"Tornò a sentirsi una figlia.."

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Si guardarono negli occhi per un istante che parve ad entrambe eterno.

Arya si sentiva profondamente turbata: la donna che per 9 anni aveva cercato di evitare, la donna con la quale aveva cancellato ogni contatto, adesso era davanti a lei.

La trovò dimagrita, spenta, segnata da profonde sofferenze che probabilmente lei stessa le aveva inflitto con il suo lungo silenzio, chissà. Sua madre le abbozzò un sorriso ma Arya non riusciva più a guardarla negli occhi. Dopo anni passati a fare la vittima, ora, davanti a lei si sentiva quasi colpevole. Colpevole di averla abbandonata, di non averla ascoltata, di averla dimenticata.
Per un attimo tornò a sentirsi una figlia. Per un attimo solo.

"Sei diventata una donna Arya. Sei scappata via da me quando eri solo un adolescente ingenua,  ed ora ti ritrovo una donna. Bellissima." le disse, notando la perplessità di Arya.

"Come hai fatto a trovarmi?" le chiese.
"Sono capitata per caso. Parliamo un po'? Per favore.."
"Solo 5 minuti.." rispose Arya esistante.
"Perchè non vieni a trovarmi?"chiese la madre evitando i convenevoli.
"Perchè dovrei? Non fai altro che mentirmi. Anzi no, mentire non è il verbo più adatto.
Semmai omettere!"
"Lo faccio per proteggerti."
"Solita frase da film."
"E' la verità."
"Io ho il diritto di sapere! E sei tu a dovermi aiutare. Ho un' amnesia capisci? Non ricordo nulla! E se tu non mi aiuti, potrei rimanere così per sempre!"
"Tu non hai nessuna amnesia, tu non ricordi gli avvenimenti che riguardano un solo anno. Ed è normale, nel 2007 eri una bambina.."
"Avevo 14 anni, non ero una bambina!" la interruppe Arya.
"Eri comunque più piccola, ed è normale non ricordare ogni singola cosa del proprio passato.!!"
"Minimizzi? Bene, adesso vuoi anche farmi passare per stupida!"
"No, sto solo cercando di spiegarti che a volte dimenticare è un bene. Che alcuni ricordi sono macigni che pesano, che impediscono di andare avanti. Alcuni ricordi sono ferite da cicatrizzare, sono boomerang che tornano per impedirti di vivere."
"Se non mi aiuterai, la situazione tra noi non cambierà. Lo sai vero?"disse Arya non prestando attenzione alle parole della madre.
"Si. Ma va bene così. Ti preferisco lontana ma serena piuttosto che vicina ma con un passato con cui dover fare i conti per il resto della tua vita." e andò via.

Arya era fuori di se. Sua madre aveva il potere di suscitarle una quantità indefinita di emozioni, tutte contrastanti. La odiava, ma l'amava, si sentiva in colpa per la sua assenza ma al contempo voleva punirla perchè non la aiutava a mettere ordine nella sua testa così confusa.

Tornò a casa. Ne aveva abbastanza di tutto e di tutti. In quella giornata particolare non aveva capito un bel niente di quello che era successo, ma di una cosa era certa: aveva la grande capacità di attirare a sè solo persone presuntuose, millantatori di presunte verità sulla sua vita, sul suo passato, su di lei.
"Al diavolo tutti" pensò.

Arrivata a casa, entrò in camera sua e si mise a letto.
Stava per addormentarsi ma un messaggio la svegliò.
"Mi fa piacere averti visto, anche se per così poco. Mi auguro di rincontrarti, se vorrai."

Era..

Dammi i tuoi ricordiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora