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Più passava il tempo, più Gerard sentiva di provare qualcosa per Frank.
Non gli piaceva solo il suo modo di fare, il suo carattere, la sua risata. Gli piaceva baciarlo, e fare l'amore con lui, fare tutte quelle cose che fino a qualche mese prima aveva solo visto nei film porno gay, o immaginato quando era sotto la doccia.
A Gerard piaceva tutto, piacevano le occhiate piene di erotismo che Frank gli lanciava quando erano in gruppo o ad una festa, gli piaceva quando lo trascinava nei bagni, o quando tutti tornavano a casa e loro due andavano a farsi un giro da soli, nella macchina di Frank, con lo stereo a tutto volume e i finestrini abbassati. Gli piaceva aspettare con ansia di vederlo di nuovo. Gli piaceva tutto, e gli piaceva così tanto che forse cominciava a sentirsi innamorato.
Doveva essere per forza quello, l'amore.
E forse anche Frank provava lo stesso. Perché aveva mollato i Pencey Prep per unirsi ai My Chemical Romance, dichiarando che era stata la scelta più giusta da fare. Ed era dannatamente vero, perché con Frank nel gruppo ora erano completi. Era come se avessero messo ogni tessera del puzzle al posto giusto. A Gerard piaceva vederli così, come un'opera d'arte perfettamente riuscita, un disegno che guarderesti ammirato per ore senza mai stancarti.
Sentiva di avere una nuova famiglia.
E poi avevano iniziato a suonare in parecchi locali, e ad ogni concerto la folla era sempre un po più ampia, le persone cominciavano a cantare le loro canzoni, ad aspettarli fuori dal locale per riempirli di complimenti. E tutto era magnifico. Gerard si divertiva da morire, si sentiva apprezzato ed era una sensazione davvero fantastica.
Così avevano rimediato un vecchio Van per andare in giro a suonare in locali sempre più lontani da Belleville.
Non se ne rendevano nemmeno conto, ma avevano iniziato una vera e propria carriera.
Il loro primo disco era uscito da un po, ed avevano venduto qualche copia, Ray aveva creato un sito web ed avevano ufficialmente dei fan.
E Gerard si sentiva felice.
Dormiva con Frank ogni sera, passavano tantissimo tempo insieme, e Jamia non era sempre intorno a loro, così Gerard poteva rilassarsi senza temere di dover dividere Frank con lei.
Però l'amore non era una cosa facile da gestire. Non era sempre una cosa bella, perché Gerard si riempiva di paranoie, e più si sentiva innamorato, più aveva paura di perdere Frank.
E poi iniziavano ad essere famosi, e forse non era il caso di esporsi troppo.
Allora forse avrebbero dovuto lasciar perdere. Forse la scelta migliore era quella di interrompere la loro relazione, e concentrarsi solo sul loro rapporto professionale.
Lo aveva accennato a Frank, una notte dopo un concerto. Aveva bevuto un po più del solito ed aveva trovato il coraggio di fare quel discorso, di esporre i suoi timori riguardo il loro rapporto. Ma più parlava, più lo sguardo di Frank sembrava intristirsi.
«Qual'è il senso di quello che mi stai dicendo, Gee?» gli aveva chiesto Frank, guardandolo negli occhi.
Gerardo sospirò «Non lo so» borbottò puntando lo sguardo lontano da quello di Frank.
Forse in realtà aveva solo paura, ma ammetterlo era ridicolo.
«Quindi vuoi lasciarmi?»
«Lasciarti, Frank? Non stiamo nemmeno davvero insieme! Tu stai con Jamia».
«Non stiamo insieme? Dici sul serio? Come fai a dire che non stiamo insieme quando...» Frank scosse la testa emettendo una risatina nervosa «Cazzo, scopiamo tutte le sere, stiamo insieme praticamente ogni minuto di ogni dannato giorno, dormiamo insieme e ci confidiamo, ci baciamo e... » fece una pausa, prese un secondo per respirare «Ci amiamo, Gee. Non ti basta questo?».
Gerard non rispose. Frank aveva appena confessato di amarlo, e lui non sapeva cosa dire. Perché continuava a pensare al fatto che quando sarebbero tornati a casa Frank sarebbe corso da Jamia, e la cosa lo distruggeva.
«Gerard, ti prego, di qualcosa!».
«Come puoi dire di amare me, quando in realtà ami Jamia? Mi fa male sapere che quando torneremo a casa, non sarai più solo mio»
Frank sapeva che non era facile. Lui e Gerard non sempre vedevano le cose allo stesso modo.
«Chi l'ha detto, Gee, che si può amare una sola persona alla volta? Chi dice che l'amore è un sentimento monodose, o che il cuore possa contenere una sola persona? Ti sei mai chiesto, mentre pensavi a quanto è difficile per te sopportare questa situazione, come mi sento io, invece? Non avevo idea che mi sarei innamorato di te. Pensavo che avremmo scopato qualche volta, che ci saremmo divertiti e che la cosa sarebbe finita lì. Invece ho paura di perderti, perché ti amo, e allo stesso tempo ho paura di ferirti, perché ti giuro che non vorrei mai farti del male. Ma l'amore non si può controllare, e non posso prometterti che lascerò Jamia, perché anche se tu non riesci a comprenderlo, provo lo stesso sentimento per lei».
Fu la migliore spiegazione che riuscì a tirare fuori, sull'orlo del pianto, sentendosi disperato e sopraffatto da tutta quella storia.
Se avesse potuto dimostrare, in qualche modo, quello che provava, sarebbe stato molto più semplice. Ma in amore non è facile, e Frank lo sapeva. Poteva solo sperare che Gerard credesse alle sue parole. Che accettasse le cose così come stavano.
Frank non poteva dirgli cosa sarebbe successo dopo, come sarebbero andate le cose tra loro tra qualche giorno, mese o anno, perché Frank viveva alla giornata, si prendeva ciò che la vita gli offriva senza programmare le sue azioni.
Eppure aveva davvero paura di perdere Gerard.
«Non posso stare con te, se questo rapporto è destinato a farmi male» mormorò Gee, con lo sguardo rivolto verso il suolo.
Frank si morse il labbro, pensando alle cose giuste da dire.
«Ti prometto che ci sarò sempre per te. Che non dovrai mai pensare, nemmeno per un attimo, che non ti amo, o che ti amo di meno, né nulla del genere. Ti prometto che ti sarò sempre accanto, ti darò il meglio di me. Perché se anche dovesse questa storia essere destinata a finire e a farci soffrire, ti prometto che varrà comunque la pena provare e continuare a viverla».
Gerard era un codardo, e nonostante continuasse a credere di non essere pronto a dividere Frank con qualcun altro, annuì, chiedendosi se non fosse il caso, almeno una volta, di vivere la vita senza basarsi sulle previsioni di ciò che forse sarebbe accaduto in futuro.

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Scusate per il capitolo molto poco entusiasmante e per i secoli che mi ci sono voluti ad aggiornare. Spero che qualcuno si ricordi ancora di questa storia XD
Much love,
POPst

From my head to my middle finger, I really think I like you.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora