
o magari Serpeverde,
dove il vostro onore non si disperde.
Mettetemi in capo all'istante;
perché io sono il Cappello Parlante!"

Non appena ebbe terminato di cantare, tutta la sala esplose in un enorme applauso.
"E ora" iniziò il piccolo mago, sempre urlando per sovrastare l'euforia generale, "Al vostro nome andate allo sgabello e mettetevi il cappello".
"Mary Allen"
Una ragazzina si diresse verso il cappello, se lo mise in testa e quello urlò: "CORVONERO!"
Il tavolo di Corvonero applaudì e Mary andò a sedersi con i suoi nuovi conpagni di Casa. Andò avanti così per qualche altra persona.
"Jack Fry"
Jack era impaurito: dove l'avrebbero messo? Lentamente si fece largo tra quelli del primo anno e raggiunse il cappello. Al suo nome tutti i prof si lanciarono sguardi rigidi.
"Mmh... interessante..." cominciò il cappello.
"C'è del coraggio ma anche dell'umiltà... Forse Gifondoro? O preferisci Tassorosso... Mmh... Ho trovato: GRIFONDORO!" E il tavolo di Grifondoro esultò come aveva fatto con gli altri. Jack si diresse verso la sua Casa e prese posto vicino ad un ragazzo poco più grande di lui con il cappello a punta, che gli strinse la mano.
"Albus Severus Potter". Lo Smistamento stava continuando.
La sala si ammutolì all'istante.
Al si mise il cappello, che dopo una frazione di secondo urlò: "GRIFONDORO!"
Il tavolo di Grifondoro cominciò ad esultare come non mai, ma Jack non ne capì il motivo. Al si sedette vicino a Jack, i due si diedero il cinque e ascoltarono le Case che il cappello assegnò agli altri studenti.
"Rose Weasley". Disse piccolo il mago.
Rose si diresse titubante verso lo sgabello, prese in mano il cappello e questo prima ancora di essere indossato urlò: "GRIFONDORO!". Rose venne accolta con un applauso. La cerimonia era conclusa e tutti cominciarono a cenare. Delle pietanze comparvero dal nulla sul tavolo e gli studenti cominciarono a servirsi di cosce di pollo, patate, bacon, tagliata di manzo, pesce alla griglia, gamberetti e altre gustosi piatti.
A fine cena, dopo il dolce che era un'ottimo budino al cioccolato; una professoressa si alzò: era seria ed aveva i capelli corvini.
"Buona serata e buon anno. Spero che questa sia la volta buona che tutti andrete bene in ogni materia, soprattutto pozioni che è, a mio riguardo, una materia affascinante. Ho degli annunci che desidererei comunicarvi: è proibito accedere alla Foresta Proibita anche quest'anno; è vietato usare la magia nei corridoi; infine, non potete accedere all'ala sinistra della biblioteca. Andate a dormire, ora. Hop! Hop! Domattina le lezioni cominciano alle 8. Non voglio nessuno che arrivi un secondo in ritardo". Il vociare ricominciò e Jack si alzò con Al e Rose; i tre cominciarono a parlare dei prof e della magnificenza della scuola, finché il ragazzo che era seduto vicino a Jack sbarrò la strada ad Al. "Ehi, Al" disse quello.
"Mi dispiace solo non aver visto la tua faccia se il cappello avesse detto 'serpeverde!'" E detto ciò, con un'espressione divertita, fece un inchino profondo come per dire 'Sua maestà' ad Al e se ne andò tra le risate sue e quelle di un altro studente grassoccio che gli era stato affianco per tutta la cena. Al, per tutta risposta, gli fece una linguaccia. "Chi era?" Chiese Jack ad Al.
"Quello? Quello era mio fratello James". Rispose lui. "Quando fa così avrei voglia di dargli fuoco al mantello..." proseguì con un tono rabbioso.
"Al perché non scrivi un libro? Puoi chiamarlo: Io e i miei istinti omicidi". Disse Rose divertita.
"Sta'zitta" ribattè Al con un sorriso abbozzato. E come risposta ottenne una fragorosa risata di Jack e Rose.

Figlio di Un MangiamorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora