Capitolo 19

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Nathan ed io stiamo insieme, è difficile da credere.

Vorrei non doveri affezionare, o meglio, legarmi troppo a questo mondo, la Donatrici evitano di parlarne, ma né sono certa, la battaglia contro Igor sarà dura e potrebbe mettere fine alla mia vita, una volta per tutte.

Non voglio però, far soffrire gli altri, in particolare Nathan e Cristopher, con i quali ho legato tantissimo.

Non mi perdonerei mai se uno di loro soffrisse per colpa mia.

Meglio non pensarci, mi volto e guardo Nathan dormire beatamente accanto a me, mentre le sue braccia circondano il mio corpo, Santa Madre, è così dolce, -quando dorme, solo ed esclusivamente quando dorme- il suo viso è rilassato, i suoi ricci sono sparpagliati sul cuscino e sulla sua faccia.

Gli sorrido, poi comincio a divincolarmi per riuscire ad uscire dalla sua presa, una volta che sono scappata dalla sua ferrea presa, Nathan comincia ad abbracciare il mio cuscino, adorabile.

Qualcuno suona a campanello, così vado a rispondere al citofono.

''Angelique?''

''Oh, Xavier entra.''

Gli apro il portone e mi affaccio per vedere chi altro c'era con lui. Ridacchio vedendo dietro di lui Marie, quei due sono troppo carini insieme, al loro seguito c'è Kaitlyne e Cristopher.

Cristopher mi squadra dalla testa ai piedi , poi mi lancia un'occhiataccia, qual è il problema ora?

''Ci sei andata a letto?!''

Lo guardo male, ditemi che scherza?!

''Ma che cazzo stai dicendo?!''

''Hai il suo odore addosso!''

Quanti problemi ti fai Cristopher? Non sono affari tuoi. Semplice.

''Cristopher abbiamo solo dormito insieme, non  ci sono andata letto!''

''Anche se fosse, non te lo direi di certo.''

Sbuffo, ma perché la mia esistenza si deve sempre complicare?

La porta della mia stanza si apre e né esce Nathan, mi volto a guardarlo ed arrossisco, cazzo.

Cristopher si volta e mi lancia un'occhiataccia.

''Non è come sembra.''

Mi affretto a dire, Nathan ti castrerò un giorno di questi.

''Non è come sembra? Ma ti sembro stupido? Quello esce dalla tua stanza in boxer, tu che hai il suo odore addosso, dil-''

''Ma che cazzo? Cristopher noi non abbiamo fatto niente!''

Grazie Nathan, cercare di pararmi il culo è molto divertente.

''Sei serio Leerman?''

''Certo! Prima la dovrei marchiare ti ricordi?''

Cosa? Se lo scordi, compagno no, non affonderà i suoi denti nel mio collo.

''Continua a sperare Leerman.''

Nathan scoppia a ridere ha sempre avuto una meravigliosa risata.

''Tranquilla amore, abbiamo tutto il tempo del mondo per farlo.''

Aw, mi sciolgo, no aspetta, cosa? Mi ha davvero chiamato amore?  

Gli sorrido, apro la bocca per parlare ma mio fratello mi precede.

''Leerman, non potrai marchiarla fila a quando non avrà trecento anni, non chiamarla amore, e soprattutto non dormire con lei!''

Scambiai un veloce sguardo con Nathan e ridemmo insieme, mi accasciai a terra con te lacrime agli occhi, qualcuno mi dia dell'aria mi prego.

''E adesso perché ridete? Io sono serissimo.''

Io e Nathan ci fermammo all'improvviso, ma che problema ha mio fratello?

''Gli stessi problemi che hai tu''.

Divertente, davvero molto divertente.

''Piuttosto, devi farti presentare da tuo fratello il tuo regno, e devi sbrigarti a risvegliare i Guerrieri Neri e le Anime Bianche, per gli esseri soprannaturali non c'è da preoccuparsi, Marie ha provveduto ad avvertire i cacciatori che si sono mostrati subito disponibili ad uccidere dei mostri, agli stregoni ci ha pensato Kaitlyne, Malec è stato molto gentile ad offrire il suo aiuto. Tuo fratello, pur avendo avuto dei problemi è riuscito a convincere le fate. Ora però, non hai molto tempo, devi conoscere il tuo popolo e in fretta. Solo loro conoscono il segreto della Rinascita.''

Annuisco, il tempo di divertirsi è finito, non importa quanti morti porterà questa guerra, Igor deve essere fermato al più presto, dobbiamo salvare l'umanità. O almeno, quel poco che né resta.

Guardo i miei amici, mi dispiace rovinare questi giorni di quiete ma devo farlo.

''Cristopher, devo conoscere il mio popolo, la mia gente, subito, non abbiamo più tempo. La guerra si avvicina, la morte si avvicina, dobbiamo sbrigarci se vogliamo sconfiggere Igor.''

La consapevolezza si fa spazio nei loro occhi, non abbiamo più tempo, potremo morire da un giorno all'altro.

''Va bene Angelique, come vuoi.''

Una domanda mi sorge spontaneamente, è da un po' che ho questo dubbio.

''Perché mi chiami Angelique, quando il mio nome è Angelica?'

Lui sorride, quasi a beffarsi di me.

"Perché questo era il tuo nome, prima che ci separassimo. Prima che tutto cambiasse.''

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