Capitolo 7 Sophie

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Mi sono svegliata presto oggi. Non ho praticamente chiuso occhio. Sarà stata Kate che continuava a rigirarsi tra le coperte oppure l'ansia di cominciare a lavorare in nuovo ambito..fatto sta che non ho praticamente dormito. Ho visto l'alba stamattina e questa è stata l'unica cosa che mi ha trasmesso un po' di tranquillità. Tutti quei colori accesi, tutte quelle sfumature di rosso, il silenzio, il sole che nasce, i grandi palazzi di Seattle che squarciano il cielo. Avrei voluto svegliare Mark per fare due chiacchiere e godermi quello spettacolo insieme a lui, ma anche lui ha bisogno di dormire. Alle sei ho deciso che ormai era ora di alzarsi, mi sono fatta una doccia di mezz'ora, lavata con cura i capelli. Quando sono presa dall'ansia di solito lavo i capelli. Mi rilassa. Una volta uscita mi asciugo tentando di rendere i miei scurissimi capelli mossi presentabili. Mi guardo allo specchio, i miei occhi. Oddio i miei occhi.
*flashback*
《Hai degli occhi splendidi, tesoro mio!》dice mia madre. 《È come se le sfumature del cielo e del mare si fossero concentrate all'interno delle tue iridi.》sentirla parlare così nei suoi rari momenti di lucidità mi commuoveva sempre. Ho sempre voluto bene ai miei genitori, nonostante tutto. Era sempre la mia famiglia.
"Hai degli occhi splendidi, tesoro mio."

Guardo i miei occhi nello specchio. Le occhiaie sono evidenti. Così inizio applico il correttore. Detesto truccarmi, ma devo essere presentabile il primo giorno di lavoro. Quasi quasi metto anche il mascara. Vado in camera mia, dall'armadio tiro fuori una camicetta bianca a mezze maniche, dei jeans stretti neri e dov'è la mia giacca stile "donna in carriera"? Eccola. Nera, semplice. Torno in bagno e mi sistemo. Non fa per me questo look, di solito al bar ero vestita sempre in modo sportivo. Da oggi si cambia ottica. Gonne, camicie e tacchi. Okay, magari tacchi no. Converse, molto meglio. Le indosso. Guardo l'ora, sono già le sette e un quarto. Mi dirigo in cucina, Mark dovrebbe essere sveglio. Entro e la cucina è vuota. Quindi mangerò qualcosa da sola. Vediamo un po'..taglio due pezzi di torta al cioccolato che Jane aveva fatto ieri per Kate. È ancora morbida. Apparecchio versando il succo d'arancia nei bicchieri. Preparo il caffè e lo verso in due tazzine. Ritorno al bancone per sistemare quando qualcosa di caldo tocca la mia guancia.
《Buongiorno! Ti sei svegliata presto. Ansia?》Mark. 《Buongiorno, si un pochino. Ma sono pronta. Hai dormito bene?》gli sorrido. Lui stiracchia le braccia mentre sbadiglia. È ancora in pigiama e ha i capelli tutti scompigliati.
《Certo. A te non lo chiedo neanche, mi basta guardare i tuoi occhi per capire che hai dormito quanto? Mezz'ora? 》si siede a tavola e lo raggiungo. 《Hai ragione, ma non riuscivo proprio. Tra poco sveglio Kate.》anche se in realtà c'è tempo. 《Si. Ti accompagno io oggi al lavoro e passo a riprenderti.》Mi dice Mark. Io lo guardo e annuisco mentre bevo il caffè. Finiamo di fare colazione discutendo della giornata che Mark deve affrontare. Un tantino pesantuccia. Deve ricevere alcuni clienti e iniziare ad avviare le pratiche per l'affidamento. Si sono fatte ormai le otto, così sveglio Kate che dopo poco ci raggiunge in cucina e si siede a tavola con Mark.
《Amore fai colazione, dai da mangiare a Lily. Poi vestiti e aspetta che Jane ti accompagni a scuola. Va bene?》lei annuisce mentre mangia un biscotto. Io le sorrido e le do un bacio sulla  fronte. Ritorno in camera, sistemo il letto, prendo la borsa e il cellulare e torno in cucina. Mark nel frattempo si è infilato il solito abito scuro ed è pronto. Salutiamo ed entramo in macchina.
Che questa giornata abbia inizio!
In macchina ripenso alla conversazione di ieri sera: Mark ed io abbiamo parlato con Beatrice, la segretaria che avrei dovuto sostituire. È incinta al terzo mese, ma dato che il suo capo non vuole complicazioni sul lavoro gli ha dato un periodo di maternità lunghissimo. Beatrice è una donna molto sveglia ed intelligente e devo dire la verità veramente molto bella. Il suo capo invece è stato accuratamente descritto da lei stessa come un essere arrogante, burbero, altezzoso e che non tollera errori o imperfezioni. Dopo quella chiacchierata ero letteralmente terrorizzata, ma non potevo farmi intimidire da lui, c'era in ballo qualcosa di davvero troppo importante. Mi sarei abituata anche a quello.
Mark cerca di aprire un dialogo con me, ma io sono assopita nei miei pensieri mentre guardo fuori dal finestrino. La città scorre veloce mentre i miei pensieri passano troppo lentamente. Non ho idea di cosa aspettarmi, per questo giorno non sono per nulla pronta. Mark parcheggia e mi ritrovo ad osservare un imponente grattacielo fatto di vetri e acciaio, quella sarebbe stata la mia prigione per un bel po' di tempo a seguire, ma quella prigione rappresentava allo stesso tempo la via di salvezza. Saluto Mark con un rapido bacio sulla guancia, esco dalla macchina, mi spazzolo i vestiti, mi sistemo le ciocche dei cappelli ribelli dietro le orecchie e mi avvio verso l'importante edificio.  " for your safety "  l'enorme scritta all'entrata mi aveva colpito molto, che non fosse un segno del destino quello?  Mi dirigo verso la reception e chiedo a una bellissima ragazza bionda di Beatrice Hustings. 《tredicesimo piano, un' assistente di porterà da lei, buona giornata 》La bionda si congeda così rapidamente che non ho il tempo neanche per ringraziarla. Entro in ascensore, premo il pulsante per il 13º piano e il cuore mi batte forte sembra quasi voglia uscire dal mio petto, cerco di auto incoraggiarmi e mi ripeto continuamente che tutto andrà bene e che lo faccio per un'ottima causa. Al tredicesimo piano mi aspetta l'ennesima bionda che con un cordiale sorriso mi conduce verso quello che sarebbe stato il mio ufficio. "Beatrice Hustings" c'era scritto sulla targa color oro, busso e una voce molto gentile mi invita ad entrare. Beatrice mi accoglie con enorme enfasi  e subito mi invita a metterci al lavoro. La mia prima giornata lavorativa termina solo alle 20.00, quando ormai sfinite entrambe chiudiamo l'ultimo file. Abbiamo passato l'intera giornata alla ricerca di informazioni, abbiamo fissato appuntamenti, convegni, congressi, presentazioni e addirittura per la prima volta organizzato un viaggio. Di lì a due mesi, il mio capo sarebbe partito in Cina. Beatrice mi aveva spiegato che lui era solito viaggiare per lavoro e che praticamente aveva viaggiato in lungo il largo per tutto il mondo. Io invece a differenza sua nella mia vita avevo visto solo Seattle e un piccolissimo paesino limitrofo dove abitavano i miei nonni.
Quando torno a casa Kate aveva già cenato e Jane gli stava leggendo una fiaba. Era così dolce con lei.
Non si era ancora addormentata così colgo l'occasione per stamparle un grande bacio sulla fronte e mentre lo faccio mi chiedo come facciano i miei genitori a non cercarla, a non volerla, a non sentire la sua mancanza. Saluto sottovoce Jane e vado a salutare Mark. Entro nel suo studio e lo vedo al di là della scrivania di legno massiccio. I capelli spettinati, la cravatta sciolta, la camicia bianca sbottonata che lasciava poco alla fantasia. Era immerso nei suoi pensieri, infatti appena apro la posta lui sobbalza. 《buonasera》 gli dico con un tono dolce. Lui mi risponde con gli occhi. Era stanco si vedeva, per distrarlo un po' decido di avvicinarmi a lui e di fargli un massaggio. Lui reagisce positivamente al tocco delle mie mani e si rilassa. 《ho avviato le pratiche, la settimana prossima sapremo qualcosa》Era fiero mentre lo diceva. 《ci sono molte probabilità che tu possa ottenere la custodia. Sei una ragazza molto stabile e matura, hai un lavoro sicuro e poi hai me》su quelle ultime parole si sofferma. 《Mark io...》Lui mi sovrasta con la voce 《hai me che sono il migliore avvocato della contea.》Non sapevo che dire, lo ringrazio poi lo abbraccio rapidamente e prima di andare via gli auguro buonanotte. Mi chiudo in stanza, Kate ormai sognava angeli azzurri e unicorni rosa, approfitto di quel momento di quiete per lavarmi. Appena finito, mi infilo nel letto e dedico le miei ultime forze per abbracciare Kate, così mi addormento.

Il mio primo "non" fidanzato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora