Capitolo 15

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Buio, buio e ancora buio. Ecco che cosa vide Clary per più di un mese, tranne quei piccoli sprazzi di 'ritorno alla vita', in cui sentì voci, ma vide solo buio.

Finché...

Finché non aprì lentamente gli occhi, per poi richiuderli, come un usuale risveglio; se li stropicciò e poi incominciò a muoversi nel letto, riconoscendo che non era né il suo, né quello di Jace. Solo allora decise di aprire seriamente gli occhi, e fu solo allora che riconobbe l'infermeria dell'Istituto.

Clary sorride leggermente, ricordandosi della prima volta in cui era stata lì, dopo l'attacco del demone a casa sua e l'apparizione miracolosa di Jace.

"Era destino" pensò lei.

Clary scosse leggermente la testa, come per scrollarsi di dosso quei pensieri che sembravano di una vita passata, decidendo di concentrarsi sul presente e sul cercare di capire perché si trovasse lì.

Si mise a sedere lentamente sul letto, per poi spostare le gambe in modo che fossero a penzoloni per provare ad alzarsi. Appena toccò terra con la punta delle dita provò un dolore improvviso.

Clary scattò immediatamente all'indietro, non aspettandosi quella reazione.

Respirò profondamente e si fece coraggio, per poi riprovare: si spostò in avanti e toccò terra. Sentì solo un leggero brivido che risalì le gambe fino ad arrivare alla base della sua colonna vertebrale. Decise così di continuare: spostò il peso in avanti e si alzò lentamente in piedi, mentre provava dolore a tutti i muscoli del corpo, che erano stati inutilizzati per un bel periodo di tempo.

Si infilò le scarpe abbandonate in fondo al letto, e poi si diresse verso la porta dell'infermeria e la aprì. Clary uscì in corridoio e si chiuse silenziosamente la porta alle spalle; sentì delle voci provenire dalla fine del corridoio e decise di seguirle.

Appena girò l'angolo, si accorse che da una porta usciva molta luce: era quella della biblioteca, ed era da lì che provenivano le voci, che, man mano che si avvicinava, divenivano più chiare.

Appena arrivò davanti alla porta inciampò nei suoi stessi piedi, come fece durante il percorso infermiera-biblioteca, ma nessuno se ne accorse; si appoggiò contro lo stipite con la mano, per provare rimanere in piedi, anche se faceva veramente molta fatica.

Clary capì che stavano parlando di lei, ma non riusciva ancora a distinguere bene le voci e non riusciva nemmeno a distinguere chi parlava, ma capì soltanto: "A questo punto penso che dovrebbe morire."

Poi ci fu del silenzio, in cui si sentì solo il ticchettio dell'orologio a muro, e in cui lei riuscì a mettere un po' a fuoco le persone presenti in quella stanza. Vide la sua famiglia, i Lightwood, Jia, e altre persone molto influenti nel Conclave.

Decise di parlare, con un tono sarcastico: "E io che pensavo valesse veramente la pena di tenermi in vita. Sapete, dal momento che sono mooolto importante."

Tutti gli occhi nella stanza si diressero verso di lei, e le tutte le espressioni di tutte le facce nella stanza mutarono in espressioni

Clary sorrise: "No sul serio. Pensavate che vi avrei abbandonati? In questa situazione, per giunta? Dai, siamo sinceri, come fareste senza di me? Sono una persona troppo importante da eliminare dal gioco, e poi che vado a fare nell'altro mondo?"

Si fermò un attimo, per poi scoppiare a ridere; successivamente smise, e si girò per vedere se ci fosse qualcuno dietro di lei. Rincominciando a ridere, si rigirò verso i presenti nella stanza.

Shadowhunters, il passato si ripresentaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora