Arya camminava a passo veloce e la luna le faceva compagnia da lontano.
Non aveva voglia di riflettere su quello che era successo, o che sarebbe potuto succedere.
Non aveva voglia di dare nessuna importanza al gesto che Paolo aveva fatto.
D'un tratto cominciò a pensare a ciò che le aveva raccontato.Non sapeva molto di lui, ma di certo aveva compreso quanto fosse un individuo totalmente inaffidabile. A suo dire, non aveva portato a termine praticamente nulla.
"Sono l'uomo delle cose iniziate e mai finite" aveva detto.
"Ecco, da persone così bisognava solo starci alla larga" pensò Arya.
D'un tratto le venne in mente ciò che le disse un giorno la nonna.
"Non lasciarti trasportare dalle apparenze, tesoro. Chi appare con un volto, probabilmente ha un animo totalmente diverso". Può darsi, pensò Arya, però di certo non si sarebbe fidata di lui.
E non per una questione di apparenza, ma di sensazioni.Paolo era troppo indecifrabile, troppo imprevedibile e di sicuro troppo misterioso.
L'aveva incontrato solo tre volte, è vero, eppure Arya aveva notato sin da subito il suo atteggiamento frenato.
Era come se seguisse un copione già scritto. Sembrava una persona costruita ad hoc.
Totalmente finta. Come un burattino comandato da chissà chi.
E questo la spaventava non poco.
Però conosceva una verità che la riguardava.
L'aveva chiamata in un giorno qualsiasi, dicendo che aveva qualcosa di davvero importante da dirle.
E poi le aveva chiesto di avere pazienza.Perchè aspettare? Aspettare cosa poi?
"Il momento giusto" le aveva detto Paolo poco prima.
Sarebbe mai arrivato quel momento giusto? O era solo una grande presa in giro?Per scoprirlo, Arya non aveva scelta. Doveva indagare.
E per indagare, era necessario frequentarlo. Voleva solo capire se Paolo era sincero o se invece si prendeva solo gioco di lei.Come avevano fatto tanti altri.
Una chiamata interruppe i suoi pensieri. Era Sirya.
"Ehi" rispose Arya sorpresa"Come mai mi chiami a quest'ora? E' successo qualcosa?"
"Tranquilla amica, non ti agitare. Ho solo una meravigliosa proposta per te."
Sirya, il suo entusiasmo. Contagiava chiunque avesse vicino.
Tranne lei.
"Sentiamo" Arya era scettica.
"Sei a casa?"
"Sono arrivata ora."
"Bene, entra in camera tua."
"Si, ho capito, sei qui e vuoi farmi una sorpresa."
"Come al solito non hai capito nulla" rispose Sirya ridendo allegramente.
"Vabbe, quindi?"
"Apri il cassetto vicino al letto"
Arya lo fece e ci trovò un biglietto aereo. Destinazione Valencia.
"E' uno scherzo? Lo sai che non posso partire. Ho il lavoro a cui pensare." disse Arya. Era colpita dalla sorpresa dell'amica ma aveva altre cose a cui pensare che ad una vacanza.
"Ehi, non cominciare!! E' il mio compleanno la settimana prossima! Te lo sei scordato?" chiese Sirya, più seccata che arrabbiata.
"Cavolo, il compleanno! Non so più dove ho la testa" pensò Arya.
"Non l'ho dimenticato scema" rispose dopo poco.
"E meno male!! Vuoi che lo festeggi senza di te? Beella amica che sei!" rispose Sirya con un tono quasi drammatico.
"Va bene va bene, ci vengo. Stai tranquilla."Arya si sentiva combattuta.
Da un lato sapeva che partire, forse, le avrebbe fatto bene. Aveva voglia di lasciarsi alle spalle tutti quei pensieri, i dubbi che non le permettevano di essere davvero serena.
Dall'altro, Paolo. Doveva stargli addosso, capire che cosa nascondeva e non poteva farlo così da lontano. O forse.."Posso portare un amico con me?"chiese Arya dopo un po'.
"E chi è st'amicooo?"r ispose Sirya con un misto di stupore e gioia.
"Niente domande. Lo vedrai." e riattaccò.
"Sei mai stato in Spagna?" scrisse Arya a Paolo, in un messaggino.
"Veramente no" le rispose subito Paolo."Bene, allora ci andrai con me."
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Dammi i tuoi ricordi
Mystery / ThrillerTutti abbiamo un segreto. C'è chi lo custodisce, chi lo nasconde facendo finta che non esista, e chi con coraggio lo racconta. Arya, come sempre, sceglie la strada alternativa: lo dimentica.