Capitolo 18

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Clary corse davanti a lei e le si inginocchiò accanto, mettendosi i capelli dietro alle orecchie, un vizio che aveva fin dagli inizi della sua vita.

"Cos'è successo?"

Izzy respirò profondamente come per calmarsi: "Cosa è successo?" chiese inizialmente in modo calmo, per poi ripetere: "COSA È SUCCESSO?!" in modo molto più adirato e scocciato, tanto che Clary trattenne il fiato dallo spavento. Non se lo sarebbe mai aspettato.

Izzy continuò, molto arrabbiata: "Dovresti dirmi tu cosa è successo! Tu" disse alzandosi in piedi e puntandole un dito contro "tu, che ci hai dato la speranza di riaverlo indietro, tu che fai sempre l'eroina della situazione, dovresti dirmelo tu cosa è successo al mio fratellino, e se non lo sai tanto vale che tu te ne vada"

Clary alzò la testa e la guardò: "Se non ti sposti e non me lo fai vedere, farò un po' fatica a dirti che cosa gli sta succedendo." Reclinando la testa di lato continuò: "Non credi?"

Izzy, in modo molto scocciato, si spostò per far passare Clary che raggiunse il corpicino di Max.

"Cosa pensi di fare? Neanche Magnus Bane è riuscito a fare qualcosa, cosa pensi di fare, di salvarlo?" le chiese l'Inquisitore con un tono ironico che le diede molto fastidio.

Così la shadowhunter rispose: "Sì, io posso aiutarlo, cosa che Magnus Bane qui presente non può fare. Perché? Ve lo spiego anche: le nostre fonti di magia sono opposte e la sua, in questo caso, può solo peggiorare la situazione."

Clary prese la mano di Max e le appoggiò sopra lo stilo, disegnandoci un iratze. Non vedendo nessun cambiamento, decise di riprovare, ma più in alto, sopra il cuore.

Mentre tracciava la runa ripeteva un nome che a Jace era familiare: Ithuriel.

Quando Clary finì il suo lavoro, il bambino incominciò a chiamare il nome della sorella che, piena di gioia, gli si avvicinò e gli prese la testa per appoggiarla sulle sue ginocchia.

Maryse si avvicinò a Clary e la abbracciò, cosa alquanto strana dal momento che lei, come la figlia, non mostrava mai i suoi sentimenti.

Ovviamente la ragazza ricambiò e sorrise a Jace, che le si parò davanti, in modo tale che appena Maryse si fosse spostata, loro due si trovassero uno di fronte all'altro.

Jace le fece un segno con la testa, e insieme si allontanarono sulla scalinata, dove si erano già incontrati dopo la guerra contro suo padre. Clary sorrise a quei ricordi, sembravano di un'altra vita: "Cosa mi devi dire?"

"Clary" disse lui prendendole una mano "mi fido di te, e lo sai. Ma nella mia mente, si sussegue sempre la stessa domanda, e cioè: <<Come fa mio fratello ad essere vivo?>>. Vorrei che tu me lo spiegassi"

Clary scosse la testa: "Non posso, mi dispiace, ma non posso. Ho stretto una sorta di patto"

"Con chi?"

Clary alzò la testa al cielo e lo guardò, per poi abbassarla.

Jace annuì: "Come e quando."

"In un sogno, qualche giorno prima che Max apparisse"

Jace le alzò il mento e le scrutò il volto, per poi baciarla.

Clary non potette non sorridere.






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A kiss😘.
Chiara

Shadowhunters, il passato si ripresentaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora