Capitolo 4✔️

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Appena sciolsero l'abbraccio, Jia, non la lasciò subito andare, ma la trattenne dai gomiti: "Stai tranquilla, ok? Riuscirai a superare anche questa."

Clary annuì leggermente, poi si allontanò, mentre il Console tornò a parlare con il Consiglio. Clary si appoggiò contro una parete in una zona un po' isolata per calmarsi mentre le parole del Consiglio la cullavano.

***

La stanza si svuotò in poco tempo dopo la fine della riunione e rimasero i Lightwood, Clary e Simon.
Lei era sempre nella stessa posizione: la schiena appoggiata alla parete e gli occhi che osservavano il soffitto a cono della biblioteca dell'Istituto.
Simon le si avvicinò e cercò di abbracciarla, ma lei lo impedì. Lui fu sorpreso ma anche, le parve di vedere, un po' triste.
Lei scosse la testa e cercò di andarsene ma lui le chiede semplicemente: "Perché no?"

Clary lo ignorò e imcominciò a camminare verso la porta, ma il percorso le fu bloccato dalla fascinosa Isabelle, che muovendosi si sentì il suo dolce profumo spostarsi nell'aria insieme a lei. Clary, di risposta, sbuffò e si girò per poi avvicinarsi velocemente a Simon. La ragazza girò volutamente le spalle agli altri, per poi dire quasi sussurrando ma facendo trasparire nella voce un certo carisma: "Sono stanca di piangere sempre per ogni singola cosa in ogni singola situazione. Non ti voglio abbracciare perché se ti abbracciassi, piangerei, e...io non voglio"

Clary sentiva che Simon la scrutava, ma lei non riusciva a guardarlo, così si girò per poi camminare fino davanti ad Isabelle.

Lei guardò Jace, che annuì senza guardarla; Izzy si scansò in modo tale da far passare Clary, la quale attraversò la stanza e uscì sbattendo la porta.

***

Dopo l'uscita di scena di Clary, Alec si avvicinò a Jace, il quale gli fece un amaro sorriso mentre Isabelle e Simon se ne approfittarono per sgattaiolare via.

"Tutto ok?"
"Sì"
"No"
"Sì"
"No"
"Alec" disse il biondo avvisandolo con uno sguardo
"Smettila di mentirmi"
"Non ti sto mentendo"
"Ah, no....proprio" Alec alzò gli occhi al cielo "Proprio tu che non menti mai"

Alec lo scrutò per poi aggiungere: "Se vuoi mentirmi ok, ma, almeno, non mentire a te stesso"

Detto questo, Alec, se ne andò, lasciando un Jace che preferì sprofondare nella morbida poltrona della biblioteca, piuttosto che seguire il suo parabatai.

***

Jocelyn entrò in casa sbuffando, per poi togliersi il cappotto, appoggiarlo malamente sull'attaccapanni e infine buttarsi sul divano.
Luke la seguì sedendosi sul tavolino di vetro davanti alla moglie.

"Tutto bene?" le chiese Luke
"Secondo te?" le chiese lei bruscamente, come poche volte le aveva sentito fare.
"Scusami. Non volevo" disse Jocelyn, mortificata, molto probabilmente vedendo la faccia confusa del marito.
"Lo so" rispose Luke.

Lui le prese delicatamente le mani e si avvicinò a lei: "Riusciremo a superare anche questa, ok? È già morto due volte. Lo uccideremo una terza."

Lei alzò gli occhi e lo guardò: "Non sai quanto ringrazio l'Angelo per averti"

Lui sorrise sulla sua bocca per poi continuare a baciarla.

***

La Statua della Libertà era di una bellezza paradisiaca, di notte e, per questo, Clary, la osservava da lontano, pensando quando avrebbe veramente voluto avere in quel momento un blocco da disegno e una matita.

Era talmente presa dai suoi pensieri che non si accorse nemmeno di quello che successe dopo.




***
Buonasera.
Se ve lo chiedevate, non sono morta.
Anyway, eccovi il capitolo. Accetto sempre ben volentieri critiche e consigli, e ditemi se ci sono degli errori grammaticali.
Vi ho lasciato un po' di ansia?
A kiss. 😘
Chiara

Shadowhunters, il passato si ripresentaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora