Capitolo 14

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Adesso lo uccido, lo faccio fuori, gli stacco la testa e la appendo come ornamento accanto al letto.

''Andiamo Angelica, non credi star, non so, esagerando?''

Non mi volto nemmeno a guardare Cristopher, non sarà lui la mia vittima, no, credo che sia una scena abbastanza comica vista da qualcuno che non mi conosce, sto camminando con un espressione a dir poco paurosa, mentre mio fratello -e un po' strano chiamarlo così, ma è la verità- cerca di fermarmi.

Chi sarà mai quel cretino a cui staccerò la testa? Nathan è ovvio, secondo la sua bella idea io dovrei trasferirmi nella stanza di Cristopher, così lui, da persona normale, si possa fare tute le tizie che voglia nella mia stanza. Avrebbe voluto, ma non andrà così, no, io gli staccerò la testa esponendola come ornamento. Entro in quello che dovrebbe essere il corridoio dedicato ai licantropi, e fregandome altamente dei licantropi che al mio passaggio si voltano a guardarmi male, seguendo la scia lasciata dal suo odore, arrivo a lui.

Lui si trova in una radura, simile a quella che possiedono i vampiri, sta parlando con delle persone, dei suoi amici, forse, non mi importa per il momento mi devo soltanto concentrare su di lui.

''Nathan scappa, per il tuo bene.''

Carissimo fratellino, avvertire quella testa di cavolo di scappare non gli servirà a niente, lo prenderò e gli staccerò la testa lo stesso, anzi questo renderà la caccia più divertente. Nathan si gira e mi guarda, nel suo sguardo posso leggere del terrore.

''Coglione ti stacco la testa!''

Lo sento trattenere il respiro, si devi avere paura. Mi avvicino troppo, sento il suo dolce odore solleticarmi le narici, ma lo ignoro, non devo farmi influenzare da lui.

''Sta volta cosa ti ho fatto?''

''Davvero credevi che non lo venissi a sapere? Sei così tanto stupido?''

''Non ho idea di cosa tu stia parlando, davvero, ti conviene andartene.''

''Io non vado da nessuno parte, oggi una ragazza, credo si chiamasse Elena, quando eravamo in mensa, si mette a fare una scenata perché, secondo lei, io stavo attaccata al suo 'Futuro' compagno impedendogli di farselo quando volesse. Ti conviene mettere al guinzaglio le tue troiette, perché io non ho intensione di trattenermi, la prossima volta staccherò la testa a lei e a te. Ah, e tanto per avvisarti, mi hanno chiesto di riferiti che se non cambi atteggiamento lei ti staccerà la testa.''

Lui sgrana gli occhi, chissà per quale motivo, forse ha capito chi gli vuole staccare la testa o forse e preoccupato per Elena. Nonostante la preoccupazione alleggi ancora nei suoi occhi, si riprende velocemente.

'' Sei solo un infima bugiarda, che mi vuole solo per se, devi accettare che io non ti appartengo più, anzi che non ti sono mai appartenuto.''

Sento un dolore vicino al petto, dove prima batteva il mio cuore, ma mi sento libera, finalmente, come se non dovessi più rispondere delle mie azioni a nessuno. E una sensazione che si irradia in tutte le cellule del mio corpo. Ma non sono l'unica a sentire questa sensazione.

Nathan davanti a me, sgrana gli occhi, come se avesse compiuto un azione impossibile, che non avrebbe dovuto fare.

''Oh Madre Luna, cosa ho fatto?''

Una luce bianca accecante si diffonde in tutta la radura, accecandomi momentaneamente, quando questa luce si affievolisce, apro gli occhi, sbattendo le palpebre per mettere a fuoco gli oggetti che mi circondano, nella radura ora, si trovano cinque donne, i Celesti, ognuna di loro guarda malamente Nathan.

''Stupido ragazzo, ti rendi conto di quello che hai fatto? Certo che no! Non avresti dovuto spezzare il legame! Credevamo che lei sarebbe uscita dal percorso, invece sei tu! Tu sei quello che ha infranto il destino disegnato da noi tempo addietro!

I Celesti possono sembrare calmi, ma invece se li fai arrabbiare ti fanno il culo! Chi lo avrebbe mai detto che un giorno la mia vita da normale ragazza, da normale studentessa un po' sfigata e con pochi amici si sarebbe trasformata in una telenovela? In una di quelle serie tv in cui alla protagonista accadono cose assurde?

''Ci siamo.''

Okay, devo stare calma, di preciso, quell'espressione che le Donatrici hanno usato, a cosa si riferiva?

La Luna Oscura è ancora lontana, allora, perché improvvisamente mi sento più forte, più irrequieta, come se stessi per far uscire fuori la parte peggiore di me? Sarei dovuta rimanere accoccolata sul caldo petto di Cristopher e non sarei dovuta andare in mensa a mangiare, e ora che ci penso da quando è successo questo casino non ho messo nulla sotto i denti, ma il mio corpo non reclama cibo, né dovrei parlare con Cristopher. Già.

Dell'energia si irrida dal mio corpo e mi faccio più debole, come se un identità a me sconosciuta stese cercando di sopraffarmi. Mi lascio sopraffare ormai priva di energia.

''Cinque. Si da il via alle danze.''

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