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Frank era stato abbastanza chiaro, almeno riguardo quella faccenda: Gerard non doveva farne parola con nessuno. Non ancora, aveva detto.
E non perché avesse paura del giudizio degli altri. Tutti sapevano che Frank era bisessuale.
Aveva accennato qualcosa riguardo al non voler far soffrire Jamia, e Gerard non era sicuro di aver ancora capito bene come funzionasse il rapporto tra quei due.
Insomma, stavano insieme ma frequentavano anche altre persone, come potevano non soffrirne? Gerard pensava che se due persone si amano, devono stare insieme e basta, che motivo c'era di andare a mettere le mani anche altrove? Forse non si bastavano? O non erano davvero innamorati?
Però li aveva visti insieme, e sembravano una coppia affiatatissima.
Così un giorno Frank gli aveva spiegato che lui amava Jamia, tantissimo. Gli aveva detto che un giorno avrebbe voluto dei figli, e che era convinto che Jamia sarebbe stata la donna perfetta con cui mettere su famiglia. Ma lui era curioso, libero, e non aveva intenzione di rinunciare ai piaceri della vita. Diceva che se amavi davvero qualcuno, non dovevi mai tenerlo in gabbia, ma lasciarlo libero di vivere la vita che desidera, di esplorare il mondo, di fare nuove esperienze, anche se tu delle volte non fai parte dei suoi piani. Ed aveva senso, in fondo. Anche se per Gerard non era lo stesso, perché lui era convinto che amare qualcuno significasse sacrificare una parte di sè se questa fa soffrire l'altro.
Però Frank aveva detto che non voleva davvero ritrovarsi in punto di morte e maledirsi per non aver fatto quello che il suo istinto gli aveva suggerito di fare, per perbebismo, ipocrisia magari, perché nulla era più genuino del proprio istinto e solo su quello dovevano basarsi le decisioni di una persona. Senza pensarci troppo, altrimenti un'idea sarebbe tramutata in un'altra, ti avrebbe fatto cambiare punto di vista, avrebbe offuscato quello che vuoi davvero.
Quindi Frank era fatto così, se voleva una cosa se la prendeva, punto.
Gerard era totalmente incuriosito e sopratutto affascinato da Frank. Era decisamente il suo opposto.
Avrebbe voluto essere un po più come lui. Più istintivo.
Gerard per prendere una decisione passava ore a pensare, ci beveva sopra, dormiva sperando che la notte portasse consiglio, calcolava i pro e i contro delle sue mosse, rifletteva e si chiedeva se una sua scelta potesse in qualche modo disturbare chi aveva intorno, se ne valesse davvero la pena. E il più delle volte pensava e basta, non agiva mai.
Così una sera si decise. Avrebbe fatto come Frank. Avrebbe seguito unicamente il suo istinto.
Era la sera del loro primo live. Era stato proprio Frank a trovargli uno spazio di venticinque minuti per suonare in un locale di Belleville. Anche i Pencey Prep avrebbero suonato lì, subito dopo di loro.
Erano tutti agitati ed eccitati, tanto che avevano dovuto bere qualche birra per farsi coraggio ed affrontare il pubblico per la loro prima volta. Così salirono sul palco tutti un po ubriachi, adrenalinici e pronti a dare il meglio.
Non importava che a guardare la loro performance c'erano poco più di venti persone, Gerard e la sua band si esibirono dando il meglio. Come se il locale fosse pieno. E suonarono benissimo. E la serata andò alla grande, qualcuno si complimentó con loro, qualcun altro gli offrì addirittura da bere. E alle tre del mattino, quando tutti tornarono a casa, Gerard decise di non pensare più.
Frank lo aveva accompagnato a casa. Era da qualche settimana ormai che i due avevano quella specie di rapporto clandestino fatto di baci e chiacchierate e preliminari sessuali. Fino ad allora Gerard si era sempre sentito un po in imbarazzo, nonostante a detta di Frank, ci sapesse fare. Aveva deciso però di fare un altro passo, di concedersi finalmente del tutto. Di fare l'amore con Frank. Perché era stata una serata bellissima, e il suo istinto gli diceva che era la serata giusta per qualcosa di nuovo.
Pensò che forse avrebbe dovuto parlarne con Frank, confessargli che un po aveva paura, che si sentiva emozionato ed imbarazzato, ma poi si erano trovati sdraiati uno sull'altro in camera di Gerard, le luci spente, la luna che filtrava i suoi raggi dalla finestra, l'alcool in circolo nel loro sangue, la voglia di dare ed avere di più, le erezioni nei loro pantaloni. E Gerard decise di lasciarsi andare, di non pensare a nulla, di lasciare il comando a Frank. Per scoprire così che il sesso era davvero una cosa grandiosa, molto meglio di quanto aveva immaginato.
E poi Frank era rimasto a dormire lì, non se ne era andato via. Era rimasto lì e si erano addormentati dopo aver fumato una sigaretta insieme. Era rimasto lì, accanto a Gerard, che pian piano, giorno dopo giorno, grazie a Frank, stava diventando una persona nuova. Una persona diversa.
E poi cominciò a rendersene conto: si stava innamorando.
Socchiuse gli occhi, poggiando la testa sulla spalla di Frank. La stanchezza stava per avere la meglio su di lui, ma riuscì a sussurrare qualcosa prima di addormentarsi.
«Entra nella nostra band, Frank. Voglio suonare con te» disse.
Frank lo guardò e sorrise. Non fece nemmeno in tempo a rispondere. Gerard era crollato in un sonno profondissimo.
Ma annuì. Felice. Perché era esattamente ciò che voleva anche lui.
Perché nonostante fosse iniziato tutto per caso, nonostante Frank avesse puntato gli occhi su Gerard perché affascinato dal suo sguardo intenso e dal suo essere così quasi incredibilmente goffo e sensuale al tempo stesso, nonostante inizialmente fosse attratto sessualmente da lui, ora Frank non poteva negarlo, cominciava a provare davvero qualcosa per lui. E l'istinto gli suggeriva di buttarsi in quell'avventura totalmente. Di lasciarsi i Pencey Prep alle spalle per cominciare qualcosa di nuovo e grandioso.
Perché il suo istinto non sbagliava mai, e se lo sentiva che seguire Gerard era la scelta più giusta da fare. Chiuse gli occhi anche lui, pensando che lo avrebbe seguito ovunque.

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Buonasera bella gente.
Ho ricevuto ieri una notizia atroce, di quelle che ti fanno piangere e ti lasciano un vuoto dentro e mille pensieri e preoccupazioni. Generalmente rido delle mie disgrazie perché insomma la vita il più delle volte ci mette alla prova quindi riderci sopra allevia i dolori, ma qui non c'è molto da ridere sta volta, certe cose ti fanno solo sentire impotente e fanno male e basta.
Dunque, tutta sta dose di allegria solo per dirvi che mi dispiace se il capitolo fa cagare (potete dirlo tranquillamente, non mi offendo) ma avevo bisogno di scrivere e ne è uscito fuori questo quindi perdonatemi.
Vi prometto che i prossimi saranno migliori! Croce sul cuore u.u
A presto,
XO

From my head to my middle finger, I really think I like you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora