9. Rivelazioni strazianti

66 7 1
                                    

Cosa voleva Dave? Forse doveva solo chiedermi cose stupide. Visualizzai le chiamate ma non lo richiamai. Dovevo prepararmi per l'arrivo di Brett.

Brett arrivò puntualissimo alle cinque, a casa mia, e suonò alla porta.

Mia sorella era intenta ad aprire la porta quando arrivai di corsa e la scaraventai quasi per terra.

-Ehi! Cosa fai?- mi disse in tono arrabbiato. -Non è per te Jenna. Spostati.- risposi.

-È il fidanzato sorellina?-

-Eh? Scherzi?- Poi pensai a quella domanda "è il fidanzato?". Ma presto ritornai in me quando sentì per la seconda volta il campanello suonare.

-vuoi sbrigarti ad aprire? Il suono del campanello mi irrita.- Continuò a dire mia sorella.

-Certo, ma tu vai in cucina, ora!-

-si va bene, calma Cassye.-

Per la terza volta il campanello risuonò nella casa e dalla cucina di sentiva mia sorella sbuffare.

Aprì la porta e notai che Brett se ne stava andando. Così gridai per farmi sentire, -Ehii Brett!-

Lui si girò di scatto e mi fece segno con la mano avvicinandosi. -Ehi Cassye, pensavo non ci fosse nessuno in casa allora me ne stavo andando.-

-Ah, scusami se ho tardato ad aprirti ma...- Panico. Cosa potevo inventarmi adesso?

-lei era di sopra con le cuffie e la musica e non ha sentito suonare-

Era mia sorella ad aver parlato. Ringrazio quel dannato momento.

Faci segno a Brett di entrare mimai un grazie a mia sorella.

Brett sembrava confuso e mi sembrava ovvio dato che non conosceva la casa e quindi non sapeva dove andare.

Lo presi per mano e lo portai in camera mia.

-eccoci arrivati.- dissi nascondendomi quasi la faccia con i capelli per la vergogna.

-ho portato dei libri in più per la ricerca che dobbiamo fare-

-oh si, grandioso!-

Accesi il computer.

-chi è quello nella foto della schermata nome?- mi chiese guardando il computer e poi me.

-Ehm, quello?- Indicai un immagine appesa alla parete con me e mio cugino piccolino.

Lui rise e scosse la testa. Quella risata aveva un non so che di familiare.
Poi indicò il computer. -Quello.-

Io ero diventata rossa. -Ah...quello è Dave. Il mio migliore amico.-

-Solo migliore amico?- mi guardò poi con una faccia perplessa.

-Si, solo migliore amico.-

Cambiò subito discorso e aprì velocemente il libro di chimica, probabilmente dopo aver visto la mia faccia triste.

Iniziammo a parlare della fotosintesi ma dopo nemmeno due pagine lette si alzò di scatto in piedi e si diresse verso i poster che avevo attaccato nella stanza.

-Linkin Park? Ti piacciono?- disse in modo euforico.
-Ovvio!- risposi.
-ma..sono il mio gruppo preferito insieme ai Pink Floyd- disse.
-Gli adoro!-

Sembravamo due bambini euforici che entravano in un negozio di giocattoli.

Lui rise ancora. Dio quella risata.

Era simile alla risata di Dave.

Possibile che mi stavo davvero divertendo con il ragazzo mezzo nerd e mezzo snob e bellissimo ma sopratutto amico, fidanzato, non so cosa di Crystal?

Era simpatico, davvero simpatico. Mi sorprendeva ad ogni frase che usciva da quelle belle labbra.
Era molto sicuro di se mentre parlava e questo mi faceva sentire a mio agio.

Sembravamo due amici che si conoscevano da anni.

E poi quella risata. La stessa identica risata di Dave.

Stesso suono, stesso modo, stesso sorriso. Inoltre gli occhi grigi e Verdi di Brett lo facevano sembrare ancora più attraente.

Non facemmo niente, o quasi, di chimica. Eravamo entrambi troppo impegnati a sorridere ridere e parlare. Mi piaceva la sua compagnia ma dopo qualche ora lui doveva tornare a casa.

Lo accompagnai vicino la porta. -grazie per questo magnifico pomeriggio, ah e ricordati che domani ti devo portare dai CD che devi assolutamente ascoltare-
Mi disse sorridendo.

-certo Brett! Grazie a te-

Mi abbracciò. Quell'abbraccio aveva un non so che di familiare, mi volevo perdere in quelle braccia belle e calde.

Mi sentivo bene e per la prima volta da undici anni riuscì a dimenticare Dave per qualche ora.

Forse avevo trovato qualcuno che mi avrebbe fatto dimenticare Dave una volta per tutte.

Ci salutammo definitivamente e io andai in camera mia. Mi ricordai delle chiamate di Dave e così gli mandai un messaggio per incontrarci al bar difronte a casa sua per parlare.

Arrivai al bar e vidi Dave sulla porta che aspettava, sembrava molto nervoso.

Andai ad abbracciarlo ma lui non sembrava così euforico di vedermi.

-Grazie Dave- dissi. Lui mi guardò storto -perché?-

-come perché? Per avermi fatto andare a parlare con Brett. È un ragazzo perfetto.- dissi euforica.

Ma lui sembrò contrariato.

-comunque perché mi hai chiamato così tante volte?-

-ho scoperto chi mi ha baciato la scorsa sera alla discoteca.-

Deglutì piano. Aveva scoperto tutto? Per questo era freddo con me? Avrei dovuto dirglielo io?

-E allora? Chi è?- chiesi chiudendo piano gli occhi e stringendoli.

-Crystal!-

Così vicini eppure così lontaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora