Capitolo 7: Dinner

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-Già siete qui Roby? Ok adesso esco.- Roberta e le altre mi stanno aspettando fuori per andare al centro commerciale per comprarci qualcosa di "adeguato" per la festa di sabato.

-Andiamo dai, non facciamo tardi- dice Angela iniziando a camminare. Andiamo a piedi visto che il centro commerciale non dista molto lontano.

Dopo una ventina di minuti arriviamo di fronte all'enorme edificio. Entriamo e gli occhi di Roberta cadono subito su un vestito in una vetrina. Era nero e corto, arrivava a metà coscia e alla vita portava un cinturino dorato brillantinato. Così ci constringe ad entrare e si prova subito il vestito.

-Come sto?- chiede Roberta appena uscita dal camerino facendo un giro su se stessa in modo da far svolazzare il vestito. Le stava d'incanto, era meravigliosa.

-Uno splendore Roby, devi assolutamente prenderlo- esclama Rossella sbattendo le mani e saltellando come una bambina.

-Ok, allora lo prendo- e si avvia alla cassa.

Do un'occhiata anche io a qualche vestito addatto a me. Non mi piacciono tanto i vestiti, preferisco la comodità, per questo incontro tanti problemi alla scelta del vestito. Alla fine dopo 6 abiti che ho provato, prendo uno color turchese con qualche sfumatura di arancione e giallo qua e là, arriva sopra le ginocchie ed è molto attilato, mette in risalto le forme che ho. Anche se non è il mio genere, devo ammettere che mi stava davvero bene. Nel frattempo giriamo ancora per i negozi visto che le altre ragazze devono ancora trovare il vestito per loro. Dopo un bel pò di tempo, e quando dico un pò di tempo, intendo 3 ore e mezza a provare e riprovare vestiti, decidiamo di concludere con un bel gelato e ritorniamo ognuna a casa.

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Rietro a casa e trovo come al solito mio padre davanti alla TV, mentre mia madre prepara la cena. Mi siedo a tavola a sgranocchiare una mela, mentre osservo distrattamente mia madre intenta a tagliare dei peperoni.

-Rita.- mia madre richiama la mia attenzione mentre continua a tagliare i peperoni.

-Si?-

-Tieni presente il lavoro, per tuo padre?- le annuisco sapendo che ci siamo trasferiti appunto per lavoro di mio padre.

-Bene, il datore di questa azienda, insieme a sua moglie e suo figlio, verranno a cenare domani sera qui a casa nostra. Mi raccomando Rita, dobbiamo fare bella figura, il lavoro di tuo padre dipende tutto dalla cena di domani.- non ho proprio voglia di cenare con estranei, e visto che sono proprietari di una azienda, saranno di sicuro ricchi snob.

-Devo esserci per forza mamma?- le chiedo speranzosa, cercando di evitare quel disagio a cena.

-Si Rita, il datore verrà con la sua famiglia, e a nostra volta dovremmo essere tutti presenti. Poi il figlio ha la tua stessa età, non sarebbe educato!- insiste mia mia madre.

-Non potrei semplicemente stare in camera mia per fatti miei?- insisto lamentandomi.

-Rita smettila, ho detto no!- ovviamente è inutile discutere con mia madre, quindi arrabbiata salgo a passi pesanti le scale per andare in camera mia.

-Indossa qualcosa di decente per la cena con gli ospiti, mi raccomando!- la sento urlare da lontano mentre sbuffo pesantemente, ormai stufata di mia madre, la cena e lo stupido lavoro di mio padre che in questo periodo non sta facendo altro che infastidirmi. Alla fine decido di calmarmi e mi preparo per dormire.

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La mattina dopo mi sveglio, con un'angoscia sia per le noiosissime ore di scuola che sto per affrontare, sia per la cena di stasera. Mentre mi preparo, mi arriva un messaggio di Roberta che mi avverte che mi aspetta fuori. Esco e ci avviamo verso l'inferno.

-Eddai Rita, guarda il lato positivo, hanno un figlio maschio. Chissà, sarà un figo della madonna!- pronuncia Roby entusiasta. Durante il solito tragitto della scuola ho raccontato alla mia migliore amica della cena di stasera, e ovviamente lei non può fare a meno di sfiorare l'argomento "ragazzi fighi", cosa che a me non interessa minimamente. Sto bene single.

-Nah Roby. Potrebbe anche essere il ragazzo più bello del mondo, ma io sto bene sola e libera.- le dico decisa volendo mettere punto a questo argomento.

-Dai Rita! Metti che è un ragazzo alto, bellissimo, dagli occhi stupendi?!- mi dice con aria di sfida.

-E metti invece che é un ciccione sudato e puzzolente? Altro che principe dei sogni!- ribatto piuttosto snervata.

- Antipatica!- mormora facendo una smorfia schifata verso di me. Intanto arriviamo al cortile della scuola e ci uniamo al nostro gruppo prima di entrare.

Le ore di scuole passano come sempre lente e noiose, solo che questa volta, stranamente, Ostuni non si è fatto proprio vedere. Penso che non sia venuto proprio a scuola, non l'ho neanche visto in giro.

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Sono le 6:00 e mi devo preparare per la cena di stasera. Dopo essermi fatta una doccia, ovviamente come tutte le ragazze che devono prepararsi, c'è il problema di cosa mettermi. Dopo più di 10 cambi di vestiti, decido finalmente di indossare un pantaloncino nero a vita alta insieme a una maglietta corta tutta di pizzo bianco. Indosso i tacchi alti neri e mi trucco come sempre: eyeliner, mascara, fard e rossetto rosso fuoco. I capelli li raccolgo in una treccia di lato e in tutto questo si sono fatte le 7:45. Fra 15 minuti arriveranno gli ospiti, quindi decido di passare il tempo chattando con Roberta.

Rita:
Roby ci sei?

Roberta:
Si, dimmi tutto.

Rita:
Niente, ricordi che ho la cena con la famiglia che darà lavoro a mio padre?

Roberta:
Oh! Vero! Ti sei fatta bella? Sai per fare bella impressione col figlio.

Rita:
Smettila Roby! Io non mi faccio bella per nessuno, tanto meno per uno sconosciuto!

Roberta:
Seh, come no.

Sento dal piano di sotto il campanello della porta. Gli ospiti sono qui, quindi devo scendere prima che mia madre cominci a chiamare urlando come fa sempre.

Rita:
Roby gli ospiti sono qui, devo andare. Un bacio.

Roberta:
Buonafortuna ciccia. Poi domani mi racconti tutto, sopratutto sul ragazzo.♥

Non capisco proprio perchè si è fissata con questo ragazzo sconosciuto.
Bha! Chi la capisce!

-Ritaaa scendi! Gli ospiti sono qui!- ed ecco mamma che urla anche con gli ospiti davanti.

Scendo velocemente le scale, cercando di non ammazzarmi con i tacchi, e giù trovo i miei che stringevano la mano a una coppia davanti alla porta. L'uomo è molto alto, i pochi capelli che ha si vedono che sono tinti, e come sospettavo, visto che saranno messi bene economicamente, indossa una camicia con cravatta insieme a giacca e pantaloni neri, di sicuro costoso. La moglie è altrettanto una bella donna, ha capelli biondi e il viso è segnato da varie rughe, segno della sua grande età, ma comunque rimane una donna stupenda.

Ma non avevano un figlio?

Infatti mia madre sembra leggermi il pensiero visto che domanda ciò che io avevo in dubbio.

-Vostro figlio?-

-Oh é qui fuori. Doveva rispondere a una chiamata, entrerà presto.- risponde la donna con un enorme sorriso.
Proprio in questo momento entra dalla porta un ragazzo.
Non può essere.
Di nuovo quei occhi.

Spazio autrice:
Ho bisogno delle dita nuove.
Questo è il capitolo più lungo che ho scritto fin ora, ma è venuto abbastanza bene, no? Poi la suspence finale, anche se immagino sappiate già chi è.
Tenetevi pronti per il prossimo che ci saranno...ROBE, ma proprio robe (non pensate male, forse ;-)).
Vabbè mi do fuoco, però voi lasciate commentini piccini e stelline carine.
Baciiii.

Boom.

~YOLO~

You and I || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora