Capitolo 14

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"Tra quanto si sveglierà?" chiese una voce.
"I Fratelli dicono che si sarebbe già dovuta svegliare" rispose una seconda voce.
"Perciò....è un male, giusto?" chiese la prima voce.
"Simon, devi darle tempo. Ha subito gravi...." rispose la seconda voce.
"POSSIAMO FARE UN PO' DI SILENZIO PER PIACERE?" chiese una terza voce, irritata dalla conversazione.

E così successe.

***

"Sono preoccupata" disse una voce femminile piangendo.
"Non piangere. Sei una donna forte, lei è una donna forte. Riuscirà a superare anche questa" la consolò una voce maschile.
"Lo spero, perché se lei non ce la fa, non penso di farcela io, questa volta" disse sospirando.

***

"Hey" disse una voce maschile, non molto chiaramente "devi resistere ok?" e qualcuno le accarezzò la guancia.

Clary riconobbe immediatamente quelle mani ruvide e callose a causa del tanto tempo allenamento con le spade, che però risultavano delicate sulla sua pelle.

"Devi lottare, ok? Non puoi mollare, non puoi...." la voce si interruppe, molto probabilmente a causa dei singhiozzi. Poco dopo continuò: "Non puoi mollare, non ora, mai. Dopo tutto quello che hai, che ho, che abbiamo passato, non puoi mollare. Mi hai capito?"

La mano era passata dall'accarezzare la sua guancia ad accarezzarle la testa.

La voce rise e poi continuò: "Ti ricordi cosa ti dissi ad Alicante, quando venni in camera tua, nella casa di Amatis, durante la notte, il giorno del funerale di Max? Tu mi dissi di dover fingere, di essere soltanto un fratello, per te, e io ti interruppi dicendoti queste parole precise: <<È impossibile fingere. Ti amo e ti amerò fino alla morte e, se c'è una vita dopo la morte, ti amerò anche allora>>.

Lui interruppe il suo discorso, probabilmente per le lacrime, e fu lì che Clary riconobbe la sua voce.

'Jace' pensò Clary, che si ricordò il momento in cui pianse quando si era spezzato il collegamento con Sebastian ed era tornato se stesso, anche se solo per poco.

Poi continuò: "Fu questa la prima volta che ti dissi un <<ti amo>>, e mi ricordo la tua reazione, mi ricordo il tuo viso. Avevi in faccia una maschera di stupore, che nascondeva una gioia inespressa. Mi ricordo" Jace si interruppe, probabilmente per sorridere "come trattenesti il respiro. Mi ricordo in che situazione di merda ci trovavamo, con Valentine e Sebastian che volevano o renderci schiavi o ammazzarci tutti. Mi ricordo quando mi dissi di chiudere le tende perché ti dava fastidio la luce. Mi ricordo quanto avrei saltato per la gioia di quella tua risposta. Mi ricordo di quella notte, in cui dormimmo insieme. Mi ricordo di quella lettera che ti scrissi. E mi ricordo di come ti ho lasciata, quella notte. Mi ricordo tutto, e non mi libererò mai dal senso di colpa che ancora provo per averti lasciata lì, ma penso tu possa capirmi. Forse anche tu avresti fatto la stessa cosa. Ma per chiedertelo, per saperlo, ho bisogno che tu apra i tuoi occhi e che mi faccia vedere le tue iridi verdi che tanto amo. Non sono l'unico che ne ha bisogno: Simon, Luke, Jocelyn, Isabelle, Magnus, Alec. Tutti. Tutti hanno bisogno che tu apra gli occhi. E, se tu non li aprissi, succederebbe un casino. E, non so come finiremo tutti noi."

Jace si interruppe, e le tolse la mano dalla testa, per alzarsi in piedi e andarsene.

Poi si fermò, si girò e si abbassò, per darle un bacio a fior di labbra.

"Ti amo. Non lo dico abbastanza spesso, ma ti amo"

Con queste parole, Clary, sprofondò nuovamente nel vuoto.

***

"NO! NO! NON POTETE!" urlò frettolosamente una voce femminile, che si rivelò essere quella di Jocelyn.

"Jocelyn, è lì da più di un mese. Non può rimanere lì" disse Robert Lightwood.

'Più di un mese' ripeté Clary nella sua testa.

"Sì che può, e ci rimarrà!" continuò sua madre.

Clary provò a sollevare le palpebre, ma erano troppo, troppo pesanti.

"No Jocelyn, il Conclave ha deciso"

"Io non voglio. Mi oppongo, ed esporrò le mie ragioni davanti al Conclave, se sarà necessario."

Clary continuava, convinta come non mai, a cercare di aprire gli occhi, finché non vide uno spiraglio di luce.

'Uno spiraglio di luce' pensò lei.

Ci stava riuscendo.

"Aspettate" disse una voce sussurrando, che probabilmente sentì solo Clary, dal momento che il litigio tra Jocelyn e Robert continuava impetuoso. La voce ripeté, con un tono più alto: "Aspettate!"

Nella stanza calò il silenzio.

Clary, che continuava a cercare di muovere le dita delle mani e di aprire gli occhi, capì dal rumore delle scarpe, che Jace le si stava avvicinando.

Sentì, poco dopo, due mani familiari che le presero il viso e poi sentì la voce del suo ragazzo, sussurrarle vicino l'orecchio: "Clary, Clary ascoltami. Vedo che fai fatica ad aprire gli occhi, e ti spiego il motivo, la tua energia è bassissima. Perciò concentrati su di me. Sula mia voce. Ok? Concentrati Clary. Ce la puoi fare. Fermati un attimo" e così lei fece "Pensa a ciò che vuoi. Pensa al fatto di voler aprire gli occhi. E pensa ai motivi, per cui tu vuoi aprirli."

Intorno al suo letto si erano radunati tutti gli abitanti dell'Istituto e aspettavano solo lei. Clary.






***
Spero che vi piaccia più degli altri questo capitolo, anche perché penso sia il migliore che abbia fatto.
A kiss😘.
Chiara

Shadowhunters, il passato si ripresentaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora