Capitolo 2

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Durante i miei primi giorni qui a San Francisco avevo fatto tante cose, tutte molto utili. In primis avevo sistemato la mia stanza e organizzato ogni cosa per il mio primo giorno di lavoro ed ultimo, ma non per importanza, avevo stolkerato Tate Young.

Il mio Stolkeraggio era iniziato con il mandargli la richiesta di amicizia via Facebook da cui poi mi ero documentata meglio. Faceva il detective e Dion era il suo secondo. L'idea che lui arrestava e catturava i criminali mi fece venire i brividi per l'eccitazione. Mille fantasie sfiorarono la mia mente e tutte le volte, quando mi svegliavo rimanevo delusa che fosse solamente un sogno. Kaila non lo sapeva, ma mi ero salvata la foto di Tate, di quando più giovane, aveva la divisa di poliziotto, inutile dire che quella foto era il mio tesoro. Ma la pazzia non era finita, perché mi ero fatta dire da Kaila ogni cosa, incluso come passava una "giornata tipo". A parte uscire spesso la sera per rimorchiare, passava molto tempo ad allenarsi. Avuta quella succulenta informazione mi ero iscritta nella sua medesima palestra anche se io odiavo fare ginnastica. Eh sì stavo letteralmente uscendo pazza per un bel faccino e sì anche per un bel culetto.

Nel pomeriggio io, Shyla e Kaila ci eravamo date allo shopping perché quella stessa sera dovevamo uscire con Tate, Dion e Nick, il fidanzato storico di Shyla che per l'occasione ci aveva invitate al suo locale, il Ginger Club. Mi ero comprata un vestito che valeva una fortuna ma dovevo conquistare Tate che lui lo volesse o meno. Mi guardai e riguardai più volte allo specchio mentre mi sfioravo il vestito color oro aderentissimo.

<< Sei una bomba sexy, respira >> mi disse Kaila abbracciandomi da dietro.

Lei era una bomba sexy con quel look sbarazzino .....

<< Io so su chi devo fare colpo ... ma tu invece? >> chiesi inarcando un sopracciglio.

La vide arrossire prima di sciogliere l'abbraccio << Non farti venire strane idee >>

<< Quali idee? >> chiese Shyla entrando nella mia camera.

Quando mise piede nella stanza con il top nero pieno di lustrini e la maglia trasparente chiusa da una minigonna rosa shock io, ed ero sicura anche Kaila, avevamo la sensazione di avere con noi una giovane e meravigliosa attrice.

<< Allora? >> chiese scocciata dal nostro silenzio.

Le sorrisi << Quella in cui Kaila si fa bella per Dion >>

Si illuminò. Tutti sapevano (o meglio noi tre) che patteggiava per lui.

<< Oh sì concordo >>

Kaila sbuffò alzando gli occhi al cielo << Basta >> borbottò facendoci scoppiare a ridere.

Guardai le mie amiche e sospirai rassegnata. Erano bellissime e io non reggevo il confronto.

Come sarei riuscita a conquistare Tate che era così bello e dannatamente affascinante?!. Per quanto mi potessi sforzare mi sembrava comunque di partecipare ad una gara troppo difficile per i miei standard.

<< Lucy !! calmati! non capisco perché devi dubitare così di te stessa! >> mi rimproverò Shyla intuendo i miei muti pensieri.

Kaila annuì d'accordo con lei.

Perché ho paura di fare cazzate e bruciarmi tutto come spesso ho fatto in passato pensai tra me e me. Shyla stava per dire qualcosa ma venne interrotta dal rumore del citofono.

<< E' Nick >> disse con un sorriso amorevole << Scendiamo >>

Io e Kaila ci sorridemmo complici. Vedere la nostra amica innamorata pazza era davvero tenero. Shyla sembrava travolta da un uragano o forse lo era divenuta essa stessa. Trascinandoci come una furia fuori casa, si separò presto da noi, per andare a baciare il suo fidanzato. Nick era giovane, doveva avere ventisei massimo ventotto anni ed era molto alto, con le spalle larghe e i capelli castani tagliati corti ed era, davvero, davvero bello. Ma solo qui a San Francisco sfornavano dei maschi così fighi?! Dopo che si presentò ci invitò ad entrare nella stupenda e scintillante limousine. Shyla aveva vinto la lotteria! Si signore! Dentro "l'auto" io e Kaila usammo tutti gli optional che offriva, special modo lo champagne. Nick era davvero simpatico nei momenti, ovviamente, in cui parlava con noi e le sue labbra non erano occupate dalla bocca di Shyla. Dopo poco l'autista parcheggiò di fronte all'ingresso e fuori dai cordoni della fila trovammo Tate e Dion. Sgomenta e con il cuore a mille, fissavo Tate con la stessa venerazione di come si guarda un Dio. Indossava una camicia nera aderente che baciava i suoi muscoli e risaltava il colore dei suoi capelli. Nero erano anche i suoi jeans e gli anfibi da motociclista. Adoravo che vestisse spesso di scuro, perché gli dava ancora di più un aria da Principe delle tenebre. 

The price of being young spin offDove le storie prendono vita. Scoprilo ora