Una bugia detta a fin di bene

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Passarono diversi giorni, le mie ferite erano ormai guarite e io camminavo senza ormai non sentire più dolore.
Non c'era minuto che passava senza che io pensassi alla proposta di Minho: avevo fatto bene ad accettare? Avevo detto a Newt che me la sentivo ma la verità era che avevo una paura tremenda, ma c'era qualcosa dentro di me che non conoscevo che mi spingeva ad andare lì dentro. Curiosità? Voglia di conoscere? No, era solo attrazione.
A svegliarmi dai miei pensieri fu Newt, che come ogni giorno veniva a trovarmi in infermeria. Dormivo lì dalla mia "morte" dato che Jeff diceva, cito testualmente: "non puoi tornare a vivere in quel sudicio casolare".
"Ei Kat" disse venendo a baciarmi sulla guancia.
"ciao"risposi di rimando "cosa ti porta quì?"
"bhé, sai, le solite cose...c'è Gally che urla, Alby che urla ancora più forte, e mi mancavi disperatamente"
"quindi sarei una via di fuga?"
"allora non hai sentito la parte in cui dicevo che mi mancavi disperatamente"
Sorrisi e naturalmente mi avvicinai per baciarlo, ma grazie al suo solito tempismo Minho fece il suo ingresso nella stanza.
"non ci credo ma voi due state sempre a sbaciucchiarvi?"
"che pive"
"puoi biasimarmi Newt? Da quando voi due siete diventati due pive innamorati passiamo sempre meno tempo insieme"
"ti senti solo, pive?"
"ancora per poco, Kate"
"che vuoi dire? E come mai non sei nel Labirinto?"
"oggi vorrei che cominciassi l'addestramento per essere un Velocista"
A quelle parole Newt sbiancò, come al solito, quando si parlava di Labirinto, Dolenti e Velocisti.
"perfetto, non vedevo l'ora"
"tu sei proprio sicura che lo vuoi fare?"
"Newt, se me lo chiedi un'altra volta giuro che vado dal capo in persona dei Dolenti e comincio a insultarlo finchè non mi uccide"
Sbuffò molto sonoramente, ma non aggiunse una parola.
Minho mi scortò fuori insieme a Newt e successivamente cominciammo a dirigerci verso il boschetto. Al suo "interno" erano piazzati diversi nastri e bandierine che formavano un percorso.
"ok Kate, è il momento di dimostrare quanto sai essere veloce e di testare la tua resistenza. Quando ti fanno male le ferite avvertici e fermati"
"tu Minho sai che non si fermerà anche se le ferite cominciassero a farle male, vero?"
"come mi conosci bene" dissi con voce plateale.
Newt sorrise e come al solito pensai che fosse bellissimo.
Minho mi portò in una zona della Radura dove si trovava una linea rossa e, dopo neanche 2 secondi che ero arrivata, mi urlò di cominciare a correre.
Cominciai a correre come mai prima d'ora con il vento che mi muoveva i capelli portandomeli dietro le spalle. Arrivai nel boschetto e continuai a seguire il percorso, sempre con il cuore che mi batteva a mille e che probabilmente sarebbe uscito dal petto, se non fosse scientificamente impossibile. Ad un tratto mi colpì un colpo allo stomaco. Cominciò con un leggero pizzicore, finchè non arrivò a farmi accasciare a terra dal dolore. Mi tornarono in mente quelle immagini, quelle che avevo visto durante la Mutazione e che mi avevano accompagnato per tutto il periodo della mia "morte". Lentamente delle fredde lacrime di disperazione cominciarono a scorrere sulla mia faccia, sostando particolarmente sulla zone intorno alle mie labbra, facendomi assaporare il loro gusto aspro.
Piano piano il dolore diminuì, e con esso le immagini scomparvero quasi del tutto.
Solo una cosa che mi faceva impazzire continuò: le lacrime e il loro sapore aspro fra le mie labbra.
Mi rannicchiai contro un albero e, in silenzio, le lasciai scorrere.
Per una volta non volevo essere la Katherine che tutti vedevano. Per una volta volevo essere la Katherine che era terrorizzata e aveva paura di cosa le avrebbe riservato il futuro.
Ma, guarda caso, quando quest'ultima si inseriva fra i miei pensieri e prendeva il controllo della situazione, ero sempre da sola. Nessuno mi aveva mai visto piangere.
Nessuno...tranne Newt. Potevo fidarmi di lui, ma non così tanto da raccontargli ciò che vedevo.
Fra tutti questi pensieri quasi mi dimenticai che stavo facendo una prova e che probabilmente sarebbero venuti a cercarmi se non mi fossi sbrigata.
Mi asciugai velocemente le lacrime e ripresi a correre.
Una volta tornata al punto di partenza trovai Minho che parlava con Newt, il quale era molto seccato.
"eccomi" annunciai.
Minho mi guardò con un espressione che non riuscì a capire, poi mi sorrise.
"brava Kate, ma dovresti migliorare un po' il tuo tempo"
"si hai ragione, Minho"
"dai vieni Kat, ti porto a medicare le ferite"
"ormai sono guarite, non c'è più bisogno"
"meglio controllare, dai vieni"
"ok" dissi in un sussurro.
Andammo in infermeria, e una volta entrati Newt chiuse la porta e cominciò a parlare.
"cos'è successo?"
"cosa intendi?"
"nel bosco, durante l'allenamento. Cos'è successo?"
"niente, non capisco perchè pensi che sia successo qualcosa"
"perchè hai pianto"
Deglutì. "non è vero"
"hai gli occhi rossi"
Caspio. Ecco cosa aveva di strano l'espressione di Minho: era di preoccupazione.
"ora mi dici che cos'è successo?"
"No" risposi piano.
Lui rimase a bocca aperta, e io intanto continuai "Non mi sta affatto bene che ogni volta che mi succede qualcosa tu lo capisca, ho bisogno di mentire e di tenermi delle cose per me, e non mi va che tu capisca sempre cosa succede"
"Kat...ma che dici?!?"
"ho bisogno di avere dei segreti, perchè se qualcuno sapesse certe cose..." presi fiato "sembra una frase scontata, Newt, ma io ti sto solo proteggendo"
Lui rimase senza parole, a bocca aperta poi lentamente uscì dalla stanza.
Rimasi in silenzio e cominciai a pensare.
Lo stavo proteggendo davvero? Cosa dovevo fare? Dirgli la verità era un opzione che scartai quasi subito, nonostante una parte di me volesse dirgli tutto. Ogni volta che pensavo di dirgli la verità mi tornavano in mente quelle immagini. Non potevo condividere con lui un tale peso.
Avevo deciso. Avrei continuato a proteggerlo a modo mio, proteggerlo da me e dal mio segreto.
Newt questa volta non poteva capirmi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 30, 2016 ⏰

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||She's the last one. Ever.|| Maze runnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora