Capitolo 6 Sophie

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Stamattina mi sono svegliata presto. Ho fatto di corsa una doccia e ho lavato i capelli. Mi sono asciugata, ho infilato un paio di jeans e una camicetta a mezze maniche beije , con le mie solite convers bianche. Sveglio Kate e mentre lei e Mark mangiano parecchio, io presa dall'ansia bevo solo un succo all'ananas .
Kate va a lavarsi i denti e a vestirsi. Indossa la sua tuta perché oggi tutti i bambini della sua classe vanno a visitare un parco in una città vicino Seattle per guardare i fiori dell'estate ed entrare più in contatto con la natura.
《Kate sbrigati!》la chiamo dalla cucina. Mark mi affianca e mi sorride.
《Sei pronta a ricominciare?》chiede. Quattro parole. Una paura assurda. In teoria mi manca lavorare, ma dopo i quattro giorni di assenza ho paura di mi licenzino. Insomma spero proprio di no. Quel lavoro per me è autonomia e indipendenza. Non sarà il massimo, ma è abbastanza. 《Pronta!》rispondo. 《Lo vedo che hai paura, ma stai tranquilla andrà bene!》mi accarezza la guancia e mi guarda negli occhi. Io faccio altrettanto ma subito Kate ci interrompe.
《Andiamo! I miei amici aspettano》grida contenta. Ci mettiamo in macchina e Mark e Kate iniziano a chiacchierare. Non li seguo molto. Sto pensando a questa giornata. Speriamo, speriamo, speriamo che io possa continuare a lavorare! Non mi sono accorta che siamo ormai davanti all'asilo di Kate. Scendo e raggiungiamo il gruppo dei bambini che affiancano la maestra. Tutti i bambini sono allegri e non vedono l'ora di andare fuori città. Per l'occasione,  oltre ai panini Jane ha preparato a Kate anche una torta al cioccolato infilandone una parte nel suo zainetto. Io e Mark diamo un bacio a Kate. 《Amore, mi raccomando. Ascolta la maestra e non farti male. Guardati bene intorno, cerca di non rimanere mai sola..》spero che non succeda nulla. Mark ride e non capisco perché. 《E soprattutto divertiti!》mi sorride. Ha ragione, sono troppo apprensiva! Gridiamo un ultimo saluto a Kate e risaliamo in macchina.Mark mi accompagna al bar mentre durante il tragitto ascoltiamo la radio. Scendo dalla macchina e mi affaccio al finestrino aperto.  《Mark se non dovesse andare..troverò altro. Ma non mi darò per vinta. Lo sai bene. Però tento. Adesso vado, buona giornata!》Mi sorride e mi saluta con una mano. Mi avvio verso l'entrata del bar "White" dove lavoro. È uno dei bar più frequentati di Seattle. Infatti c'è sempre un traffico assurdo la mattina per non parlare dalla gente all'interno, nonostante il posto sia molto grande. Salgo i tre scalini ed entro. Noto una fila assurda alla cassa e un sacco di persone qua e là. Vado verso l'ufficio del mio capo. Rossy Bennet, conosciuta come una specie di tiranno all'interno del bar. Ho sempre avuto paura di lei. Comunque devo affrontarla. Busso.
《Avanti!》sbraita. Cominciamo bene. Entro.
《Oh, si è fatta viva finalmente! L'avrei chiamata proprio stamattina per annuciarle che la sua presenza non è più gradita qui. Il "White Bar" non ha più bisogno di lei.》lo sapevo. Me lo sentivo. La mia presenza non era più gradita. In quel momento avrei voluto scappare via, via da Seattle, via da Washington, via dall'America, via dal mondo e portare con me solo Kate. 《Ti prego, Ross ho bisogno di questo lavoro. Più di ogni altra cosa al mondo. Lo sai.》Non potevo perdere questo lavoro. Dopo essere stata cacciata in malo modo da Rossy, mi ritrovo in mezzo alla strada, senza un dollaro, una bambina a carico e la guerra da dover combattere. Scoppiò in lacrime, mi succede raramente, ma i miei nervi sono stati messi a dura prova ultimamente. Tra una lacrima e l'altra, prendo il cellulare e compongo il numero di Mark. Non appena risponde il mio pianto si fa sempre più forte e non riesco a pronunciare alcuna parola. Mark riattaccò dicendo: 《Dammi cinque minuti e sono da te.》
Ero lì in un angolo più vulnerabile che mai e in questo momento vorrei essere invisibile. Non ci posso credere, ho perso il lavoro! L'unica persona che avrei voluto vedere era Mark e stava arrivando in mio soccorso, come sempre. Pochi minuti dopo lo vedo sbucare dall'angolo della strada a tutta velocità. Si ferma e non appena mi vede esce dalla macchina e corre verso di me. Mi prende nelle sue enormi braccia, nuovamente, e io mi sento così piccola,indifesa e fragile però in lui trovo un'enorme forza che pensavo di non avere. Come sempre lui è la mia salvezza. Dopo essermi ripresa Mark ha voluto offrirmi un caffè. Ci siamo seduti  nello Starbucks di Seattle e abbiamo ordinato il solito: due CupCake al mirtillo e due frappé al cappuccino. Cercando tra le probabili soluzioni Mark ricorda di avere un'amica che lavora per una famosa compagnia e che sta per andare in maternità. Qualche giorno prima aveva chiesto, proprio a lui, di consigliargli una persona fidata che potesse prendere il suo posto. Mai come adesso sono felice che lui sia conosciuto per olsuo lavoro. Non perde tempo, prende il cellulare dalla tasca, compone il numero della sua amica e ci parla per qualche secondo. Mi guarda sorridendo e mi dice 《Sei pronta per il tuo nuovo lavoro da segretaria?》spalanco gli occhi.  Segretaria io? Non sapevo neanche da dove iniziare. Dovevo rispondere al telefono? Prendere appunti quando qualcuno parla? Portare il caffè al capo? Stirare le sue camice? Mark  guardando il mio volto, capisce il mio stato inquieto e cerca di tranquillizzarmi dicendomi che tutto sarebbe andato per il meglio. Continua spiegandomi che quella sarebbe stata un'ottima occasione. Per questo lavoro mi avrebbero pagata bene, più di quanto io potessi guadagnare in tre mesi lavorando in quel bar. E così non ci sarebbe stato alcun problema nel chiedere l'affidamento di Kate. Quindi in qualsiasi caso mi sarei fatto piacere quel lavoro.
《Richiama la tua amica e dille che accetto. Mark Logan, mi hai salvata ancora.》Mi alzo e lo abbraccio.
In pochi secondi la mia vita era cambiata. Ero sull'orlo del precipizio e pochi minuti dopo invece mi trovavo a vagare nell'eden. Avevo un lavoro, un'alta probabilità di ottenere l'affidamento e di poter essere finalmente veramente felice. Soprattutto grazie a Mark.

Il mio primo "non" fidanzato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora