Capitolo 5: Meeting

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Mi volto e mi ritrovo l'ultima persona che avrei dovuto incontrare. Lorenzo Ostuni.

-"Che hai? Il gatto ti ha mangiato la lingua?"- chiede lui scherzando e ridendo, mentre io non riesco a muovere un singolo muscolo per la paura di quei profondi occhi scuri di Ostuni.

-"Emh...I-Io..."- cerco di pronuciare una sillaba, ma non ci risco, sono pietrificata da quei occhi che sembrano nascondere chissà quale segreto.

-" Ti sei rincoglionita?"- continua lui.Devo andarmene. Non posso più restare, ma sembra che mi ha stregata. Non capisco più niente.

Che cazzo mi sta succedendo?!

-"Però... sei carina bambolina"- commenta Ostuni squadrandomi
dalla testa ai piedi.

-"Emh...I-Io devo andare..."- devo calmarmi, me ne devo andare. Chissà cosa staranno pensando I miei del mio ritardo.

Così mi giro e cerco di scappare da quella situazione imbarazzante, ma Lorenzo mi affera per un braccio facendomi scontrare sul suo petto e con troppi pochi centrimetri di distanza dal suo viso.

-"Perchè? Mammina ti urla bambolina?"- ghigna lui, guardandomi dritto negli occhi. Non azzardo una parola, rimango incantata dai suoi occhi visti da così vicino. Riesco a sentire il suo fiato sulle mie labbra. Sto impazzendo.

-"L-Lasciami a-andare"- balbetto arrossendo dalla situazione di cui mi trovo.

-"Dimmi prima come ti chiami, piccola"- afferma sempre con quel ghigno stampato sul volto.

-"R-Rita"-

-"Bene Rita, puoi andare, questo è il nostro primo incontro, ma non sarà l'ultimo, starne certa..."- mi dice spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Mi molla il braccio e si allontana dal mio viso.

-"Ci vediamo presto, piccola"- mi dice prima di allontanarsi con i suoi soliti amici che lo stavano aspettando alla fine del marciapiede.

Rimango lì ferma, sto ancora elaborando cosa è appena successo.

-"Oiiii, Rita sei viva?"- una voce mi risveglia dal mio stato di trance, e mi ritrovo una mano che mi sventola davanti al viso. Era Roberta.

Ma guarda che tempismo! Non poteva presentarsi qualche secondo prima?

-"Roberta ma dove eri finita? È da più di mezz'ora che ti aspetto!"- le urlo contro. Se fosse venuta prima, non mi sarei trovata in quella situazione imbarazzante con Ostuni.

-"Scusa, hai ragione. Dovevo consegnare delle cose in segreteria."- mi dice facendo gli occhioni da cucciolo. Alla fine la perdono.

-"D'accordo, non fa niente, però adesso andiamo? I miei saranno preoccupati"- e infatti quando estraggo il cellulare dalla tasca trovo cinque chiamate perse da mia madre.

-" Ok.."- mi guarda perplessa Roby -"Tutto bene Rita? È successo qualcosa in mia assenza?"- mi fa l'interrogatorio lei. Avrà notato che sono un pò distratta.

Tuttavia le rispondo rassicurandola, non ne voglio parlare, ci saranno solo dubbi su dubbi, e la mia testa è già in confusione.

-"No, non preocuparti, non è successo niente, tranquilla"- le sorrido, ovviamente un sorriso forzato.

-"Sicura?"- insiste lei.

-"Sicura"'

-"Sicura, sicura?"-

-"Sicura sicura"-

-"Sicura sicura sicura?"-

-"La smetti?!"- le urlo ridendo insieme a lei.

Continuiamo a camminare, mentre Roberta mi parla un pò di lei. Però non la sto ascoltando, quindi mi limito ad annuirle distrattamente. Sono troppo occupata a pensare, pensare a lui, ad Ostuni. Penso a quello che mi ha detto.

"Ci rivredemo presto, piccola."

Non è tanto per il "piccola", che mi è sceso come non so cosa, ma quel "ci rivredemo presto" che mi preoccupa. Preferirei non rivederlo, ma una parte di me non dispiace rivedere di nuovo quei occhi da così vicino...

Ma cosa sto dicendo?!

No, dovrei solo stare lontana da lui, le ragazze sono state chiare, con lui in giro passerei soltanto guai.

Eppure non riesco a non pensare a quei occhi...

-"Rita è questa casa tua?"- mi chiede Roberta, portandomi, per l'ennesima volta in questa giornata, alla realtà.

-"Oh, si"-

Lei abita qualche isolato più avanti, quindi ci salutiamo e lei prosegue per casa sua.

Entro in casa, e un esemplare di mia madre incazzata nera e allo stesso tempo preoccupata, mi invade facendomi il 4° grado.

-"Perchè sei arrivata così tardi?"-

-"Niente mamma, tranquilla, la segreteria voleva farmi alcune domande"- trovo una scusa al volo.
Non potrei dirgli "No, niente mamma, il bullo della scuola voleva farmi chissà cosa, e io ne sono uscita con una testa che mi sta scoppiando".

Come è fatta lei, mi avrebbe chiusa in casa, facendomi fare lezioni private. Non voglio rischiare, quindi sono stata costretta a mentirgli.

-"Voglio crederci Rita"- e fai bene così mamma cara. È difficile mentire a mia madre, lo capiva subito, ma questa volta se l' è bevuta.

Salgo in camera mia e faccio l'unica cosa che potrebbe distrarmi: cuffiette e musica, e cerco di pensare ad altro. Ma l' unico pensiero che ho è rivolto a quei misteriosi occhi.

Spazio autrice:

Allora,

Questo capitolo dovevo postarlo giovedì, che era anche il compleanno di Favi, ma siccome lo stavo scrivendo la sera, mi sono addormentata mentre scrivevo. Quindi dovevo metterlo ieri, ma non ho avuto tempo. Allora oggi finalmente ce l'ho fattaaaa!

Il disegno che ho messo come copertina è un disegno che ho fatto apposta per la storia. Vi piace? Pensavo di metterlo come copertina della storia. Fatemi sapere.

Baciiiii

~YOLO~

You and I || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora