Capitolo 6

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Xavier si è dimostrato una bella persona sin dall'inizio. Di lui posso fidarmi. Ora mi sta trascinando lungo il corridoio dedicato ai vampiri, sto per conoscere il resto del clan.

"Allora, da oggi in poi, noi saremo la tua nuova famiglia, però sta attenta a dove lasci i vestiti, siamo sempre un gruppo di ragazzi con gli ormoni a mille da un paio di anni."

Sgranai gli occhi e lui si mise a ridere, che stronzo mi prendeva in giro. Gli tirai uno schiaffo sul braccio, che però, lo fece, solamente, ridere più forte.

"Stupido, pensavo facessi sul serio. "

Lui si girò e mi regalò un bellissimo sorriso , aw aveva le fossette.

"Comunque, siamo arrivati. E poi io ero serio, in parte, saremo davvero la tua famiglia. "

Gli regalai un piccolo sorriso, poi mi guardai intorno, ero in un cortile, pieno di ragazzi e di ragazze, che appena entrammo nella radura si girano a guardarci.

"Hey Xavier, è lei?"

Xavier mi guarda e annuisce, tutti puntano il loro sguardo su di me, poi sorridono dolcemente, pensavo che non mi accettassero.

Ricambio il sorriso.

"Piacere sono Angelica."

Una ragazza fa un passo avanti.

"Aw, ma è dolcissima, Xavier non ci avevi detto che fosse così dolciosa."

Arrossisco, cavolo, sento qualcuno ridere.

"Kaitlyn non metterla in imbarazzo. Comunque, benvenuta in famiglia. Qui ci si para il culo a vicenda, siamo molto uniti."

"Allora, Angelica, sei il nostro nuovo capo, dopo aver ucciso George sei diventata automaticamente il nostro nuovo capo clan, beh, Xavier sarà il tuo braccio destro, lui ci ha già riferito che tu sei un ibrido. Non hai niente di cui preoccuparti, siamo un clan dalla mentalità aperta, al contrario dei licantropi".

Pronunciò quella frase con odio, Xavier mi aveva detto che tra le due specie c'era un primitivo odio.

" Quel loro Alpha, vorrei tanto averlo tra le mie mani ora, lo ucciderei all'istante"

Disse Kaitlyn sguainando i canini.

"Nathan è il mio compagno di cella, quel bastardo..."

Lei mi sorride.

"Noi diventeremo ottime amiche."

Gli rivolgo un sorriso triste. Assomiglia molto a mio fratello, non di aspetto, ma di carattere. Dopo che mia madre morì, mio padre cambiò radicalmente diventando freddo e distaccato, poi qualche mese dopo si risposò con una donna avida. Quella stronza doveva trovare sempre una scusa per dare la colpa a me ed a mio fratello. Robert, mio fratello, però, non aveva mai permesso che quella strega della mia matrigna, alzasse anche solo un solo dito  su di me.

Lui mi avrebbe protetto per sempre. Solo quando finì nel Santa Monica non potette più fare niente.

Spero solo che non combini cazzate. Non me lo perdonerei mai.

A distrarmi dai miei pensieri di Kaitlyn che mi richiamò.

"Angelica ci sei?"

"Si, scusatemi, mi ero persa nei ricordi."

Lei mi guarda e poi mi sorride.

"Vieni andino a farci un giro."

Annuisco e la seguo. Mi porta in un altro corridoio lunghissimo, poi comincia a parlare.

"Sai io avevo una sorella, prima di finire qua dentro, eravamo legatissime, non avevano segreti, le volevo un mondo di bene, e lei né voleva altrettanto a me. Sai, sono qua dentro da dieci anni ormai, ho saputo solo qualche mese fa, che lei è morta di cancro tre anni fa. Non potrò più rivederla. Mi manca così tanto."

"Io ho un fratello, eravamo legatissimi, lui aiutava me e io aiutavo lui, non esisteva nessun altro, poi sono stata incolpata di omicidio e sono finita qua dentro, e da un anno che non ho più sue notizie, è orribile. Io- mi manca, come l'aria. Lui aveva promesso che ci sarebbe stato sempre, non l'ha fatto. Non so nemmeno se è vivo!"

Lacrime calde scorrono lungo le mie guance, mi sento vuota, come, come se fossi un guscio vuoto, mi manca, avevamo un rapporto bellissima, eravamo gemelli, lui era nato prima, era il mio eroe.

Kaitlyn si ferma e mi tira in un brusco abbracciò. Erano anni che nessuno lo faceva. So che può sembrare strano, da pazzi, ma mi fido di lei. Ricambio quella bellissima stretta. E confortante.

"Shh. Andrà tutto bene, ci siamo noi ora, non ti preoccupare."

Kaitlyn è una brava persona, asciugò le lacrime e mi faccio forza, Robert non vorrebbe questo. Lui non vorrebbe vedermi piangere, ero la sua guerriera, devo essere forte, se non per me stessa, per lui.

Devo rivederlo.

"Forza, mi è venuta fame, andiamo alla mensa. Xavier ti ha spiegato che questo non è un' Ospedale Psichiatrico qualunque?"

Squoto la testa.

"Diciamo che se ti hanno sbattuta qui dentro e perché avevi già del sangue soprannaturale nelle tue vene. "

Fantastico. Davvero. Ma perché non posso essere una persona normale? Una di quelle adolescenti normali, un po' sfigate che hanno pochi amici ma buoni? No. Naturalmente devo essere un ibrido soprannaturale capo-clan.

Magnifico.

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