Adunanza, Decisioni e Confessioni.

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Kat
"ADUNANZA!!!"
È da un paio di giorni che sono rimasta in infermeria, ed è da un paio di giorni che non faccio niente. Newt non mi ha lasciata sola un attimo e, naturalmente mi ha fatto piacere, ma l'unica cosa che volevo era tornare in piedi e, magari, passeggiare nel bosco.
Il ragazzo fuori dall'infermeria urlò e Newt, dopo un paio di minuti venne a prendermi.
"Kat, mi scoccia tanto chiederlo, ma questa adunanza è un po' particolare e devi esserci anche tu, perciò devi venire"
"ok, tranquillo Newt, nessun problema"
Mi alzai dal letto e provai a camminare. Ogni singolo passo che facevo era un dolore immenso, ma non volevo mostrarlo agli altri, così trattenni i singhiozzi di dolore.
"non devi fingere con me"
"cos..cosa Newt?"
"sai non sei l'unica che riesce a capire quando qualcuno nasconde qualcosa. So che le ferite ti fanno male, lascia solo che ti aiuti"
"davvero Newt, sto bene"
"ah sì? Allora come mai i tuoi denti stanno mordendo il tuo labbro, che non so se hai notato, ma sta sanguinando"
Stavo mordendo il labbro?
Si avvicinò a me.
"per una volta non fare di testa tua, e lascia che gli altri ti aiutino"
Con una mano mi prese il braccio e se lo mise sulle spalle, mentre l'altra mano scivolò sul mio fianco per sostenermi.
A qual contatto arrossì leggermente, e lentamente cominciammo a camminare, insieme.
Dovevo ammettere che il dolore era molto meno, e una volta usciti dall'infermeria ci dirigemmo verso l'Adunanza.
Una volta arrivati tutti cominciarono a guardarmi a bocca aperta, poi si disposero a semicerchio attorno a una sedia lasciata vuota nel centro.
"Katherine siediti nel centro" ordinò Gally.
"Io non prendo ordini da te"
"Kat, per favore, fa quello che dice"
Sbuffai sonoramente, ma mi sedetti sulla sedia.
"siamo quì per discutere una questione importante. Una questione che riguarda tutti noi nel Labirinto e la nostra sopravvivenza"
"taglia corto, Gally" dissi.
"ebbene, cara Katherine siamo quì per parlare della tua permanenza nella Radura"
Aspetta...cosa?!?!
"è ovvio che da quando sei arrivata le cose sono cambiate. Prima di tutto in tre anni in cui sono arrivati solo ragazzi, spunti tu, poi le mucche che si scontrano tra loro, la neve che arriva e sparisce da un momento all'altro, poi un Dolente all'interno della Radura. È ovvio che centri tu"
"Gally, queste accuse non hanno prove. I nostri animali sono sempre stati un po'aggressivi, e la neve...magari i creatori volevano mandarci un messaggio..."
"quale messaggio? «Facciamo comparire la neve e la facciamo scomparire per mettervi alla prova?» È ovvio che è colpa sua"
"Gally, quello che dici non ha senso"
"Newt, smetti di difenderla"
"dico solo ciò che penso"
"ADESSO BASTA!!"
Silenzio.
"se l'Adunanza rigurda me, non devo essere io a parlare? Non voglio una risposta perchè potreste litigare anche su questo."
Ora avevo tutti gli occhi puntati addosso.
"non ho una spiegazione sul perchè io sia quì, o sulla neve. Ho una spiegazione sul Dolente, però"
Tutti mi guardavano stupiti, Newt compreso.
"la mia spiegazione sul Dolente è che, essendo una creatura metallica è controllata da una fonte esterna, quindi qualcuno che non è quì, gli ha ordinato di entrare nella Radura, e se voi quì volete punirmi perchè ne ho ucciso uno, fate pure. Non voglio che mi onoriate o che mi disprezziate. Io l'ho fatto solo per aiutare quel povero ragazzo, visto che nessuno volevo fare niente. Perciò, se qualcuno di voi avrebbe aiutato Chuck, perfetto, parli pure lo ascolterò senza fiatare. Ma se dovete stare quì ad accusarmi di qualcosa che ho fatto per proteggere qualcuno, siete dei perfetti idioti, o come usate dire quì, delle Teste di Caspio."
Mi alzai con l'intenzione di andare via, anche se il dolore provocato dalle ferite persisteva. Newt capì al volo le mie intenzioni e venne in mio aiuto e mi portò fuori.
"ti porto in infermeria?"
"no, portami nel bosco"
"agli ordini, capo"
Una volta arrivati nel bosco mi appoggiai a un albero e Newt cominciò a parlare
"wow, hai fatto davvero un bel discorso. Gally non aveva il diritto di parlare così. Non ha prove contro di te"
"Newt io ero quella sotto processo e tu sei più preoccupato di me"
"bhè, perchè ci tengo a te"
E di nuovo le guancie si colorarono di rosso.
"devo andare, se devono prendere una decisione non possono farlo senza di me"
"ok ciao"
Mi baciò la fronte e se ne andò.
Dopo non so quanto tempo, forse un'ora, Newt tornò da me e mi aiutò ad alzarmi, poi come prima mi portò al Casolare.
Una volta entrata provai a guardare il volto dei radurai per capire se le notizie erano buone o cattive, ma nessuno di loro lasciava fuoriuscire nessuna emozione.
Mi rimisi seduta sulla sedia e Alby, da bravo capo, prese la parola.
"Katherine, tutti noi siamo d'accordo che i fatti accaduti sono molto strani, e Gally è intervenuto dicendo la propria opinione. Ma quì non si tratta di opinioni, quì noi dobbiamo prendere una decisione, decisione che non tutti approvano e che deciderà se resterai quì con noi, o se vivrai nel Labirinto"
Quindi avrebbero deciso della mia vita?
Di quello che dovevo fare?
Cercai Newt con gli occhi, avevo bisogno di uno dei suoi sguardi rassicuranti, ma sfortunatamente guardava terra, senza un espressione.
"Katherine noi abbiamo deciso, che tu..."
Trattenni il fiato.
"non sei ritenuta colpevole dei fenomeni avvenuti. Detto questo, l'Adunanza è finita, tornate tutti a lavorare"
Aspettai che tutti uscissero poi Newt venne a prendermi.
Mi accompagnò in infermeria dove mi medicò le ferite e mi cambiò le fasciature.
Siccome era ormai ora di pranzo, ci dirigemmo verso io Casolare, e aspettammo di mangiare.
Una volta finito chiesi a Newt di accompagnarmi nel bosco, dove non c'era nessuno.
Silenzio.
"Kat.." sussurrò " ho paura"
"paura di cosa?"
"di tutto. Di quello che è successo e di quello che può accadere"
"ei tranquillo." gli strinsi la mia mano nella sua "qualsiasi cosa sarà l'affronteremo insieme. È una promessa"
"grazie Kat"
Silenzio.
"è colpa mia"
"cosa?"
"è colpa mia" ripetè "di tutto"
Stavo cominciando a preoccuparmi.
"Newt, cosa dici?"
"dico quello che penso" si fermò "quello che ti è successo è colpa mia"
"No Newt. Non provare a dire una cosa del genere"
"se io fossi andato ad aiutare Chuck, come era mio dovere, non ti sarebbe successo niente, non avresti passato tutto questo, non saresti...morta"
Un lacrima gli rigò il viso.
Ero sbalordita da quello che diceva.
"e se io avess.."
"NO NEWT ADESSO BASTA!! Non ti devi piangere addosso per le mie irresponsabilità. Io ho deciso di fare tutto questo, io ho deciso di salvare quel ragazzo, io ho deciso di farvi passare tutto questo, io ho deciso di morire. Sai forse Gally ha ragione, è colpa mia. Da quando sono arrivata ho cambiato tutto questo meccanismo, ho stravolto le vostre vite e forse davvero quello che merito è il Labirinto. Finire sbranata da uno degli esemplari che ho ucciso. Forse ha un senso. Morire per mano di chi è morto. Forse Newt dovrei farlo di mia spontanea volontà. Ma la colpa di tutto questo non è certo tua." ormai stavo cominciando a piangere anche io "Newt, sei leale, altruista, furbo, intelligente e soprattutto sei coraggioso. Tu hai la forza di sopportare tutto questo. Hai la forza di portarlo avanti. Hai la stoffa di un capo. Sei la persona migliore che abbia mai conosciuto. Anche se non ricordo niente so che è così."
Ormai stavo esplodendo. Le emozioni erano troppe.
"so che ti piace renderti utile e aiutare il prossimo. So che non tolleri le ingiustizie. E so che sono perdutamente innamorata di te."
Dopo quest'ultima frase si voltò verso di me, guardandomi sbalordito.
"si, è così. Ormai non riesco più a tenerlo dentro. Sono innamorata di te, da quando sei entrato nella scatola e mi hai messo davanti a una scelta, da quando mi hai offerto aiuto per uscire da essa. Da quando mi hai aiutato a superare la mia crisi di panico. Sono innamorata di te, e l'unica cosa che voglio adesso è che parli, urli, scalci, qualsiasi cosa. Basta che fai qualcosa."
Terminai il mio discorso. Entrambi ci stavamo guardando negli occhi. Passarono pochi secondi di silenzio, poi fece quello che gli avevo chiesto. Ma non avrei mai immaginato che avrebbe fatto quello.
Le sue labbra si posarono sulle mie, mentre portava le sue mani sui miei fianchi e io poggiavo le mie fra i suoi capelli.
Il bacio era tenero e dolce, una prova di tutto quello che avevamo passato, e di quello che avremmo affrontato insieme. Le sue labbra erano morbide e al contatto con le mie mi provocavano brividi lungo la schiena.
Era tutto così perfetto.
Forse troppo.

||She's the last one. Ever.|| Maze runnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora