"Si si, la Spagna è meravigliosa nonna. Trasferirmi qui? No no, stai tranquilla, te l'ho detto che torno dopodomani. Si, sto mangiando.. dai ti devo salutare, ci sentiamo stasera! Va bene, ciao!!"
"Tua nonna è peggio di mia madre..!" disse Syria ridendo, mentre addentava un panino.
"Ma va, è solo un po' apprensiva, niente di che..!
Le due amiche passeggiavano tra i vicoli antichi e pieni di storia di Valencia. Una città piccola, non c'è che dire, però Arya si sentiva ugualmente al centro del mondo. Perchè i problemi sembravano lasciati alle spalle, in quell'aereoporto che la portò insieme a Paolo ad intraprendere il viaggio più folle della sua vita.
A proposito..
"Ma tu l'hai visto Paolo?" chiese Arya d'un tratto.
"Oh, ma pensi sempre a lui?? Non è neanche tutto sto granchè, guarda quanti fighi ci sono in giro.. altro che quel noioso!"
"Oi, lo chiedo perchè non lo vedo da ieri sera, non perchè ne sia innamorata!"
"Se, come no.. non sono mica scema..!
"Vabbè cambiamo discorso, andiamoci a prendere una bottiglia d'acqua va' ." disse Arya infastidita.D'un tratto lo vide. Paolo, con un uomo.
Vestito di scuro, quasi stonava con i colori accesi e pieni di vita di Valencia. Occhiali neri, cappello in testa, sembrava qualcuno che sperava di non essere riconosciuto. Non ci riusciva, dava nell'occhio eccome vestito così.
Parlavano sussurrando, quasi come non volessero farsi sentire da nessun passante, o comunque da nessuno che avrebbe potuto dar loro fastidio.
Arya non ci pensò due volte: entrò nel bar e.."Scusami Syria, mi sono ricordata di dover fare una cosa.."
"Ma che..?"
"Poi ti spiego..!" e corse via.Arya decise di seguirli, a distanza di sicurezza. I due camminavano a passo svelto, quasi avessero fretta di concludere un discorso o di andare a nascondersi in qualche posto più appartato rispetto a quei vicoli troppo affollati.
Paolo gesticolava, sembrava confuso.. o forse spaventato. Mentre l'uomo, l'esatto opposto. Dava l'aria di una persona di marmo, calma e fredda, procedeva senza nemmeno rivolgere mai uno sguardo a Paolo.
"Com'è possibile? Paolo non voleva nemmeno venirci a Valencia! Come fa a conoscere sto tizio?"
D'un tratto girarono in una piccola viuzza stretta e con un vicolo cieco. Arya fece in tempo a fermarsi dietro l' angolo, prima che i due potessero vederla."Non posso fare quello che tu mi chiedi! È Sbagliato! Io devo raccontarle la verità!"
Paolo parlava italiano.Quindi..
"Non me ne frega niente se è sbagliato o meno. Tu fai quello che ti dico, senza storie. Adesso ti godi questi due giorni con Arya e fai finta di nulla. La devi proteggere, perchè io non lo posso fare. E non toccarla nemmeno con un dito eh, sennò te la vedi con me!"
L'uomo stava uscendo dalla viuzza e, prima che potesse vederla, Arya aprì un portone e si nascose dentro.
"Oddio, per poco non mi scoprivano..!" sospirò Arya stanca e stordita.
D'un tratto si sentì tirare i jeans. Si voltò. Era un bambino.
"Quièn erès tù?" Chiese il bambino più scocciato che spaventato.
"Ci mancava solo questa.. adesso sì che mi servirebbe Syria" pensò Arya.
"No te preocupes, me llamo Arya! No llorar, me voy!" lo rassicurò, promettendogli di andarsene subito.
Il bambino stava per mettersi a piangere e Arya, non sapendo cosa fare, scappò subito via. Aprì il portone in fretta e furia, girò l'angolo della strada per vedere se Paolo era andato via, si voltò un attimo per vedere se il bambino avesse aperto il portone e si scontrò con un tizio.
"Perdoname, no te vi!"disse Arya. Era caduta a terra. Alzò lo sguardo e lo vide.
"O cazzo.."
"E tu che ci fai qui?" disse Paolo incredulo.
"Paolo, che sorpresa! Meno male che sei qui.. non ci crederai ma.. mi sono persa!!! Stavo passeggiando con Syria.. e poi ho visto un bambino.. no cioè, nel senso.."
"Mi hai seguito?" chiese Paolo senza tanti preamboli.
"Eh? Ma come ti viene in mente? Che ne sapevo io che stavi qua?? Ma per favore.. Soprattutto che me frega a me di dove vai tu.. Ma guarda questo!!"
"Oh, calmati, ho fatto solo una domanda." disse Paolo alzando gli occhi al cielo.
"Sbagliata!"
"Era solo un dubbio.."
"Quindi te stavi qui? E che ci facevi?"
"Niente, passeggiavo" disse Paolo guardandosi alle spalle.
"Sicuro?"
"Si.. Andiamo?"
"Va bene." Arya lo scrutava sperando che facesse anche un minimo passo falso. Niente. Impertubabile. L'esatto opposto di com'era con quell'uomo.
D'un tratto, il cellulare di Paolo cominciò a squillare. Un nuovo messaggio.
"Per poco non ti facevi beccare. Che stupido a fidarmi di te. Ti tengo d'occhio.""Chi è?" chiese Arya.
"Mia madre."
"Ancora un'altra bugia.. l'ennesima.." pensò Arya.Stasera quel cellulare l'avrebbe preso, si promise a se stessa.
Era arrivato il momento di vederci chiaro sul serio.
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Dammi i tuoi ricordi
Mystery / ThrillerTutti abbiamo un segreto. C'è chi lo custodisce, chi lo nasconde facendo finta che non esista, e chi con coraggio lo racconta. Arya, come sempre, sceglie la strada alternativa: lo dimentica.